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venerdì 31 maggio 2013

finalmente la dietista

Oggi ho avuto il tanto atteso appuntamento con la dietista...
I miei dubbi e le mie posizioni nei suoi confronti non sono cambiati. Per me rimane una persona che non sa fare il proprio lavoro...ma non solo io la penso così,  siamo in molte ragazze sia seguite in ambulatorio,  sia seguite in altre terapie, che valutano questa persona non meritevole del suo titolo. Si potrebbe cambiare dietista no?
E invece no. L' ambulatorio ha una sola dietista, quindi o te la fai andare bene o te la fai andare bene, non ci sono molte possibilità.
Quando sono stata ricoverata,  ho chiesto gentilmente di poter cambiare dietista,  perché a quei tempi erano in due, ma nemmeno dopo la mia richiesta,  è stato possibile il cambio.
Quindi,  il succo è che sono aumentata di un chilo...un chilo.
E non so dire come mi sento.

giovedì 30 maggio 2013

disagio e 38

Sto per scrivere un post.
Io sono contro la malattia, e quindi vorrei riportare tutti i disagi che questa bestia porta con sé. Magari alcuni/e tra voi penseranno " che fortunata ", ma io non reputo ciò che vi scriverò una cosa fortunata.
Ieri sono andata alla ricerca di un paio di pantaloni neri eleganti da cerimonia.  Ho girano diversi negozi,  tanti a dire la verità,  fino a quando non sono andata in crisi totale.
Non c'era un negozio che avesse un paio di pantaloni dentro i quali io non navigassi...ho provato i 38 di varie marche, le xxs di altre, ho messo la faccia per andare nei negozi per bambini a chiedere dei pantaloni per me, ma ovviamente non li ho trovati.
Mi provavo i pantaloni, speranzosa di vedere che andassero bene, che toccassero almeno una mia forma .
Ma nessuno pantalone andava bene...benetton, sisley, terranova,  pimkie, zara...niente. L 'unico negozio che mi veste è tally waijl, perché hanno la taglia 32. Ma ovviamente pantaloni eleganti non se ne trovano di quella catena di abbigliamento.

Di nuovo vergogna della mia magrezza...Più che vergogna spiacere, perché non posso indossare certi pantaloni davvero belli, eleganti, femminili... dispiacere per il fatto che io in fondo in fondo sto bene così come sono, non vorrei più aumentare di peso, perché per come sono ora, ci sono alcuni giorni in cui accetto il mio fisico...

Non so cosa pensare.
Ho la testa nel pallone. Caos totale.

mercoledì 29 maggio 2013

questione di muscoli!

Buongiorno!
Oggi a lavoro,  ogni volta che mi inchinavo, avrei avuto bisogno di una gru per tirare su il mio corpo.
Sono in coma...ieri sera sono andata a pallavolo e mi sono allenata.  Emozioni a mille, come la scorsa settimana. Ho il fisico dolorante in ogni sua parte,  anche le braccia, mi sento come se avessi preso delle bastonate...è normale e sapete perché?
Perché la malattia mi ha consumato tutti i muscoli,  non ho più niente se non le mie ossa e un leggero strato di grasso credo...
Perché funziona così quando si inizia a dimagrire; prima si brucia il grasso e poi i muscoli, e va via anche la carne...questo perché non si assume nemmeno più  un grammo di proteine quando si cade in quel tunnel. Non si mangiano carboidrati, proteine...forse la frutta e i legumi ogni tanto, dipende dai casi....risultato? rimanere la pelle attaccata alle ossa e basta. Bello vero?
Fatto sta, che devo rifarmi un po' di muscoli, soprattutto nelle braccia,  sono stufa di queste braccia scavate simili ad un pezzo di legno...
Oggi sono di questa idea,  magari tra tre giorni la penso diversamente;   anche questo fa parte del tutto, si combatte con la voglia di guarire e la paura di ingrassare o meglio prendere peso.
Un continuo dilemma,  una continua lotta quotidiana. Sono stanca. Però voglio la pallavolo, voglio nuovamente far parte di una squadra, sentirmi libera di giocare , di alzare in aria quei palloni.
Per oggi il sorriso è assicurato,  ieri è stata la pallavolo ad avermelo donato.

martedì 28 maggio 2013

non sono un oggetto

Sto attraversando un momento difficile... purtroppo,  non so per quale ragione,  una persona per me molto importante, che è stata per me figura fondamentale in questi anni di malattia e anche prima, si è allontanata da me emotivamente.  Mi ha lasciato un grande vuoto dentro, e non riesco a chiederle spiegazioni per il suo comportamento.
So solo che mi sento di chiederle spiegazioni,  non ce la faccio...forse perché, quando sono io ad allontanarmi da qualcuno, mi faccio lo scrupolo di dare spiegazioni,  che a volte potrei benissimo evitate, perché dare spiegazioni guardando una persona in faccia è difficile.
E così,  per l'ennesima volta mi arrendo  al fatto che le cose belle prima o poi finiscono. Anche se sono durate anni, anni difficili, con momenti di divertimento,  di condivisione, di comprensione,  anche loro finiscono,  per colpa non tua ma senza motivo, forse perché all' altra persona non servo più?
Io sono un oggetto da usare per i propri comodi?
No e no. Adesso basta.  Sono stufa di non dormire per il nervoso, di svegliarmi e accorgermi che le mie mandibole sono serrate e i denti premono violentemente uno contro l'altro.
Sono stanca di essere usata.
Sono una persona e non un oggetto.

lunedì 27 maggio 2013

scusate l'assenza !

Ciao a tutti! Scusate la mia assenza non annunciata...
Sono state tre giornate abbastanza piene di cose e lavoro. Credevo di riuscir a ricavare un po' di tempo per questo mio spazio, ma arrivavo alla sera stravolta e collassavo sul mio letto...
Comunque sono state giornate intense si. Ho lavorato alla fiera come barista, ho partecipato al mio primo addio al nubilato, che è stato molto divertente e bello! Un'esperienza nuova e che mi spaventava...consisteva in un corso di pasticceria,  insieme ad altre ragazze che non conoscevo...ma ho messo da parte la timidezza e mi sono buttata.
Per la prima volta dopo tanto tempo mi sono vergognata del mio aspetto fisico, della mia magrezza...già. le amiche della sposa dovevano vestirsi con pantaloni neri eleganti e una camicia...mi sentivo a disagio guardandomi allo specchio, non ho forme, sembravo un uomo...
Sono subito andata in crisi,  volevo rinunciare alla festa e sono scoppiata in lacrime. Mia mamma mi ha visto , mi ha chiesto spiegazioni e io le ho confessato la vergogna verso il mio corpo. Lei con dolcezza mi ha risposto di far vedere la Faby interiore,  quella vera, e di non pensare al mio fisico. Così ho fatto...e insieme alle altre ragazze mi è pure scappata una coppetta di gelato.

Vergognarsi della propria magrezza, non mi succedeva da tempo, non a caso sta mattina guardandomi allo specchio mi reputavo già troppo in forma...
Maledetta illusione.
Spero che voi stiate bene.
Un abbraccio forte
PULCE

venerdì 24 maggio 2013

amiche e nemiche

Toc toc....
Chi è? 

Sono un 'amica.  Non mi riconosci?
Ah sei tu Ana. Cosa vuoi da me?
E me lo chiedi?  Ti eri avvicinata a me e adesso sembra di nuovo che tu stia cercando di mettermi in un angolo. 
Dove è finita la nostra amicizia? Ti ricordi la prima volta che ci siamo viste? Non è stato un incontro diretto....hai solo visto una ragazza magra e hai desiderato con tutta te stessa di essere come lei. Allora io sono venuta a trovarti. 
All'inizio ero poco insistente, e tu ti rendevi invisibile non solo agli occhi altrui ma anche a me. Poi abbiamo iniziato a entrare in contatto, soprattutto la notte, quando non dormivi e dentro di te la rabbia si ritorceva nello stomaco.  Scendevi a bere mezza tazzina di latte , poi tornavi a letto e ti sentivi in colpa....ancora con quel gusto dolce in bocca, era un delitto...poi hai smesso di bere quel sorso di latte, rimanevi nel letto aspettando che la tua testa smettesse di dialogare con me e decidesse di dormire almeno due orette.  
Poi ti svegliavi, e io ero con te. Ero la prima cosa alla quale pensavi, anche a scuola...quelle macchinette hanno sempre creato guerra tra me e te. Ero poi io a vincere. Ti chiedevi se le persone intorno a te notavano che stavi morendo di fame, che il tuo stomaco reclamava cibo , era in carestia...lo nutrivi con poco o niente. 
Piano piano hai smesso la pallavolo,  alla sera dopo una cena a base di verdure lesse scondite era una morte fare attività fisica, il tuo corpo non reggeva, la testa girava. Ti sentivi in colpa per non giocare e rincorrere quel pallone, ma era parte del nostro patto, in questo modo avresti potuto digiunare .
Per favore smettila, sono stufa di sentire sempre le solite cose. Non siamo amiche, ti penso ma dobbiamo staccarci, sei un mostro capito?
Ma non mi chiamavi mostro quando ti facevo perdere peso,  quando tu potevi avere il controllo su tutto...pensaci...
No non è vero. Non avevo il controllo, nemmeno su di me. Mi hai portata al fondo del tunnel, hai fatto soffrire le persone che mi volevano bene. Hai lacerato la mia anima capisci? Hai rovinato la vita a tutti. Non siamo amiche...rimarrò tatuata da te, un tatuaggio che nemmeno il laser riuscirà a cancellare. Ma io e te non siamo amiche.
Amiche nemiche.
Nemiche basta.

giovedì 23 maggio 2013

Qualcosa di buono c'è

I giorni passano e io quasi non me ne rendo conto...siamo a fine maggio. Vedo gli studenti andare a scuola con i loro zaini colorati e i dizionari in mano...dovrei esserci anche io tra loro , e invece non è così.
Mi fa effetto pensare che il prossimo anno anche io andrò a scuola, sarò una di quegli studenti che dovrà affrontare l'esame di maturità. Non mi sembra vero...ma sono passati davvero quattro anni scolastici?? in preda al calcolo assiduo delle calorie, ai pensieri relativi al cibo, alla rincorsa dei voti migliori, mi rendo conto che le mie giornate sono passate tutte uguali, e di conseguenza gli anni di scuola. Tutto cadenzato dal solito ritmo, dallo stress psicologico, dalla voglia di mandare tutto in aria, di non essere più la studente modello, di non aver più voti alti...ma senza il coraggio di ribellarmi.
Ribellarmi. Non ne sono mai stata capace, sono sempre stata la ragazza silenziosa che mandava giù tutto: dalle ingiustizie alle prese in giro, accumolando sempre più macerie dentro di me, spaccando sempre di più la mia mente.
Ora ho capito che non c'è bisogno di spaccare il mondo per ribellarsi, basta usare la parola...infondo la parola ci è stata data per essere usata e non per ripetere in continuazione che va tutto bene , anche quando in realtà va uno schifo...

Detto ciò, contenta del fatto che il bambino che seguo il venerdì nei compiti e nello studio, sta portando a casa dei voti davvero belli...tanti dieci e dieci più. e quelle lezioni gliele ho spiegate io! sì proprio io...sto facendo qualcosa di bene nella mia vita e sono apprezzata per questo; infatti la madre mi tiene informata dei voti del bimbo via sms...vengo apprezzata come Faby, e non come Faby malata...
Forse qualcosa di buono c'è anche io me :)

Vi abbraccio

mercoledì 22 maggio 2013

ho toccato il cielo con un dito

Ieri sera ho toccato il cielo con un dito...

Ero stanca,  distrutta dalla giornata, ma avevo promesso di andare a vedere l'allenamento della mia amica S. 
Non ho solo guardato l'allenamento. Ho fatto il mio primo mezzo allenamento! 
Quando sono tornata a casa piangevo, le lacrime esprimevano la mia felicità,  la mia emozione.
Ho iniziato con titubanza....il mio primo bager faceva paura, il secondo pure...per non parlare dei pallegi. Poi ho preso di nuovo confidenza con il pallone, e il panico è svanito.
Ora ho le braccia gonfie che mi fanno male, le dita delle mani pure, i capillari dei polsi rotti...ma cosa mi importa? Sono stata contenta, mi sono sfogata, è stata una sorta di medicina perché per tutto il tempo non ho pensato al cibo, alla malattia, al bruciare calorie...il rapporto che c'è stato tra me e la pallavolo ieri sera era puro dai pensieri malsani.
Devo ringraziare moltissimo S. Per la sua immensa pazienza...erano cinque volte o sei che le davo buca;  ma lei con determinazione ha continuato a provare a trascinarmi in palestra e ce l ' ha fatta finalmente. 
Martedi prossimo sono di nuovo invitata dall'allenatore a passare la serata con loro e con la pallavolo; e io ci sarò. 
Ragazzi sono così contenta che nemmeno voi immaginate.
Adesso sono stanca Sì,  distrutta anche dal lavoro...ma io dico che ne vale la pena.
La pallavolo è nel mio sangue, non ne posso fare a meno, è come una droga.

martedì 21 maggio 2013

come un'altalena

Due giorni di schema alimentare seguito alla lettera,  e già mi sento distrutta dal pesantore che la malattia mi provoca. 
È come ricominciare a scalare quella montagna che tanto spaventa,  che tanto fa stare male; ma non conosco altra strada se non quella di guardare i problemi e non cercare di accantonarli o ingoiarli come se nulla fosse. 
Ho una buona notizia,  penso di aver trovato una buona psicologa con la quale potrei andare d' accordo. È giovane, ma mi è piaciuta molto già al primo incontro. Ovviamente devo e dobbiamo conoscerci bene, il rischio maggiore e sempre quello di prendersi poi una bidonata in testa e ritrovarsi sempre senza un sostegno psicologico, che ahimè serve ragazze,  serve. Io dopo sei mesi di psicoterapia quotidiana, posso dire, che se ti trovi davanti a persone valide e tu sei disposta a metterti in gioco, a mostrarti per come sei veramente e non per come sei apparsa per anni davanti agli altri, ne troverai un grande giovamento. 
Posso dire che dal mio percorso di dh, non ho portato a casa peso, anche perché in sei mesi ho acquistato un chilo dalla mia entrata nella struttura, questo lo scrivo anche perché so che una ragazza ha paura di compiere questo percorso per l' aumento di peso...ma sono cambiata radicalmente,  idee di fondo comprese che pensavo fossero la verità assoluta, per poi scoprire che mi sbagliavo di grosso...
Sono caduta, sono umana. Quello che mi fa patire di più  è ricominciare da capo, dover reinserire tutti gli spuntini, fare tutti i pasti regolari... ma l 'alimentazione non è tutto. Davanti a quel controllo,  a quei ragionamenti malsani che sono ritornati nella mia testa, devo tenere duro perché io so che non fanno altro che farmi del male...
Indietro , avanti, indietro , avanti. Un 'altalena continua ....

lunedì 20 maggio 2013

Partenza e...Via

Nuova settimana...si comincia, o meglio si ricomincia.
Dopo due settimane di cedimento al sintomo, adesso si riparte all'attacco. Il mio obiettivo è quello di seguire il mio schema alimentare; cosa che ho fatto per mesi e quindi ne sono capace...solo che in questo periodo è stato così semplice e difficile nello stesso momento tagliare qualcosa.
Non so perchè l'ho fatto, forse per sentirmi di nuovo forte, per assicurarmi di poter ancora aver il controllo sul mio corpo e sul cibo...e invece mi sono ritrovata di nuovo senza forze, stanca alla sera,  quindi con difficoltà anche ad uscire con gli amici.
Sono caduta, ma ora mi rialzo. Ho imparato una nuova lezione, dopo questa caduta mi sento più forte, più motivata a "guarire ", o meglio ad andare vicino a qualcosa di simile alla guarigione.
Ho troppi obiettivi per buttare di nuovo via la mia vita: c'è il lavoro al bar, la patente da prendere, andare a camminare in montagna, poter a settembre riprendere la pallavolo...e soprattutto riprendere la scuola. Non posso permettermi di ritrovarmi a settembre nelle medesime condizioni di un anno fa. Cavolo, tutto il lavoro che ho fatto in dh a cosa è servito allora??
A cosa sono servite le mie levatacce tutte le mattine, i pianti, le arrabbiature ?? a cosa è servito usare sei mesi della mia vita per fare un percorso, per poi buttarlo così nel cesso? scusate il termine.

Quindi ...partenza e via.

domenica 19 maggio 2013

cosa dire??

Cosa dire?
Sono giù.  Giù per vari motivi....
Prima di tutto pochi giorni fa mi è stato chiesto quante persone mi abbracciano veramente. Per " veramente" intendo un abbraccio profondo e lungo, e non un abbraccio veloce o di convenienza. Davanti  questa domanda sono scoppiata in lacrime...le posso contare sulle dita di una sola mano le persone che mi abbracciano veramente.
Sono un mostro della socializzazione.  Non sono capace a stare in gruppo. Non mi sento apprezzata, continuo a sentirmi invisibile e insignificante.
Sto passando anche un periodo difficile di distacco da quella che è stata una figura di riferimento per me fondamentale in questi anni; così,  senza una spiegazione e senza motivo apparente, ella si sta allontanando da me, non risponde nemmeno più alle mie chiamate...
Per finire, mi sento uno schifo. Non ho più tenuto duro per alcuni giorni, e come risultato in due settimane la malattia ha vinto ben otto volte.  Ieri ero angosciata e depressa per questa cosa,  mi sentivo bugiarda, sporca, schifosa, e allora ho vuotato il sacco...sono andata da mia madre , e ho confessato tutto . Lei non si è arrabbiata, con calma mi ha fatto una ramanzina ma da ricordare.  È stata calma, e con le sue parole mi ha dato un po'  di forza per rimettermi in carreggiata...
Oggi esco con una mia compagna di scuola e amica. Spero che mi faccia scappare qualche sorriso; lei è molto solare, sempre con le battute pronte. Spero che oggi sia come è sempre stata:  un sole.
Buona domenica a tutti

sabato 18 maggio 2013

una Faby nascosta

Potrei riempire questa pagina vuota con parole, frasi già dette, ripetute un miliardo di volte, ma non voglio.
Oggi vi racconto una parte di Faby, difficile da accettare, difficile da raccontare...
Una Faby che se vede una persona a cui vuole un mondo di bene , che è di mal umore, subito pensa che la colpa sia sua, che magari involontariamente con un'azione o jna frase abbia potuto ferire e fatto arrabbiare quell'amico...
Una Faby che purtroppo ha molti scheletri nell'armadio...
Faby nasconde le merendine sotto il letto...merendine di ogni tipo, brioche, kinder cereali, merendine al cioccolato, alla marmellata ecc...aggiustate meticolosamente in una scatola. Merendine per chi? Per nessuno.  Solo che ho passato un periodo a comprare automaticamente alle macchinette ciò che avrei voluto mangiare, ciò che non tocco da anni. E queste proibizioni le tengo lì, che aspettano qualcuno.  Non so chi...magari un giorno o l'altro cadrò in tentazione di esse, o magari continuerò a tener duro e vederle davanti a me senza toccarle nemmeno con un dito per la paura di perdere il controllo.
Una Faby che a tavola, purtroppo, quando mangia la pasta, taglia ancora il formato in due  per metterci più tempo, per mangiare lentamente,  per ingannare il mio occhio e pensare che finito il piatto dovrò sentirmi sazia perché quel piatto era tanto.
Una Faby che non esce dai suoi schemi, che vede una caramella come un premio da mangiare ogni tanto e stessa cosa per le gomme da masticare.

Vado avanti in certe cose, e indietro in altre,  cammino come un gambero oserei dire.
I gamberi possono anche imparare a camminare in avanti??

venerdì 17 maggio 2013

un vecchio testo che vorrei condividere con voi

Ieri stavo cercando dei fogli di scuola guida e mentre ho trovato un foglio che avevo scritto mentre ero in ricovero ....

12 settembre 2012


Un urlo silenzioso e invisibile che dura da anni...
Inizia tutto con il non saper parlare di emozioni, non saper confidare i propri stati d'animo a qualcuno...forse per paura del giudizio altrui, forse per timidezza, forse per paura di parlare. L'unica soluzione rimane il silenzio .
Le emozioni rimangono dentro il tuo corpo, all'inizio non fanno male, ma piano piano diventano un masso di quintali da portare con sé,  tutti i giorni a tutte le ore.
Continui a gridare,  provi a far capire silenziosamente che non stai bene...tagli, bruciature, restrizione...nessuno si accorge di ciò che ti sta capitando dentro.
Dentro senti la guerra, fuori vedono una ragazzina brava a scuola, sempre gentile e disponibile. Una ragazza timida...forse per quello non esce, forse perché non osa farsi vedere per strada...
L'urlo continua e il tuo corpo inizia a cedere, le tue forze svaniscono. Ma perché nessuno sente il dolore che provo?  Perché?
Dimagrisco....perdo peso,  ma nessuno si preoccupa più di tanto.
Non mangio, sto male dentro, il mio stomaco si contorce. La rabbia mi ha invasa, sono piena, piena di rabbia, questa mi sazia.
Dimagrisco ancora...
Mi ricoverano.
Forse ora qualcuno ha capito che non sto bene.
Ma perché non l'ho mai detto  parole?
Forse non sono capace a parlare.  Forse non credevo di arrivare a questo punto. Forse non pensavo di rischiare così tanto.
Ma continuo ad urlare.
Urlo piano. Nessuno mi sente. Tutto tace. Sono le cinque del mattino...aspetto la sveglia delle otto e la colazione.

giovedì 16 maggio 2013

non siamo macchine da programmare

Sapete qual'è l'errore più grande che i pazienti che soffrono di dca fanno?
Pensare di poter controllare ogni minimo particolare del proprio corpo, come se si trattasse di un computer.
Noi trattiamo il nostro corpo come se fosse una macchina, o almeno ci proviamo; vogliamo che perda qualche chilo, se aumenta di pochi etti andiamo già nel pallone, vorremmo che il nostro stomaco non provasse fame, o che almeno la provasse nei momenti giusti e non in quelli inadeguati...ma noi non siamo robot, non siamo macchine da programmare. Non possiamo decidere  di pesare un tot di chili e non variare più nemmeno di un etto...perché il nostro peso è in continua oscillazione...basta introdurre o trattenere una quantità di liquidi maggiore rispetto alla pesata precedente, poi anche il ciclo mestruale varia di molto il peso. È francamente impossibile rimanere del tutto  stabili....eppure io per anni volevo questo. Volevo la certezza di aumentare di mezzo chilo giusto e non di sei etti, volevo essere un determinato peso e invece chissà per quale ragione non rimanevo mai stabile...
Il bello è che siamo coscienti di tutte queste cose, ma io per prima davanti ad un aumento di peso, penso subito che sia stato provocato dal cibo, dal grasso, e mai dai liquidi....me lo vedo addosso e vado in paranoia pensando che da quel momento tutti noteranno in me il mezzo chilo in più, che poi chi lo vedrà veramente?  Nessuno. È questa la verità.
È accettarla che fa male.
Non siamo macchine da programmare,  ricordiamocelo...
Un abbraccio a tutti

mercoledì 15 maggio 2013

Martedi in Torino

Ieri è stata una giornata diversa dal solito...
Sono andata a torino per il gruppo post day hospital: siamo in cinque e si tratta di un'opportunità data ad alcune ragazze di fare un gruppo di psicoterapia a settimana nella struttura del dh....poi dopo mi sono vista con la fotografa per la quale avevo posato per la mostra fotografica sui dca. Il lavoro non è ancora finito, quindi mi ha spiegato quali sono i lavori da portare avanti...adesso lavorerò un po' come autodidatta posso dire. Però sono stata molto contenta, perché ho passato due ore in sua compagnia, e mi ha aiutato a conoscere la persona fantastica che è.  Prima non sapevo nulla della sua vita, e viceversa.  Ora entrambe conosciamo parti della nostra vita...
Dopo di che mi sono fatta un bel pick nick al sole cuocente, come una lucertola su una panchina e dopo sono tornata all'ospedale per la visita psichiatrica. Come è andata?
Beh...abbastanza bene posso dire. La dottoressa mi ha dato il permesso di lavorare, senza stancarmi troppo...
Arrivata a Alba, sono andata a trovare la titolare del mio ex bar in cui ho lavorato,  per salutarla, parlare e anche per dirle di essere stata assunta in un altro bar, non avrei mai voluto che qualcuno glielo avesse detto al mio posto....
E poi alla sera puzzle e nanna...poca nanna purtroppo,  sempre i miei problemi di insonnia nonostante le medicine. Che noia però!

Buona giornata a tutti!

martedì 14 maggio 2013

divisa in due

Divisa in due, perennemente divisa in due.
Brucio dentro ma nessuno dall 'esterno se ne accorge...un fuoco invisibile. Mi sto bruciando, corpo, mente e anima.
Mi logora...
Come sempre è questione di corpo, non riesco ad accettare il mio corpo.
Il corpo è il bersaglio della rabbia.
Quando mi tagliavo erano le braccia a mostrare la sofferenza...
Quando mi bruciavo erano i polsi a esporre il male dentro di me...
Quando digiunavo era il mio corpo che parlava...
Pensavo di essere indistruttibile,  pensavo che i medici dicessero solo cavolate per spaventarmi, pensavo di avere il controllo sulla mia vita, sul mio peso,  sul mio fisico, sul cibo...pensavo di essere wonder woman e invece...solo in questo ultimo periodo ho capito che in passato ho rischiato. Ogni passo che facevo sentivo la fatica nel cuore...e facevo finta di niente...andava tutto bene.
Non avrei mai confessato di essere stanca da non stare in piedi, di sentire continui crampi alle caviglie di notte, di sentire i talloni farmi male quando camminavo...
Ero solo malattia, ora sono anche speranza.

lunedì 13 maggio 2013

il dca non è un gioco

Quando per la prima volta decisi di curare la mia malattia, andai da una dietologa privata.
Non riconoscevo il mio problema,  o quanto meno ne dubitavo, ma non volevo uscirne.
Mi ricordo che le infermiere dell'ospedale mi scambiarono per una bambina di prima media, e quando hanno dovuto farmi il prelievo del sangue, se ne sono usciti con la frase "con delle vene così è una passeggiata fare il buco, sporgono molto !!"...ehm grazie per l'umorismo. Se almeno si fossero fermati lì,  ma no, hanno ancora infierito dicendo "basta mangiarti le unghie, se no dopo sei troppo piena". Batosta. Che stron....
Non Sarò stata mica la prima anoressica che hanno visto nella loro vita no?
Le persone a volte sono davvero ignoranti, cioè ignorano certe cose, come il fatto che il dca sia una malattia seria... e che viene nascosta,  vista come una colpa, come un capriccio,  come una vergogna, ma non è così.
Vorrei inserire dei dati...

Anoressia e bulimia sono le malattie che causano il maggior numero di vittime tra le ragazze di età compresa tra i 12 e 25 anni. Di anoressia e bulimia nervosa soffrono in Italia tra le 150 e le 200 mila ragazze. "E la patologia è in continuo aumento". 
L'allarme viene da Roberto Ostuzzi, presidente della Sisdca, la Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare riunita al Policlinico Umberto I° di Roma per presentare le recenti statistiche sulla malattia. 

"Il rischio di cronicizzazione è forte" spiegano i medici. "La mortalità per suicidio o per complicanze mediche e psichiatriche conseguenti la malnutrizione è del 10% a dieci anni dall'esordio, e del 20% a venti anni".

Pensiamoci su...non è uno scherzo.

domenica 12 maggio 2013

tre quarti

Ehi mia cara che cosa stai facendo? So che la scorsa settimana hai osato mangiare un gelato. Come hai potuto? Sei un bue, non ti vedi allo specchio? Hai visto in che modo ti è lievitato il fondo schiena?  E le cosce?
Dove sono finiti i nostri giorni passati interamente insieme? Ora mi stai escludendo,  non dico tanto, però mi stai facendo arrabbiare con questo tuo comportamento. Non mi prendi più in considerazione 24 su 24, me ne dedichi solo più tre quarti. 
Manca un quarto di quel tempo.
Ma guardati allo specchio! Hai le occhiaie, gli occhi non brillano molto, sei pallida,  non sopporti niente...questo perché stai cercando di lottare contro di me.
Ma mia cara tutto sarebbe più facile se la smettessi di ribellarti e se ti riappacificassi con me.
Avresti la magrezza...le occhiaie e la stanchezza le provi anche adesso. 
Sei ancora in tempo, basta la restrizione e t
u sarai di nuovo una mia grande amica.
Basta poco... tu sai come perdere peso,  so che non te lo sei dimenticata.

Infatti basta poco...
Forse è meglio essere straziata dalla battaglia, invece che essere stanchissima a causa del digiuno...
Forse riesco a stare senza di te...per adesso sono solo poche ore quelle che riesco a vivere senza di te, però spero che col tempo migliori.
Fuck

sabato 11 maggio 2013

E mo'? che faccio??


Sono passate ormai due settimane da quando sono stata pesata in dh...e durante il percorso avevo preso la saggia decisione di provarmi a staccarmi dalla fissa della "bilancia" e del "peso", e continuare per la mia strada...quindi a casa sulla mia bilancia , due settimane fa, non mi sono pesata.
Con il senno di adesso me ne pento perchè ho un immenso bisogno di conoscere quale numero emetterà la mia bilancia, solo che ho paura perchè la bilancia che ho a casa potrebbe essere tarata diversamente da quella del dh.
Data questa ipotesi , si potrebbero verificare diversi casi:

  1. La mia bilancia potrebbe aggiungermi degli etti in più...e se io avessi veramente preso peso, ancora con quella aggiunta di etti non volontaria, mi prenderebbe paura, mi spaventerei del peso, e andrei in crisi più totale e quindi incomincerebbero i comportamenti disfunzionali.
  2. La mia bilancia potrebbe segnare meno di quanto peso in realtà; se io fossi rimasta stabile, subito vedendo il peso scendere una parte di me ne sarebbe entusiasta, ma un'altra avrebbe un'immensa paura di tornare indietro. Già sto lottando contro la voglia di guarire ma la non voglia di prendere peso, e la situazione è già dura di per sè. Penso che molti tra di voi mi possano capire.
  3. Se la mia bilancia segnasse di meno, e io avessi perso qualche etto, sommato agli etti tolti non volontariamente, capiterebbe un finimondo e ricomincerebbero i continui litigi tra me e la mia famiglia.
Davanti a questo cosa posso fare??
Voglio pesarmi , ma ho paura. Paura di aver preso, paura di aver perso, paura di tutto diciamo. Forse è paura nei confronti della bilancia, ospite scomodo nella mia vita. 
So solo che ho la visita dietistica il 29 maggio. Mancano ancora settimane.
Non so cosa fare .
Aiuto aiuto aiutooo.

venerdì 10 maggio 2013

Una volta sognavo di...

Il lavoro mi stanca molto...ma è una sorta di aiuto. E' vero che sto a contatto con tanto cibo che io stessa mi nego, perchè io faccio servizio ai tavoli, ma non so perchè non patisco a vedere questo cibo...
In questo ultimo periodo il mio pensiero era focalizzato soprattutto sul cibo e su tutto quello che ne concerne, invece con il lavoro, non penso a cosa ho mangiato, ai sensi di colpa...la mia testa sta concentrata sul lavoro, sui clienti, sul fatto che devo essere sempre sorridente.
Però pensandoci su, mi è venuto in mente quando in passato ero contenta di cucinare per i miei genitori , e vederli mangiare cosa avevo preparato io, mi faceva felice, perchè li tenevo al sicuro. Forse la stessa procedura si ripete al bar...io sono contenta nel veder gli altri mangiare perchè so che così non si denutriscono.
Mah...è solo un  pensiero, una riflessione di una diciottenne che aspetta con ansia mille cose, che sta aspettando alcune cose e alcune persone. Una ragazza che non capisce di essere importante, che si sminuisce da sola, che vuole a tutti i costi dei meriti e poi li smentisce per paura di mostrarsi troppo agli altri. La bassa autostima, il pensiero di essere invisibile agli occhi altrui continuano a regnare. Una ragazza che ha paura a sperare nel futuro, perchè a volte quel futuro si è rivelato amaro e difficile, fa fatica a sognare...Da piccola sognava tantissimo ad occhi aperti, cose assurde!
Sognava di abitare a San Francisco , nel quartiere delle case vittoriane, di lavorare con le sue sttrici preferite, di frequentare i college americani, magari tipo quelli di High School Musical, dove si canta e si balla...o magari una scuola di Tennis come quella di 15 love. Una vita pazzesca, da favola, però sognavo...e adesso rileggere queste cose mi fanno ridere e commuovere allo stesso tempo; come stavo bene una volta, avevo ancora voglia di farmi mille castelli in aria pur sapendo che erano impossibili da raggiungere...
Ma sognavo.

giovedì 9 maggio 2013

Ritorno al lavoro

Ragazze e ragazzi ho una notiziona!
Ho cominciato a lavorare!
Già...è successo, e il destino mi ha giusto portata in un bar a lavorare.
Il mio primo giorno: mi sono sentita a casa, in un bar che nemmeno conoscevo. Ma fare il caffè, prendere gli ordini, apparecchiare la tavola, portare i piatti ai clienti, lavare le tazzine...beh mi fanno fatta sentire felice.
Penso di aver capito cosa voglio fare dopo il liceo: lavorare in un bar.
E' stato davvero emozionante.
Parto alle otto di mattina e finisco alle tre di pomeriggio. Mi occupa gran parte della giornata e mi stanca devo dire, anche perchè non sono più abituata a correre come una pazza tra la cucina e i tavoli. Adesso ci sto provando, se poi sento che è troppo stancante e stressante, lascio perdere, ma per ora sono soddisfatta di quello che sto facendo.
Mi sembra assurdo. In un momento davvero buio e difficile, di crisi totale, è arrivato da solo un qualcosa per rendermi la strada più dritta , con meno curve.
Sarà stato il destino??

mercoledì 8 maggio 2013

Ci penso in continuazione

Mangiare è difficile. Lo schema che prima riuscivo a seguire sta barcollando.
Non sono più in dh e mi ritrovo a mangiare tutti i pasti a casa. Ma non è mangiare a casa il problema, il problema è proprio il mangiare indipendentemente dal luogo in cui mi trovo.
Mi ritrovo di nuovo a calcolare assiduamente le calorie di ogni alimento che inserisco,  i grassi...i pensieri vorticano di nuovo intorno agli alimenti, quelli proibiti e quelli concessi.
In dh riuscivo ad usare un cucchiaino di olio a pranzo, almeno uno al giorno. Invece adesso non ci riesco.
Già dal mattino penso a cosa potrei mangiare nella giornata, dalla colazione alla cena, spuntini compresi.  Perché deve essere il mio primo pensiero del mattino?  Perché? Perché inizio già a fare calcoli calorici ed equivalenze?
Prima non ci pensavo nemmeno più a cosa mangiare. Almeno per metà giornata diciamo.

Invece adesso mi ritrovo così, senza nemmeno alcun sostegno psicologico professionale.  Già perché ne sono alla ricerca ma per ora non ne ho trovato uno v
alido, uno compatibile con me .
La scorsa settimana sono andata da una psicologa, e prima cosa che mi ha detto è stato che lei non voleva parlare ne della malattia ne del sintomo. E beh, grazie, peccato che io ne soffro...e poi ha aggiunto "meno male che ha portato il foglio delle dimissioni, perché sa, se mi avesse suonato alla porta una ragazza che fosse un fuscello posso dire che soffre di dca, invece lei...". Invece lei cosa?
Uno sono ancora sotto peso di tre chili.
Due devo arrivare in fin di vita a chiedere il tuo aiuto? Non sai che si soffre di anoressia anche a un normopeso ?
Non capisco.
Sono nel caos totale.
Non riesco più a sorridere.

martedì 7 maggio 2013

mi mancate ♥

Mi manca T., che tutti i giorni mi chiamava Fabiola...che mi diceva che avevo gli occhi birichini e che parlavano...lei che mi diceva che ero monella, che è stata la mia guida per sei mesi. Mi ricordo che quando ero in crisi, lei lo notava già dal mattino.  Non dimentico quando ero disperata perché non riuscivo a studiare, e allora lei prendendomi da parte,  mi disse che pure lei dopo tanto tempo di pausa dovette ricominciare a studiare e che aveva difficoltà,  paura, proprio come me, ma con calma,  ce l'aveva fatta, così come ce l'avrei fatta io...e dopo mi offrì un caffè che prendemmo insieme. T è sempre stata pronta ad ascoltarmi, a consigliarmi,  mi coccolava molto e non so perché insieme combinavamo sempre tanti pasticci, soprattutto quando mi doveva medicare! Disinfettanti rovesciati,  acqua ossigenata sui capelli...va beh! Tutto a posto, niente in ordine!
Mi manca G, che ogni mattina mi cantava "quanti capelli che hai , non ti si posson contare", oppure ogni volta che mi vedeva con un nuovo vestito mi chiedeva "chi lo piange?"oppure "posso farci un giro?". Mi manca la sua cultura dei film, canzoni e spettacolo fino agli anni 70...mi mancano i suoi discorsi sul look, i suoi consiglio stravaganti, i racconti della sua infanzia.
Mi ha abbracciato poche volte, ma quelle due o tre volte aveva le lacrime agli occhi...
E devo dire che mi manca F. Che diceva "Faby dove sei? Torna con noi". Ebbene si, lo ammetto mi manca anche il suo tono di voce strano, i suoi discorsi sui film e sui cani!
Mi manca T che ci chiamava tutte bimbe, che veniva sempre a chiedermi se volevo variare lo spuntino, che parlava tanto, raccontava tante cose per lei naturali, ma noi dietro a quelle parole trovavamo mille doppi sensi , e così ridevamo tutte a crepapelle.
Mi manca il clima del dh.
Ma è giusto così.
È stato casa mia per sei mesi...

lunedì 6 maggio 2013

"adesso mangi vero?"

"come stai meglio adesso! ", "adesso si vede che mangi...!", "stai proprio bene adesso, lo si vede fisicamente e dal viso,  non sei più pallida come un morto", "adesso mangi vero?", "oh finalmente non si toccano solo più le ossa,  c'è anche un po ' di grasso".

Ecco a voi le frasi e i commenti che sono riuscita a raccogliere in tre giorni.
Mi fanno stare male.  Perché anche se non sono più magra da morirei,  dentro ho ancora un  mare di cose che mi fanno stare male, che mi provocano dolore e malessere.
Adesso mangi?
Si mangio.  Ma sai perché? Perché non voglio morire di fame,  perché ho un vuoto dentro che non so come colmare. Ho un vuoto che mi accompagna tutti i giorni.
Ho fame, fame d'amore, di affetto,  quello che io distribuisco troppo facilmente.
E ho ancora mille problemi a mangiare....a volte non faccio altro che ripetere a mia mamma che un determinato cibo mi spaventa,  e lei con i pochi strumenti che ha cerca di aiutarmi.
Ad esempio oggi ho mangiato l'uovo a pranzo, e a me spaventa tanto come alimento. Lei mi ha detto "ma non sei sola. Mangiamo insieme no? E in ogni  caso possiamo cambiare alimento se poi vai in crisi e non ce la fai".
Mi è stata vicina tutto il pasto e alla fine l 'ho mangiato, mettendoci tanto tempo si,  ma ce l'ho fatta.
La frase che riguarda il fatto che ora ho anche grasso, mi ha mandato in tilt assurdo.  In anzi a tutto sono ancora sotto peso di alcuni chili,  quindi non posso essere tutto questo grasso....e poi per quanto possa essere stato bello il fatto che mi è tornato spontaneamente il ciclo,  un pensiero al grasso è sempre rivolto. Perché io associo la comparsa del ciclo al fatto che sta a significare  che ora il mio corpo è grasso, , e per giorni e giorni ho sofferto per questo fatto, nascondendomi dietro alla falsa felicità di aver riacquisto il ciclo....

Possono essere commenti sinceri,  fatti davvero con il cuore e con la spontaneità di chi non sa bene cosa è un dca, però a volte fanno soffrire,  perché ogni commento sul fisico, lascia un tocco di amaro dentro di me.

domenica 5 maggio 2013

Quella era una sirena?

Ok adesso ditemi cosa non va nella mia testa.
Oggi mi sono vista passare davanti una ragazza... carina. Bionda,  occhi scuri, il portamento leggero e fine, era avvolta in un maglione nero abbastanza grande e lungo, sotto il quale si potevano notare due cosce sottili che si muovevano anche loro con grazia...già era sicuramente anoressica,  sottopeso di molto a vedere...e il mio pensiero è stato trascinato dall'invidia; invidia per quel corpo e per quelle gambe...
Mi sembro una scema.  Dopo sei mesi di terapia,  un ricovero,  invidio ancora le persone che manifestano fisicamente il sintomo. Provo ancora attrazione verso quel corpo filiforme che sembra quasi volare nell'aria invece di camminare.
Eppure sono consapevole di tutto il male, il dolore, la schifezza che si nasconde dietro  la malattia, dietro i dca. E ancora vorrei quel corpo?
Vorrei tornare indietro?

No che non voglio, e perché allora sono affascinata dalla magrezza?
Io sono sicura di non voler tornare a essere in una situazione disastrosa come quella in cui mi trovavo quando sono stata ricoverata,  quando oramai del fisico non mi importava più niente  perché la mia testa soffriva troppo. Ero nel fondo più totale.
Forse fa parte della malattia, questa mia invidia.  Ma io cerco di non darci troppa importanza e guardare in avanti, o stare nel presente a vedere i passi che ho fatto per sconfiggere Ana. E ne ho fatti.
Se potessi tornare indietro a settembre con il dubbio di fare o no dh, io riprenderei le stesse identiche decisioni.
Ho una valigetta di nuove consapevolezze adesso, e ne farò tesoro.

sabato 4 maggio 2013

New Entry

Nella mia quotidianità sono entrate due nuove notizie:

  • una è che il venerdì pomeriggio vado a far fare i compiti a un bambino di quinta elementare...mi aveva già contattato la madre prima che io cominciassi il dh, solo che poi ho dovuto rifiutare perchè gli orari non coincidevano. Dovrò aiutarlo soprattutto in italiano, meno   male, visto che in matematica non sono mai stata una cima! avrei dovuto ripassare le divisioni in colonna, le espressioni...ecc...
  • L'altra sta nel fatto che la vicepreside mi ha dato il permesso di andare due o tre giorni a settimana a scuola come uditrice...già! per me è una cosa bellissima perchè continuo a essere a contatto con la mia classe e la mattina non la passo a chiedermi " cosa faccio?" . Domanda tutto tranne producente perchè poi cado nel circolo vizioso del cibo e della malattia.

Oggi sembra andare meglio di ieri...spero. La mia vita senza quelle mura ovattate è vuota, malinconica...mi manca il dh, le infermiere, la mia psicoterapeuta, le ragazze. Mi manca il gruppo...le loro vite vanno avanti e io non le conosco più. Mi manca questo aspetto di condivisione, ero parte delle loro giornate, come loro erano parte delle mie. Quando penso a loro mi prende un nodo alla gola. Mi mancano tanto.
Io ho sempre problemi nei distacchi, ne soffro sempre molto, non riesco ad essere positiva e dire " va beh martedì le vedrò perchè vado al gruppo post"...vorrei ritornare a vederle ogni giorno e condividere con loro la mia quotidianità.
Vorrei ma è impossibile. Lo devo accettare e dire " va tutto bene grazie", " sto meglio adesso".

venerdì 3 maggio 2013

Voglio provare ancora una volta a volermi bene

Voglio provare ancora una volta a volermi bene.
Non so da dove partire di preciso, quindi parto da piccole cose concrete per poi passare ad impegni più complessi.
Iniziamo con gli obiettivi più semplici ? Allora:

  • Alla sera non andare a dormire sempre presto ( devo capire che non c'è un'ora obbligatoria per andare a dormire) , di conseguenza posso concedermi di guardare la televisione,  cosa che non faccio da anni, pensare che io adoro i telefilm in particolare. 
  • Andare alle partite di pallavolo della mia amica S. A fare il tifo. E non perché il mercoledì fare l'aiuto allenatore?
  • Ogni tanto andare a fare una passeggiata,  non faticosa, onde evitare di farmi attrarre dall'ozio, che è un cattivo consigliere anche per i pensieri del dca
  • Andare a trovare sovente le mie compagne di classe
  • Mantenere le relazioni e le uscite costruite nel tempo, in questi mesi dopo il ricovero diciamo
  • Leggere dei libri
  • Ascoltare la musica

Ora passiamo agli obiettivi più complessi : 
  • Seguire le indicazioni dietistiche, quindi il mio schema alimentare
  • Provare a fare " uscite diverse " come il cinema, la pizzeria, la discoteca, i pub....cose per me molto ansiogene ma che vorrei provare
  • Creare nuovi rapporta sociali con nuove persone. In questo caso uno sforzo grande sarà anche presentarmi per come sono veramente e non per come vorrei essere, per paura di non essere accettata
  • Cercare di non badare al giudizio altrui
  • Essere attiva e non passiva
  • Non mettermi già a studiare sui libri di scuola per il prossimo anno

Ecco i miei obiettivi.

Inizio da quelli piccoli, piano piano.
Spero di farcela.

giovedì 2 maggio 2013

L'amore è andato in vacanza?

La primavera è la stagione dell'amore...peccato che questo amore non mi vede. Non mi vede da anni, e continua ad ignorarmi.
Pensare che adesso esco più che in passato, mi piace anche farmi tutta carina per uscire, sperando di attirare l'occhio di qualche bel fanciullo. Ma continuo ad essere invisibile, e questo mi crea tanto vuoto dentro, tanta fame d'amore.
Vedo le mie amiche fidanzarsi, uscire con i propri ragazzi, e devo dire che provo invidia nei loro confronti.
Penso che avere un ragazzo sia una cosa fantastica e che dia molto aiuto, perché invece di pensare in continuazione al cibo, potrei pensare al fatto che sono innamorata, che piaccio a qualcuno così per come sono, con il mio fisico, con i miei pregi e i miei difetti. Potrei pensare all'amore...
E invece ho come il presentimento che la malattia mi abbia fatto terra bruciata intorno. Sembra che sulla mia fronte ci sia scritto "anoressica", e sinceramente quanti ragazzi si interesserebbero ad una ragazza anoressica?  Penso ben pochi. Non è un'etichetta così bella .... ma me la porto dietro, questo è sicuro. Magari vicino ad anoressica, potrei scrivere in remissione?  Cambierebbe la visione?
E poi sono in remissione?
In questi ultimi giorni sono davvero in difficoltà.  Mi sento tornata indietro.
Spero che ci siano giorni migliori, , perché prima o poi ci saranno no?
Vorrei giorni migliori di quest'ultimi.
Vi abbraccio

mercoledì 1 maggio 2013

schegge

La mia testa sta vivendo i giorni di spaesamento dal dh ...
Mi sento a pezzi, non fisicamente ma psicologicamente.  Non so come spiegarmi...immaginatevi uno specchio per terra rotto in tanti piccoli pezzi, tanti frantumi di diversa grandezza, dentro i quali ci navigo. Ecco, questa sono io in questo momento.
Frammenti di passato , presente e futuro non ben identificati. Frammenti di ricordi, paure, speranze. E mi ritrovo davanti a questa specie di puzzle,  del quale non conosco la soluzione. E chi la conosce la soluzione?
Tutti questi pezzi dovrebbero essere uniti, invece questa discrepanza mi porta a non sapere nemmeno chi sono, e sono consapevole che i pezzi del mio specchio,  una volta riordinati e incastrati, non saranno mai perfetti, non saranno mai sani, ci saranno sempre delle piccole crepe visibili solo dall'interno.
Non so chi sono.
Non so dove voglio andare.
Non so cosa voglio fare.
Non so che senso ha la mia vita.
Non so perché sono quà.
Non so tante cose.