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mercoledì 25 settembre 2013

la più grande responsabilità che possediamo

Ciao a tutti...
Vorrei essere in grado di esprimere un concetti,  ma non so se riuscirò a trovare le parole adatte per farmi comprendere. Comunque ci tento...
I soggetti affetti da dca hanno una grande attrazione per la magrezza; quei corpi esili, che sembrano quasi volare mentre camminano, che sembrano leggeri.... lo ammetto anche io che sono attratta da essi. Però , a parer mio, questi corpi ricordano in qualche modo l'esser bambino, essere piccolo, e quindi l'esser bisognoso di cure e attenzioni per non farci sentire invisibili, non presi in considerazione. È come se non volessimo che il nostro corpo cresca, che prenda le sembianze di un corpo adulto, che ciò comporterebbe dei mutamenti nel fisico stesso. Vorremmo trattenere il nostro corpo nella sfera dell'infanzia, dove nulla ci poteva far troppo male,  dove credevamo agli amori impossibili e alla vita bella senza problemi, senza nessuna responsabilità.  Dove ricevevamo coccole, attenzioni, affetto.
Ma soprattutto non avevamo responsabilità.
Forse è la paura delle grandi responsabilità che blocca la nostra crescita?  Forse vorremmo ancora credere negli amori eterni e nella vita senza ostacoli? Nella non realtà dove tutto è sotto controllo?
Beh, se è così,  e non volevamo prenderci grandi responsabilità,  in realtà ne abbiamo preso una davvero grande: quella di prendere il nostro corpo sotto controllo e avvicinarlo alla morte...giocare con esso a camminare sul filo del rasoio, se pur non coscienti di ciò. L'abbiamo condannato a sforzi e dolori, per arrivare alla perfezione non esistente... quindi , con tutte le nostre forze,  dovremmo riprendere in mano la nostra vita, e con la stessa volontà, decidere di crescere, di prendere responsabilità,  che poi forse saranno meno pericolose di quella che abbiamo preso quando abbiamo deciso di condannare a morte la nostra vita?
Non dico che siamo piccoli, anzi, abbiamo passato cose che ci hanno fatto crescere, che ci hanno fatto maturare, che ci hanno insegnato molte cose... abbiamo preso responsabilità si,  ma anche la vita è una responsabilità,  forse la più grande, e per quanto paura possiamo avere del futuro, di cosa succederà, vale la pena tentare...

Spero di non avervi annoiati e soprattutto che sia abbastanza chiaro il messaggio che volevo trasmettervi.
Coraggio
Un abbraccio
Pulce

martedì 24 settembre 2013

la magia dei bambini

Buongiorno ...
Ho una novità: ad ottobre incomincerò a fare una stage scolastico...
Ecco, io sono sempre stata contraria a questi stage, anche perché non mi interessavano per niente i campi che toccavano...però adesso la mia scuola offre anche la possibilità di andare negli asilo nido e nei micro nidi... e io ho optato alla grande per il micronido!
Mi piace questa idea,  forse perché i bambini così piccoli sono il ritratto della purezza, semplicità e verità.  Loro non mentono, loro non giudicano...donano solo amore e dolcezza, a volte sono dei terremoti si, ma in realtà hanno un cuore enorme, e emanano amore...
Amore, quello che io cerco da anni, quella fame d'amore che mi porta alla ricerca disperata di qualcosa per colmarlo, e in questo caso il mio problema con il cibo...
I bambini sono sinceri, sono teneri e danno amore. Sono dolci. Forse loro riusciranno a far sciogliere il mio cuore ormai gelato dall'assenza di calore?
Forse loro inconsapevolmente mi aiuteranno ad essere accettata per quello  che sono?
E poi, non vi nascondo, che giocare con dei bambini piccoli, essere immersa con loro, mi fa ritornare piccola, quel desiderio che ogni giorno mi accompagna,  anche se so che oramai sono adulta.
Sarà una nuova avventura

lunedì 23 settembre 2013

" non ho più tempo per te"

Non ho più tempo per farti guerra
Non voglio più sprecare tempo a inseguire le tue parole e le tue promesse che ancora adesso mi sussurri alle orecchie
Ho però tempo ad ascoltarti,  ti lascerò parlare
Voglio lasciarti parlare e sai il perché?
Perché io so che le tue parole sono fasulle, che ingannano e fanno male.
Ogni volta che sento la tua voce mi arrabbio e mi dico che non sono forte, perché se fossi forte ti avrei messa a tacere già in passato.
Ogni volta che ti sento, la mia mente si concentra solo su di te, e sul desiderio di non sentirti più.
Però ci sei, sei parte di me.
Scendiamo ad un compromesso: so che i tuoi segni rimarranno in me per sempre, però ti do solo un piccolissimo spazio nella mia vita, nella mia mente,  e il resto lo dono alla vita.
Lo so, come idea non ti piace,  vorresti essere tu la protagonista della mia vita, ma lo sei già stata per molto tempo. E ti ricordo che questa è la mia di vita.
Quindi dimmi quello che vuoi dirmi, ormai le tue parole le so a memoria, io ti lascio parlare,  però a voce bassa, quasi come se fossi solo una musica di sottofondo della mia vita, mentre io proseguo per la mia strada. E magari un giorno ti stuferai di parlare al vento?
Se succederà ben venga,  se invece resterai sempre in un angolino, beh, ho tanto spazio da riempire con mille altre cose...
Questa è per te Ana, mi riferisco proprio a te.

È un esperimento,  forse di nuovo un punto di partenza.  Per l'ennesima volta provo a staccarmi dalla malattia, perché sono stanca di questo schifo...
Ho provato tante volte a rialzarmi, e anche adesso ci riprovo, non ho nulla da perdere.
Cambiando argomento, oggi ho affrontato la mia prima interrogazione dopo un anno, ed è andata bene, un 8 e mezzo di storia dell'arte...
Subito la mia testa a dire "l'anno scorso i tuoi voti di arte non sono scesi sotto il nove più,  e adesso prendi otto e mezzo,  bel voto ma è poco.
Fa lo stesso, l'importante è che sia passata. Ero molto agitata, e mentre esponevo la lezione mi mancava il fiato dall'agitazione, penso di non aver respirato per tutto il tempo! Però alla fine è andata...
Vi abbraccio
Grazie di esserci <3
Appena riesco passo da tutte voi ★

sabato 21 settembre 2013

Quel vecchio articolo di giornale

Ciaoooo...
Grazie a tutti per i commenti di ieri,  ne farò tesoro e li porterò con me♥
pochi giorni fa su fb il mio ex allenatore di pallavolo e grande amico, ha pubblicato un articolo che aveva scritto e fatto stampare su un quotidiano più o meno cinque anni fa... aveva dedicato un articolo a noi ragazze della squadra, per ringraziarci una ad una per il bellissimo campionato che avevamo fatto, per le emozioni che gli avevamo trasmesso.... a un passo dal sogno della Joy Cup, partita finita 26 a 25 del quinto set... non me la dimenticherò mai quella partita e nemmeno quell'articolo.
Lo avevo appeso all' armadio della mia stanza, e ancora adesso, nonostante i vari cambi di mobili e armadi, rimane attaccato al suo posto.
Rileggendolo su fb, le lacrime sono uscite spontanee...la pallavolo, l'amore per quello sport, l'impegno che ruscivo a metterci, la mia abilità nel gioco, la mia valvola di sfogo. Tanti ricordi con le ragazze, risate, pianti, incazzature in campo e fuori, sudori...eravamo una grande squadra.
Poi quando la malattia ha iniziato ad attaccarmi più forte ho cominicato ad odiare quello sport...ero sempre stanca, non avevo voglia di allenarmi, scazzata durante gli allenamenti perchè avevo fame e sonno...e la scuola mi spremeva come un limone...
Però dall'anno scorso ho ricominciato a sentire la passione per la pallavolo scavare ed uscire dalle macerie dentro di me, dal mio cumulo di mattoni rotti. E adesso, consapevole che non riesco più a praticarla, per questioni fisiche e anche psicologiche. Adesso sì che mi rendo conto di quanto sia stata per me una cosa fondamentale nella vita, di come mi abbia insegnato a tirare fuori la grinta nella vita. Per come mi abbia fatt stare con le mie coetanee, anche quando avrei voluto nascondermi da tutto e tutti. Non potevo, io facevo parte di un gruppo, di una squadra.
Non so se mai ricomincerò a giocare di nuovo a pallavolo...forse tra mesi, o forse finita la scuola, o forse rimarrò passiva a guardare le partite e emozionarmi solo fino ad un certo punto.
Non so come andrà a fnire. So solo che adesso, non è ora di ricominciare, non sono capace a mangiare di più per sostenere degli allenamenti, sono già stanca fisicamente così...e so che prima o poi devo mettermi a fare qualche sport perchè devo ricominciare ad avere muscoli, percè il mio corpo zero sodo non mi piace, ma non so ancora quale via sceglierò...forse una tranquilla nuotata, o un pallone tra le mani.
un giorno deciderò. Ma non oggi.

venerdì 20 settembre 2013

oh ma che discorso O_o

Buongiorno!
Finalmente è venerdì,  ci aspetta il week end...non che io ami questi due giorni, perché la mia mente vaga in terre malsane più del solito,  ma per me significa niente scuola per due giorni...è così... non ho voglia di stare a scuola.
L'altro giorno sono arrivata a casa piangendo per il commento di una mia Professoressa. Cito testuali parole perché impresse nella mia mente...
" Miss Gallo, la trovo molto meglio, più energica, più carica, più in salute... ha finito il suo percorso a Torino? Sa, è stata veramente brava a riprendersi così in fretta, davvero brava. Adesso dovrà iniziare di nuovo a studiare,  ma stia tranquilla, per lei non è un problema,  rientrerà facilmente nell'ottica scolastica, anche perché è una studentessa molto diligente e che pretende molto, quindi sarà come una discesa, mi creda. Ha sempre preso voti alti e ne prenderà ancora,  perché lei è sempre stata precisa nello studio e ha sempre preso la scuola seriamente."....
O_o.
Ecco, quella che doveva essere un incoraggiamento credo, per me è stata una mazzata.
Mi sono ripresa? Va meglio ma non sono guarita.
Ho finito il mio percorso a Torino? No, anzi, mi sento abbandonata dai medici a me stessa.
Sono sempre stata diligente, ho sempre preso voti alti, sì è vero, ma lo studio era il mio rifugio ossessivo.  O nella mia testa c'era il cibo e la malattia,  o c'era lo studio...quindi più che un piacere per me lo studio era un modo per scappare dalla realtà e non avere rapporti sociali con i miei coetanei.
Sarà facile riprendere la routine scolastica, come no,  sto seriamente pensando di abbandonare la scuola. Ogni volta che sento le parole sinonimi di perfezione mi sento chiamata in causa e mi vengono le lacrime agli occhi. Non riesco a studiare perché non ho la testa, non so dov'è, forse forse dovrei andarla a ricercare, ma sfugge sempre al controllo...
E poi sono cambiata, basta aspettarsi il massimo da me. Non ce la posso fare a raggiungerlo,  non perché non voglio, ma proprio perché non ce la faccio psicologicamente. Ho mille altre cose per la testa, e la tesina, le interrogazioni,  le lezioni, i test, le verifiche, i voti, le medie, i bonus esame....tutto questo non fa che accrescere la mia ansia.
Mi lasciate in pace?
Scaldo il banco e faccio il possibile ma per favore la smettete di ricordare la Fabiana ottima a scuola, diligente con una delle medie più alte? A me importa uscire da quella scuola con un foglio in mano, che poi non userò neanche perché non intendo frequentare l'università.
Mi lasciate provare a vivere? Visto che le catene me le metto già da sola. Visto che già ho difficoltà a capire cosa vuol dire vivere....


Grazie prof.

giovedì 19 settembre 2013

Come reagisce il tuo corpo?

Ciao...
Oggi vorrei scrivere un post serio...
Quando si cade nella malattia, sottoforma di qualsiasi dca, non si ha bene in mente a cosa si va incontro. Certo, possiamo trarre informazioni da internet, dai libri, da riviste, su come i distrurbi alimentari siano problemi da non sottovalutare, e siano situazioni molto dolorose da passare. Sono malattie subdole, dove dietro a un corpo odiato e flagellato, si nascondono tante cose... a volte troppe-
Si cade così, velocemente, in un vortice senza fine. Sicuramente quando ci cadi, non ti aspetti tutti i danni fisici che la malattia porta con sè, anche perchè prevale l'idea di essere imortali e di cercare solo di raggiungere un 'immagine che possa farci amare dagli altri e da noi stessi...
I danni fisici di queste malattie sono molteplici, e ne ho già parlato in passato...
Vorrei solo rimarcare come ci si mette poco tempo a rovinarsi , e tanto tempo a rimettersi in sesto. Adesso parlo da punto di vista fisiologico.
Posso dire che adesso io mi trovo in una fase di stasi , e che il mio fisico si è un pochino ripreso, anche se non è ancora al top...ma nonostante ciò, ci sono ancora giorni in un il mio corpo da segni di stanchezza, diciamo che non funziona ancora bene.
Semplice esempio è la giornata di oggi: mi sono guardata allo specchio: occhi rossi e gonfi, occhiaie, stanchezza, mal di testa, sono pallida, trascino i piedi camminando, ho mal di schiena da non riuscire a stare seduta...i capelli cadono ancora nonostate mi sia tornato il ciclo, nonostante abbia preso un po' di peso rispetto ad un anno fa...e la mia pelle è ancora secca. La glicemia bassa, così come la pressione, costantemente sotto i piedi.
 Così diventa il mio corpo quando mi trovo in situazioni di  stress, questa è la sua reazione. Si accascia, stanco, desideroso di dormire ma bloccato dai pensieri che rimbombano nella mente. Chiede più cibo che io non sono capace a dargli...chiede aiuto, e solo io posso aiutarmi.
E quà iniziano tutti i problemi psicologici.

I DCA non sono un capriccio, non sono un'etichetta, non sono un modo per diventare " belli impossibili e perfetti", sono una malattia, un freddo lagher...sono una rovina.
Vorrei sottolineare questo.
I danni si portano dietro per anni.

mercoledì 18 settembre 2013

Emdr, e il pranzo fuori casa :)

Hola!
Spero che stiate tutti abbastanza bene...
L'altro ieri, sono andata dalla mia psicologa, e ho sperimentato questa nuova tecnica di lavoro psicologico chiamata Emdr, e come aveva detto -LookingforM- nel suo commento al post precedente,  funziona proprio così: la psicologa ha provocato in me degli stimoli con step di battiti sulle mie mani alternati, cercando di mandare imput al cervello.
È un lavoro legato molto ai ricordi e ai particolari legati ad essi.
Per ora abbiamo riportato a galla un "luogo sicuro", ovvero un ricordo positivo del passato, e in circa mezz'ora,  tra uno step e l altro,  ho cercato di ricostruire nella mia mente l'immagine del ricordo, le sensazioni che provavo, i rumori e i profumi che sentivo, ma soprattutto a cosa pensavo ( vi accenno che il ricordo da me scelto era legato ad un momento molto dolce passato con la mia nonna materna).
Ed ora aspetta un compitino a casa, mettere in pratica questo rifugio. Quindi quando vado in crisi, e mi faccio prendere dal panico e dall'ansia, cosa che succede più volte al giorno, dovrei chiudermi in un luogo per me tranquillo e riportare alla mente quel ricordo e rifugiarmi in esso, cercando di provare quelle sensazioni,  quel calore che mi faceva sentire da piccola sotto la protezione di qualcuno.
Per ora non posso dirvi troppo su questa modalità di terapia, ma posso dire che quelle stimolazioni hanno reso molto limpida l'immagine nella mia mente, mentre prima era offuscata e disturbata.

Invece ieri ho dovuto mangiare fuori casa perché mi dovevo fermare in città.  Avrei potuto portarmi il cibo pronto da casa ma non l'ho fatto, ho voluto evitare questa sicurezza troppo controllata.
Per facilitare le cose allora sono andata a mangiare al bar dove ho lavorato oer due estati. È andata piuttosto bene devo dire: ho mangiato un insalata di verde e pomodoro con un cucchiaino di olio e del mais, e cinque fette di bresaola... non ero in soggezione anche perché i proprietari e la cuoca, essendo miei amici, sono a conoscenza del mio dca, e quindi non hanno fatto commenti, se non che erano felici che avessi scelto di mangiare da loro... poi vi erano esposti i kinder happyhippo, quei dolcetti che mangiavo tanto da bambina, ma che da anni non trovavo più sul mercato. Alla fine R, la proprietaria me ne ha regalato uno, prima chiedendomi se poteva. E io pensando al fatto che era un gesto fatto con amore e amicizia, , perchè lei ha sempre cercato di farmi mangiare qualcosetta, di bere anche solo un succo di frutta, quando stavo per toccare il fondo, poche settimane prima del ricovero, sono riuscita a mangiarlo a merenda senza sensi di colpa.

Stay strong

martedì 17 settembre 2013

sorellone mie...

Buongiorno!
Domani vi aggiorno sulla mia nuova psicoterapia...
Oggi invece Vorrei dedicare questo post alle mie due sorellone, ormai grandi donne...
Vorrei che sappiano che nonostante ognuna di esse ha la loro vita, anche se non abitiamo così vicino ( e in un caso posso dire con l'oceano che ci divide), anche se ormai allo la loro vita fatta di lavoro, figli, momenti difficili e momenti piacevoli, ciò non potrà mai rovinare il legame profondo che ho con loro.
Anche se una dista geograficamente non so quanti chilometri, da molto tempo è fuori casa, è stata la prima ad andarsene a vivere per conto suo lasciando la famiglia, non toglie che il bene che le voglio sia diminuito, anzi, la distanza accresce quei sentimenti,  e permette di godere di più di quei rari momenti passati insieme.
Anche se l'altra mia sorella ormai sposata, ha due figli,  ha tanto lavoro, ci vediamo una o due volte a settimana, questo non cambia tutto ciò che abbiamo passato insieme, e il bene che provo per lei... anche se quando si è sposata, io ho pensato subito a rivoluzionare la stanza, prendendo il possesso su tutto, questo non voleva dire che ero felice che andasse a vivere per conto suo, ma semplicemente era una distrazione per non accettare per un breve lasso di tempo il fatto che ormai anche lei aveva lasciato casa.

Capisco quando loro sono state preoccupate per la mia salute, perché non riuscivano a capire cosa mi stava succedendo, cosa stava capitando davanti a me scontrosa e di mal umore. A volte non trovano le parole giuste da dirmi, e lo ammettono, ma solo il fatto che me lo dicano mi fa emozionare, perché è una dimostrazione d'affetto.
Vorrei dire loro che le voglio tantissimo bene, davvero molto. Che vedo una più come una mamma, e l'altra più come una sorella alternativa e artista...
Nonostante non viviamo più sotto lo stesso tetto, per me è come se ci fossero sempre, perché hanno preso una grande parte del mio cuore, è li è il loro spazio.

Vi voglio bene ♡

domenica 15 settembre 2013

EMDR

Piove...il cielo sta piangendo, chissà perchè?
Pallido, grigio, senza sole. Triste, un po' come la mia anima.
Il cielo mi tiene compagnia, riflette il mio stato d'animo attuale di oggi.
Tanti pensieri per la testa, fanno tanto rumore, sono quasi insopportabili.
Si accavallano l'uno con l'altro, sono uno contro l'altro...e poi quel pizzico di noia non aiuta per niente.
Domani vado dalla mia strizzacervelli e iniziamo una nuova terapia, l'EMDR.


"EMDR è l’acronimo per Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i movimenti oculari). È un metodo clinico innovativo che rientra nell’ambito delle terapie brevi. L’EMDR è una tecnica psicoterapeutica recentissima. Si è rivelata molto efficace nell’intervento delle sintomatologie che si sviluppano in seguito ad un’esperienza traumatica, o dopo traumi ripetutii. Viene usata fondamentalmente per accedere ai ricordi traumatici che sono alla base dei problemi attuali del paziente, per elaborare quei ricordi e portarli ad una risoluzione adattiva. Il presupposto teorico del trattamento con l’EMDR è che qualunque reazione disfunzionale attuale, è il risultato di una precedente esperienza, sebbene non necessariamente di un’esperienza infantile. Secondo l’EMDR, esiste un sistema innato di autoguarigione che agisce attraverso l’elaborazione di esperienze e ricordi disturbanti.
A causa di certe esperienze traumatiche, tale elaborazione a volte non avviene come dovrebbe e l’informazione resta “bloccata”, conservando le stesse emozioni, convinzioni e sensazioni fisiche esistenti al momento dell’esperienza originale. Con il tempo questo fattore si generalizza e provoca sintomi d’ansia, depressione e stress. Il metodo è così efficace proprio perchè la risoluzione del disturbo viene raggiunta attraverso la stimolazione dei naturali processi di autoguarigione del paziente. L’EMDR ha infatti, la capacità di favorire profondi cambiamenti terapeutici molto più rapidamente di quanto tradizionalmente si riteneva necessario, indipendentemente dal numero di anni trascorsi dall’evento traumatico.
La validità della terapia è confermata, rispetto a qualsiasi altro trattamento psicoterapeutico del trauma, da un notevole numero di ricerche controllate. È nata come terapia per il disturbo post-traumatico da stress, ma si è dimostrata molto efficace nel trattamento di numerose patologie psicologiche. In particolare i risultati terapeutici hanno dimostrato l’efficacia dell’EMDR in una vasta gamma di disordini psicologici:
arrowdisturbi d’ansia;
arrowfobie e disturbi di panico, che hanno ottenuto una rapida riduzione della paura e dei sintomi;
arrowsoggetti sofferenti per eccessivo dolore dovuto a perdite di persone care (lutto complicato);
arrowsintomatologia post-traumatica;
arrowvittime di aggressioni sessuali e\o fisiche;arrowbambini e adolescenti traumatizzati."

Ne avete già sentito parlare o l'avete provata??

sabato 14 settembre 2013

senza titolo 2

Buongiorno!
Innanzi tutto,  vorrei ringraziarvi per tutti i commenti dolci e grintosi che mi lasciate. Non riesco più a rispondere singolarmente,  e mi dispiace molto, ma sappiate che vi leggo tutte e i vostri commenti mi fanno sempre aprire il cuore...
Sapete, in questo periodo sono un po' presa...tra la scuola, gli argomenti da recuperare, le ripetizioni private di matematica, le guide...arrivo sempre ko con poco tempo per il resto. Ma questo spazio non lo abbandono.
Ed eccomi quà, seduta alla scrivania, con la tazza del mio caffè americano in mano, sommersa da libri e fogli pieni di numeri.
Nella mia stanza regna il caos totale; strano a dirsi ma vero... tutto l'ordine che impiego nelle altre cose, non rientra nella mia stanza. Alla fine non è un luogo in cui passo molto tempo. Troppi ricordi legata ad essa...ricordi legati alla malattia,  al mio studio ossessivo, alla mia immagine riflessa nello specchio, alle notti insonnie e ai pianti causati dal sintomo o da persone dalle quali mi sentivo tradita ed abbandonata.
Sono un po' infastidita...la mia concentrazione non è più delle migliori: perdo il filo durante le lezioni, mi dimentico in fretta delle frasi dei professori, mi ritrovo appunti senza un filo logico, sono sempre intontita e non riesco mai a fare tutto quello che riuscirei a fare benissimo...come dire, mi devo riabituare al solito tram tram della vita di una studentessa.
Mi abituerò, adesso sono più tranquilla rispetto ai primi due giorni di scuola.
Speriamo duri...
E poi ho una bella notizia: mia sorella sembra voglia cambiare la sua macchina,  comprandone una nuova, e cedermi la sua . Sono contenta all'idea di avere presto una macchina tutta mia...ok è vero, la patente devo ancora prenderla,  e con le guide penso di essere un po' negata, ma prima o poi la prenderò anche io sta cavolo di patente no? Non sarà una cosa impossibile.!
Vi abbraccio

venerdì 13 settembre 2013

cosa rispondere?


Quante volte in questi giorni ho ricevuto la domanda dai professori"come va?" ?.. tante. E io con un gran sorriso "bene grazie"...
Bugia.
Ma cosa potevo rispondere?
Sono più che carini i prof a chiedermi come sto, ma io non riesco a rispondere.
Rispondo bene, quando il realtà vorrei alzarmi da quel banco e scappare dalla classe,  non tornare più a scuola, tornare al lavoro.


Però che dire? " bene grazie"....

giovedì 12 settembre 2013

quando si dice ..."dare i numeri!"

40, il peso che non vorrei mai raggiungere perché mi spaventa
5 l'anno scolastico che sto affrontando
90 le calorie che i miei spuntini non devono superare
3 gli anni di pallavolo persi a causa della malattia
18 gli anni che non vorrei avere
19 i chili persi alla ricerca del mio ideale di perfezione
9 il voto che vorrei sempre prendere a scuola
6 anni vissuti nell'anoressia
14 il bmi che la mia mente malata vorrebbe raggiungere di nuovo
33 il peso minimo che ho raggiunto
13 gli anni che vorrei avere in questo momento
5 gli anni persi di vita sociale grazie alla malattia

Ma poi...
24 sono le ore in cui la mia mente cerca di chetare la malattia, pure la notte
6 i chili acquistati durante i due ricoveri
1 il cucchiaino di olio che ora riesco ad usare al giorno
1 un cibo speciale che mi permetto in una settimana,  dal dolce al salato
La forza di rialzarmi dopo le cadute...
La voglia nel credere che un giorno andrà meglio...
Seguire anche i consigli altrui...
Provare a vivere le emozioni...
Trovare persone fantastiche che mi sostengono e che mi stanno accanto...

Ecco le conquiste, in mezzo ai mille numeri che ossessionano la mia mente.
Ragazze, si può fare, si può stare meglio. <3

mercoledì 11 settembre 2013

giorno 2 di scuola...ahi

Ciao.
Il secondo giorno di scuola è andato...
Però c'è una cosa che non va in me; già ieri ero stressata dalla mia mania di perfezionismo. Già.
Di matematica ho constatato che nemmeno un santo può aiutarmi a recuperare tutto, anche perché,  lo ammetto, è una materia che non va a genio. Poi di arte...mi ha dato da fare una ricerca,  e nella consegna ha sottolineato quanto poi conta la presentazione che ne faremo...ecco quà cado di brutto. Tutto ieri e oggi che penso a come fare una ricerca e poi una spiegazione " perfetta", eccellente, unica e originale. Devo farla così. La mia testa pretende questo.
Ma se già al secondo giorno voglio di nuovo dare il massimo di me stessa, essere quella studentessa modello di un anno fa,  tutti i discorsi che ho fatto, tutto ciò che ho attraversato, non è servito a niente. Perché se seguo questo mio pensiero dove mi caccio?
Di nuovo nelle grinfie più profonde dell'anoressia. Adesso non sono sul fondo, ho fatto qualche passo in avanti, ma con questa scuola proprio non so come fare.
Perché mi obbligo a dare tutta me stessa per un cavolo di voto, una ricerca, una valutazione,  che poi nella vita non sarà così importante? Perché mi voglio sfinire con questa idea di perfezione?
La perfezione non esiste. L'ho constatato io stessa,  con il mio corpo,  con la mia mente, con le mie vicissitudini. E quindi?
Sono nel pallone.
Ho paura.
In più quando parlo in pubblico di nuovo inizio a balbettare un po'.
E per il cibo no comment, troppo troppo troppo....
Spero che per voi stia andando meglio <3

martedì 10 settembre 2013

Magari mi devo solo abituare...

Notte passata quasi tutta in bianco...
Ansia a mille, era per l'inizio della scuola sì.
Il mattino è arrivato, e come tutte le cose che aspetti, è stata una lunga ed eterna attesa. I minuti non volevano passare, i numeri sulla sveglia sembravano andare a rallentatore.

Suona la sveglia: mi sono alzata , lavata, vestita, truccata, riempita di braccialetti porta fortuna (manco dovevo partire per la guerra!) e poi sono andata a scuola... pietrificata in macchina senza voglia di scendere, ho dovuto fare tanti bei respiri profondi e sono scesa dalla macchina. Mamma mia quanto caos, tutti fuori dalla scuola. E io ovvio, non conoscevo nessuno...
Tolta questa fase di tilt totale, eccomi in classe...
Ho sistemato tutto con ordine sul mio banco; prima fila ovviamente.
La  mattinata è poi passata, tra un'ora e l'altra, tra un professore e l'altro. Era strano essere seduta al banco, avere carta e biro per prendere appunti. Da quanto non succedeva? da molto...
Iniziando scuola, mi sono già accorta che alla mattina, e durante la mattinata ho molta più fame... e non so come fare. Già mangio uno spuntino...come faccio? non posso permettermi di mangiare di più perchè già il mio corpo sta lievitando di suo, senza nessun particolare aiuto, quindi non mi sembra il caso.
Magari mi devo solo abituare, magari passera questa fame.
Magari mi abituo.
Alla fine una volta ero abituata.

Vi abbraccio forte

lunedì 9 settembre 2013

Guarda il positivo...e vai avanti

ciao!
Sabato sera sono partita per la montagna...che bello...
Devo ammettere che faceva freddo, ( beh per me la concezione di freddo è molto relativa perchè io lo patisco tantissimo), però sotto bel due piumoni e con addosso un pigiama felpato, sono riuscita a dormire fino alle dieci di mattina. Stranissimo, era da tanto ma tanto tempo che non succedeva di dormire così tanto, sarà l'effetto tranquillante che la montagna ha su di me?
Ieri è stata una bellissima giornata, tolto il fattore cibo, perchè è stato un disastro...
Però non voglio lasciare un post negativo, quindi vi aggiorno sulle cose positive.
Beh, mi sono rilassata. La mattina ha accompagnato un pallido sole, ma caldo. Sentivo il suo colore scaldare la mia pelle, e avevo i brividi... sdraiata su un parto verde, ancora umido, vicino al torrente. Quel suono quasi melodioso dell'acqua che scorreva tra una roccia e l'altra, per arrivare al suo mare, era favoloso.
In casa la stufa era accesa...io me ne stavo rannicchiata a prendere il suo calduccio... cosa avrei voluto di più da quella giornata?
Beh non avere i pensieri della malattia.
Ma ci sono stati, anche forti, e questo mi ha resa molto scontrosa nei confronti di mia madre..
Alla sera, rincasati, abbiamo festeggiato il mio babbo che compie gli anni proprio l'8 settembre...è stata una bellissima festa, tranquilla ma divertente. C'erano anche  i miei nipotini, erano loro a dare vivacità alla serata. 
A mio padre ho scritto una lettera, dove ho cercato di esprimere tutte le emozioni che provo nei suoi confronti, e per ringraziarlo di tutto ciò che ha fatto e fa per me, anche se in passato non lo volevo riconoscere...e poi gli ho regalato una federa per il cuscino con scritto " ti voglio tantooooo beneeeee"...


Vi lascio una foto di me e mio padre...e anche una di me in montagna, al parco giochi! sapete...avrei voluto essere un po' bambina.
Vi abbraccio

sabato 7 settembre 2013

un anno fa...

Un anno fa...
Valigie in mano e salgo al secondo piano dell'ospedale. Ad attendermi c'erano infermieri e hoss...
Mia madre e mio padre camminavano davanti a me, io ero terrorizzata. Ogni tango mia mamma rallentava e mi stringeva la mano,  accennando sul viso un sorriso tirato.
Era un venerdì quando mi ricoverarono. Era proprio il 7 settembre, il giorno prima del compleanno del mio papà.
Mi fecero tante domande,  svuotarono le valigie togliendo tutto ciò che avevo portato  e che potesse essere tagliente o pericoloso.
Il mio letto, il numero 12... dopo vari esami, i medici dissero ai miei genitori che potevano andare. Volevo scappare con loro, e non stare chiusa in un reparto piccolo, con poche stanze e solo un corridoio vuoto.
Mi ricordo mio padre che se ne andava con la testa abbassata e lo sguardo fisso per terra, e mia madre che ogni tanto si girava per mandarmi ancora qualche bacio con la mano.
Rimasi immobile, seduta sul mio letto per quasi un'ora...poi iniziarono a bombardarmi di visite e colloqui, psicologici, psichiatrici, dietologici, dietistici...
Quel giorno passò lentamente, senza sapere cosa mi sarebbe aspettato nelle giornate seguenti.
C'ero io, con la mia malattia,  i miei pensieri,  un libro e le parole crociate. Queste erano le uniche cose che avevo con me. Non avevo voglia di sorridere, non avevo voglia di parlare. Vagavo per i corridoi, per ammazzare il tempo, fino a quando gli infermieri mi dissero di smetterla perché così era come se bruciassi calorie.
Ma io manco ci pensavo a quello.
Pensavo alla grande mancanza e vuoto che provavo dentro.
Ed è già passato un anno...


Ps. Grazie mille per i vostri commenti,  siete tutte molto dolci e carine...grazie :)

giovedì 5 settembre 2013

un bel "sto bene"....


L'estate sta finendo...i giorni volano e tra poco ricomincerà la scuola. È un mio punto fisso e debole. Devo confessare che ho tanta paura di ricominciare la scuola.
Paura di non essere all'altezza di affrontare l'anno scolastico.
Paura di far tanta fatica a studiare e non arrivare alla sufficienza.
Paura di sbagliare.
Forse anche paura di ricominciare in una classe che non è più la mia. Persone nuove. E la paura di non essere accettata da loro, di essere presa in giro,  di essere reputata "timida e goffa", perché diciamocelo...io non sono una ragazza che attira i ragazzi. La mia timidezza e la mia non capacità di essere spontanea, mi rende una ragazza troppo difficile da abbordare. Ho paura di non riuscire ad entrare in relazione sociale con gli altri.
E quì cado. Costruendomi una maschera, e desiderando con tutta me stessa di essere un'altra persona...più sicura di me stessa, più carina, più adeguata, più spigliata...e quindi...più magra. Ecco il pensiero malsano. Magrezza uguale sicurezza. Anche se poi non è così, lo so perché l'ho già  provato su me stessa.
Mi costruisco una maschera.... fatta di trucchi, orecchini, braccialetti, finti sorrisi . Un bel "sto bene" stampato sul viso, , per nascondere tutto ciò che sta dietro a questa maschera...

mercoledì 4 settembre 2013

opera di ricostruzione

Rosso...
Rosso fuoco...
Rosso che brucia e che vive...
Avevo bisogno di sentirmi viva, di apparire viva... ed eccomi con i capelli rossi!
Cambiamento fatto si, non ben visto da tutti ma a me fa lo stesso. Infatti a mia madre non è piaciuto, ma a me si, e quindi dato che i capelli sono miei e sono io che devo portarli, non me ne faccio un problema.
Allora, ho la testa dura no? Bene. È ora che prendo le decisioni con la mia di testa, senza farmi influenzare.
Se prenderò una decisione, e poi sarà quella sbagliata, la accetterò , pur che sia stata presa da me stessa senza alcuna influenza esterna.
Devo vivere,  sentirmi libera di pensare e fare cose decido io. Ormai sono grande, ormai posso decidere io per me. Basta.
Ci sono stati più episodi della mia vita che mi hanno impedito di prendere il volo, di vivere, di realizzarmi. Ormai questi episodi appartengono al passato, non posso cambiarli. Ma posso far cambiare il mio futuro. Ci vorrà coraggio e forza di volontà,  ma devo iniziare a essere del tutto autonoma da ogni figura per me stata fondamentale fino ad ora.
Devo iniziare a camminare da sola, con le persone che mi vogliono bene vicino, ma senza dover sempre chiedere rassicurazioni a loro, e alla mia famiglia... è come se fino ad ora fossi andata avanti ad occhi chiusi, lasciando decidere agli altri,  e anoressia compresa,  cosa fare della mia vita. Adesso tocca a me, devo prendere i mano i fardelli della mia vita e provare a ricostruire qualcosa di decente che assomigli alla vita.
Magari sarà una vita un po' scheggiata, ancora con i segni delle battaglie e delle cadute, una vita che ha sfumature grigie.. forse, piano piano, arriverò almeno
a questo.

martedì 3 settembre 2013

la fine di una routine

La scorsa settimana ho finito il mio lavoro al bar...
Oggi è solo martedì e già mi manca. Mi chiedo come farò a passare tutti i mesi du scuola senza essere dietro quel bancone.
Inutile spiegare il vuoto che questa fine mi ha lasciato. Come tutte le ultime cose, gli ultimi giorni di scuola, gli ultimi giorni di vacanza e le ultime giornate di esperienze significative, rimane la tristezza. La nostalgia di qualcosa che ti ha fatto stare bene.
Sento la mancanza di N, A e R, che lavoravano con me, persone d'oro.
Mi manca " briciola", cliente chiamato così perché mangia sempre poco, ma essendo poi un golosone, tutti i giorni si mangiava il suo bel dolce. Manca "la ragazza dai capelli non definiti", ovvero dai capelli di un colore strano, "altri tempi", uomo che si differenziava dagli altri per la sua pettinatura non del tutto moderna diciamo. E poi "scarpina", noto per portare sempre una sciarpa fino a metà estate.
E poi...Beh la mancanza più grande è quella del " bello impossibile"!, uomo che si crede un gran figo ma che in realtà non lo è. 
E non continuo con la lista....sarebbe troppo lunga.
Mi mancano soprattutto mia cugina, mia zia e Roby. Ero abituata a vederle tutti i giorni e ora le cose sono cambiate. 
Ed è normale.
Tutto cambia, e tutto ha una fine. Tutto segue il proprio percorso.

Penso che il bar sia stata la mia ancora di salvezza per quest'estate, mi ha distratta un po ' dalla malattia, e poi se volevo lavorare dovevo mangiare, se no non sarei stata in piedi. Mi ha fatta sentire realizzata, nonostante le giornate davvero faticose e stancanti.
Ma meglio la stanchezza rispetto alle grinfie aperte dell'anoressia. 

lunedì 2 settembre 2013

la legge del dittatore

Dentro di noi abbiamo un dittatore,
Forse il più spietato che abbiamo mai conosciuto nella nostra vita... questo dittatore si personifica con il dca.
Pensiamoci bene...quante volte siamo state sotto i suoi ordini? Quante volte per paura non ci siamo ribellati alle sue imposizioni? 
Quante volte abbiamo assecondato le sue tattiche e trucchetti?
Troppe. La mia risposta è troppe.
Anni passati a soddisfare questa parte interiore, dimenticando che cosa sia il piacere.  Il piacere di uscire con gli amici, di fare una una passeggiata tranquilla, il piacere di praticare uno sport, di dormire notti tranquilli e non in preda a pensieri malsani.
Noi, sudditi di questa monarchia, rigidi nel seguire tutte le regole. 
Il nostro piacere si è trasformato.  Non ci faceva o fa più piacere uscire con gli amici, godersi la vita, stare tranquilli,  ridere e scherzare. In questa dittatura non c'è tempo, neppure per le chiacchiere più semplici e leggere. I nostri discorsi si focalizzano solo più sul cibo e sulle diete, su quell'emozione che si sente quando vediamo il peso scendere.
Ma è questo il piacere?
È questa la ragione di vivere? 
No.
Bisogna ribellarsi. 
È facile?
No. Se ci pensate tanti popoli hanno avuto una dittatura come governo. Hanno dovuto far guerre e rivolte per sbarazzarsi di questi tiranni. E una volta " liberi?". Non avevano più una loro identità,  perché la loro identità era quella del tiranno.
Questo vuol dire che quando si inizia a combattere, penso sia normale non sapere bene chi si è,  dove si vuole andare e cosa fare. Ma giorno dopo giorno, bisognerebbe consolidare il terreno che sta sotto ai nostri piedi.
È una strada difficile,  lunga, faticosa, ma penso che sia necessario intraprenderla. Ci meritiamo una " libertà" dopo questi anni bui di vita e non vita.

domenica 1 settembre 2013

è tempo di una scrolllata

Le parole non vogliono uscire; non escono con la voce, non escono con la scrittura...
Sono intrappolate, dentro di me. Ecco il motivo per la mia ennesima assenza, e mi scuso con voi...
E'  stato un momento difficile lo devo ammettere, devo rialzarmi ma è davvero difficile.
In questa settimana sono andata alla visita dietistica, e niente di nuovo, le solite cose...il peso è stabile, l'alimentazione sempre uguale anche se non varia...
Ci vuole cambiamento
Devo darmi una scrollata
...e sapete cosa ho fatto per darmi una scrollata?
sapete i miei ricci, quei ricci lunghi e vaporosi, beh li ho tagliati, di netto. Cortissimi e  a parte il crespo, il riccio non si nota. Mi sono tenuta il ciuffo da stirare davanti all'occhio sinistro, proprio come quando ero nella mia fase emo.
E non è finita quà,  no.
Ho pensato che la mia è l'età per fare cavolate no? visto che grazie alla mia malattia non riesco uscire e fare appunto cazzate con i miei amici, beh , devo fare qualcosa! e allora martedì vado a farmi colorare i capelli: rosso fuoco, che si sbiadisce leggermente poi sul ciuffo.
Quando una donna vuole cambiare non inizia dai capelli'???

Ieri è poi successa una cosa davvero strana e nuova...ero in compagnia di una ragazza, che purtroppo ha problemi alimentari, e mi ha invitata per un aperitivo... il mio "si", non è uscito subito dalle mie labbra,  anzi, ansia e paura mi hanno invasa. Poi ho pensato che non avevo mai fatto un aperitivo in vita mia, questo perché quando mi sono ammalata avevo 13 anni e non bevevo, poi con la malattia, come sapete l'alcool ha calorie, il cibo pure...e allora non mi sono mai permessa di fare un aperitivo,  nonostante vari inviti, ovviamente rifiutati.
Poi ho fatto un bel respiro profondo e ho detto alla ragazza di si.
Infondo eravamo anche in due ad affrontare la stessa situazione,  le stesse paure e ansie.
Come è andata?
Bene. Sinceramente non me lo aspettavo.  Ho mangiato, bevuto e mi sono goduta quel momento. Ovviamente dopo non ho più pranzato perché ero piena di stuzzichini e focaccine, ma soddisfatta del passo che ho fatto. Po ero rilassata, eravamo in un bar calmo, non affollato. Penso che sarei stata pure in grado di addormentarmi sulla sedia, forse perché alle cinque e mezza ero già sveglia e durante la notte la mia testa non ha fatto altro che pensare,  interrompendo più volte il mio sonno.

Ora passo da voi.
E d'ora in poi sarò più presente.


un abbraccio a tutte.

un bacione