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lunedì 28 luglio 2014

Quel pregio chiamato " sensibilità"

Ho passato tre giorni in montagna fantastici... ero in compagnia di mia sorella e dei miei nipotini. Sono stati giorni di puro affetto, passeggiate, parco giochi ( eh sì,  pure io sono andata sullo scivolo!), sorrisi, coccole, qualche sgridata ogni tanto ai bimbi, clima fresco e anche qualche goccia di pioggia con il sole.
Non avrei lasciato quel luogo, sarei rimasta in quel clima leggero, in quel paese dove le persone ti salutano e nemmeno sanno chi sei, ma è consuetudine fare così. Sentire la gente attorno a te parlare francese e capire cosa dicono tra loro, aver quasi voglia di mettersi a parlare con loro per divertirsi con la lingua francese...
E poi però torni a casa e tutto ritorna come prima... quel clima un po ' pesante, anche se i tuoi genitori fanno il loro meglio per nasconderlo. Ma è così,  le persone molto sensibili leggono attraverso le righe, interpretano gli sguardi, le azioni, i movimenti, le frasi.  Sanno leggere quegli occhi che non riescono a nascondere la verità. Le persone sensibili sono " condannate" a vedere cose che la maggior parte delle persone non vedono,  o forse non vogliono vedere?
Chi lo sa...
La sensibilità è un'arma a doppio taglio: qualità bellissima che permette di poter aiutare gli altri, capirli, consigliarli, ma anche sentire,  vedere, percepire quelle linee sottili di emozioni che a volte ti attraversano, ti colpiscono e ne rimani ferito. Quelle linee che a volte ti fanno sentire di troppo.
Nonostante tutto, preferisco mille volte essere sensibile piuttosto che cieca davanti al mondo.

mercoledì 23 luglio 2014

se hai un obiettivo, troverai sempre una strada per raggiungerlo


Lo devo ammettere: sono innamorata dell'arte, piccolo grande amore ♥



Mi porto ancora dietro l' appellativo " ragazza cazzuta" da parte del preside del liceo... ieri sono andata ad un colloquio in presidenza, nonostante sia finita la scuola e io ne sia uscita.
La questione era: allora cosa si va nella vita?
Per una volta ho la risposta pronta: voglio frequentare l' Università Scienze dei Beni Culturali, prendere la laurea triennale e poi la magistrale in Storia dell' arte per poter successivamente diventare professoressa di Arte delle scuole superiori.
C'è solo un " problema" : per poter frequentare quella facoltà universitaria si richiede la conoscenza del latino almeno liceale... io non ho mai fatto latino in 5 anni di studi.
Per giorni mi sono vista la porta sbarrata per il futuro, ho pianto, mi è sembrato di non poter concludere niente nella mia vita.
Ma poi è ritornata la mia cazzutaggine e ho capito che se è quello che voglio nella mia vita, se il mio obiettivo è quello di prendere questa laurea, si trova sempre, e dico sempre, la strada per arrivarci... sarà un po ' più lunga, ma se l' obiettivo è quello nessuno mi ferma.
Quindi ho trovato la soluzione: studierò per un anno latino, recupererò ciò che si fa in cinque anni di liceo di grammatica latina e poi darò il test per entrare nella facoltà di beni culturali. Studierò tutti i giorni, ce la farò. Perché quello che mi da l'arte è tantissimo. A volte infatti mi chiedo se sono normale. Davanti ad un quadro mi è già successo più volte di emozionarmi, di sentire il cuore battere forte, di innamorarmi di quelle linee o puntini di colore, non riuscire a staccare gli occhi dai dettagli, emozioni a non finire anche dopo non aver più la tela davanti a me.

Per il resto... la scorsa settimana sono andata ad una visita dietistica e una psichiatrica. Come sempre non mi trovo bene con la dietista, quando è sola è una persona abbastanza umana, quando si trova con la dietologa diventa incomprensibile e si contraddice da sola... va beh, domani vado di nuovo al centro di Torino per un' ennesima visita psichiatrica. Da una parte spero che cambi qualcosa nella mia terapia, ormai sono due anni che prendo i soliti farmaci ed alcuni sembrano non fare più effetto... si vedrà.
Ora vi lascio perché i lavori casalinghi mi stanno chiamando... e intanto vi posto due foto mie recentissime.
Un abbraccio






Ps. Grazie mille per i commenti, ogni vostra parola è per me un tesoro

domenica 13 luglio 2014

pensieri caotici

Ci sono delle volte in cui avresti il mondo da scrivere e poi non trovi le parole.
Vorrei poter dire " ho passato delle belle giornate" ma mentirei, non è così.
Ogni giorno è difficile, mi sembra una lotta continua tra la me del passato e la me del presente. Da queste guerre alcuni giorni ne esco davvero esausta. A volte mi chiedo come è possibile che tutto questo possa capitare nella testa.
Ogni giorno, ogni pasto è una lotta per mangiare il giusto per non perdere peso. La voce del passato che ti chiama e la volontà del presente che non vuole cedere, non vuole tornare indietro.
E poi ti chiedi: per quanto ancora dovrà andare così?
Per quante volte ancora dovrò piangere per i sensi di colpa?
Per quante volte proverò disagio in qualsiasi modo io mi vesta?
E le domade sono prepotenti nella tua testa, un attimo prima pensi di farcela e poco dopo hai paura di tutto.


mercoledì 9 luglio 2014

tra soddisfazione e sarcasmo :)

Buongiorno! Oggi finalmente un po ' di sole nel cielo...
Ieri sono usciti i risultati dell' esame di maturità.
82/100, sono molto contenta! Per il voto si,  perché per me è altissimo, ma sono contenta per tutto quello che sta attorno a quel numero. Mi sembra ieri che urlavo a mia madre " ma io non ce la faccio più, non riesco a studiare,  ho mille altee cose per la testa", " basta voglio smettere al diavolo la scuola"...
E invece... ammetto che quest' anno scolastico mi ha donato molte cose: nuove amicizie, nuove mentalità, nuove esperienze.
Ho dovuto mettermi in gioco in tutto per tutto. Sono ripartita da zero, in una classe di persone che non conoscevo, con alcuni nuovi professori e con la paura di non essere all'altezza di integrarmi di nuovo nell' ambito scolastico... e invece: nuove amiche, una Fabiana che ha imparato a dialogare con tutti, che ha imparato a ridere dei suoi errori scolastici. La fatica di accettare il fatto di non riuscire più ad essere la studentessa modello, la fatica dello studio, il capire di avere dei limiti e che i  professori sono persone umane e che quindi non c'è niente di male a parlare ogni tanto con loro. Non ho più sentito quel senso di competizione nei voti con alcune persone, sono semplicemente andata dritta per la mia strada.
Ho incontrato persone fantastiche, da compagne a insegnanti. Forse questo è stato, in fin dei conti, l'anno scolastico più sereno dei 5- 6 anni. Ho avuto tanti momenti bui, periodi in cui la malattia si faceva sentire soffocante, ma andare a scuola mi faceva piacere perché sentivo il bisogno di stare con la classe.
E questo 82/100 lo dedico a due categorie di persone: a quelle che mi hanno sempre sostenuto e a quelle che invece mi hanno dato un po ' di mazzate.
Soprattutto lo dedico a quella prof che mi ha detto che sicuramente sarei stata penalizzata all'esame dal fatto che ho perso un anno per motivi un pochino " futili" e che mi sarei dovuta diplomare l'anno scorso. A Lei che non ha perso occasione di dirmi che la scuola lascia bellissimi ricordi, ma non è il mio caso perché " poveretta per te sono stati anni tristi"... e che quando stavamo trattando l' argomento delle malattie delle ossa, quando ha spiegato che l'osteoporosi è causata anche dal sottopeso ha detto " eh anche io sono magra come un grissino, ma in questa classe sono in ottima compagnia! Ihihihi" sorridendo davanti al mio viso, per poi concludere " bisogna sdrammatizzare un po ' eh miss"...
Vorrei precisare che avendo frequentato un anno scolastico in più ho avuto la possibilità di collezionare molti ricordi della scuola e quindi sono avantaggiata, il mio voto finale mi va benissimo e se non avessi rifatto quinta non avrei potuto conoscere delle persone d'oro.

Fuck you, con amore

Un abbraccio a tutti ♥
Pulce ♡

domenica 6 luglio 2014

passo dopo passo

Scrivo di me...
di quella ragazza che prima ride e due minuti dopo ha lo sguardo fisso nel vuoto perchè sente la mente offuscata da troppi pensieri. Quella ragazza che ha paura di essere ridicola, non adatta alle circostanze, un peso per chi gli sta intorno. Sono quella ragazza che si guarda ancora nello specchio per cercare rassicurazioni che non trova mai, ancorata a quei maledetti pensieri.
Spero, continuo a sperare in un futuro, nel mio futuro. Se guardo in avanti mi vedo, so che ci sarò, so che sarò cresciuta parecchio rispetto ad adesso, ma quel futuro non è ancora arrivato.
A piccoli passi sto cercando di mettere da parte un po' di malattia, di non prenderla in considerazione, ma è difficile... so che tutto non può cambiare da un giorno all'altro; una volta avevo la stupida speranza di svegliarmi un mattino e accorgermi che l'anoressia se ne fosse andata, di conseguenza vivere la mia vita  tranquillamente e serenamente.
Ma non è così, è lunga la salita. Chiedere ad una persona affetta di dca di guarire da un giorno all'altro sarebbe come dire ad una persona rimasta a letto paralizzata per sei mesi o di più di alzarsi e camminare. Come farebbe? Potrebbe iniziare a chiedere aiuto ai medici e dopo due settimane alzarsi, dopo quattro settimane fare due passi, dopo alcuni mesi fare una passeggiata e poi finalmente potrebbe riuscire a fare una corsetta.
Nutro la convinzione che sia così anche con i dca. Quante volte mi sono sentita dire " basta cambiare Fabiana, metterti a mangiare normalmente e basta". No, non è così, non è facile. Per guarire non basta mangiare, prendere peso. I pensieri quelli continuano ad ucciderti ogni giorno, ti pugnalano alle spalle. Resisti certo, ma ogni giorno è una battaglia contro te stessa.
Lo capiranno mai?

venerdì 4 luglio 2014

3 luglio 2014, sera

Ho sempre avuto un debole per le stelle,
Sono loro che mi stanno accanto nelle notti insonnie.
Brillano di luce propria nell'infinito,
Minuscole in confronto al cielo, ma così belle.
Anche quando ce n'è una sola,
Quella incastonata vicino alla Luna,
La prima che compare alla sera e l'ultima che scompare al mattino,
Che poi non è una stella, è Venere.

Con gli occhi fissi al cielo silenzioso,
Vedo il rosso della sera sfumare nella profondità del blu della notte.
Sento l'aria fresca dell'estate pungermi il viso ed asciugare le guance bagnate dalle lacrime salate.
Ricordare quel passato che non passa mai non serve a niente,
Eppure continuo ad annegare nei ricordi.
A cosa serve rifugiarsi nel passato? A niente. Ma nonostante tutto ritorno lì,
In quel luogo rassicurante e distruttivo allo stesso tempo.
Il cielo inizia a mostrare le sue belle stelle,
Ma io continuo a rimanere in silenzio,
La cicala canta, il vento fa muovere le foglie.
La pace intorno a me, il caos dentro di me.
La solitudine di un'anima sola di fronte all'infinità della natura.

mercoledì 2 luglio 2014

il ruolo delle maschere

Quante volte avete nascosto il vostro dolore dietro un sorriso? Quel sorriso che tutti dicono sia meraviglioso.
Quante volte dietro ad un " sto bene grazie" avete sentito una voce dentro di voi gridare " ti prego dammi una mano perché sono distrutta?"...
Io tante, lo faccio ancora adesso.
Infondo tutti noi viviamo indossando maschere: a scuola o al lavoro abbiamo una maschera, in famiglia un'altra e con gli amici un' altra ancora, cambiamo  in relazione alle circostanze. Appare quasi divertente pensarci, possiamo avere tantissimi ruoli ed autorità!
Peccato che la mia è sempre la solita maschera: sorriso, trucco, accessori, un " va tutto bene" e tanti "scusa" detti anche quando non ce ne sarebbe bisogno: un uomo mi pesta un piede per strada perché non mi ha vista ed io " mi scusi"... mia mamma aspetta un mio messaggio ed io ritardo a mandarlo di qualche minuto , cosa dico? "Scusa".
Scusa, scusa, scusa...
Sono stanca di questa maschera, ormai è a pezzi. Eppure continua a funzionare.
La vera me deve ancora venire fuori, guardare la luce, capire che per quanto possa essere sbagliata troverà qualcuno a cui andrà bene.
Arriverà il giorno in cui questa maschera non farà più parte di me, non sarà più me.

martedì 1 luglio 2014

la necessità di fare un balzo nell'ignoto

Ciao a tutti...
Sono passati mesi da quando non lascio qualcosa di scritto in questo mio rifugio... non perché non ne ho sentito il bisogno ma i motivi erano due: la scuola con il tanto studio e il fatto che se avessi scritto mi sarei solo lamentata delle mie giornate.

Quest' anno sono riuscita a prendere la tanto attesa maturità;  non so ancora il voto finale ma spero sia andata discretamente bene. È stato un percorso difficile e lungo. Mille sono state le volte in cui ho pensato di ritirarmi del tutto da scuola e non proseguire più gli studi. La mia concentrazione era ed è pari a zero: i pensieri sono rivolti purtroppo al Dca.
Voglia di star meglio ma paura di fare un balzo in avanti,  nell' ignoto. Fuori di me c'è  la pace mentre dentro combatto una guerra su due fronti: il faticoso tentativo di rimanere stabile con il peso e quella malsana voglia di farmi più piccola. Perché è così, vedo il tempo passare e non riesco ad afferrarlo, mi sento vuota in un' esistenza troppo stretta a causa di muri invisibili che ho costruito attorno a me per evitare le insidie della realtà.  E così mi trovo a camminare sempre con un muro vicino, a volte mi chiedo se dietro di esso si nascondi un pizzico di felicità,  di vita. A volte provo a superarlo e poi cado, mi rialzo e cado di nuovo.
Mi sembra ancora impossibile che io sia riuscita ad arrivare fino a qui, a sostenere l'esame di maturità. Ho pianto quando una mia prof mi ha detto " siamo fieri di te Fabiana" dopo aver sostenuto il colloquio orale.
 Sono stata aiutata moralmente da alcuni professori e questo ha giocato un ruolo fondamentale perché se no non sarei arrivata alla fine dell' anno scolastico. Ho avuto molte persone che hanno fatto il tifo per me fino all'ultimo, tramite Facebook,  tramite sms e parole. E se penso a tutto questo scendono le lacrime sulle mie guance, sono molto grata a queste persone per l'aiuto che mi hanno dato e per la forza trasmessa. Tante volte mi sono chiesta "ma perché tutto questo aiuto a me? Perché? Siamo sicuri che non hanno sbagliato persona? " .
Ho trovato alcune mani pronte ad aiutarmi e le ho aggrappate, mi sono fidata, ho messo da parte la voglia di fare tutto da sola e mi sono lasciata " guidare".
Così si apre davanti a me il capitolo vita, ancora tutto da costruire.

Bacioni ♥♥
Pulce_ Faby

Ps. Vi posto una foto, è la più recente che ho... erano i primi giorni di giugno, appena terminata la scuola!