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giovedì 24 ottobre 2013

le mie mani nelle sue

Il cielo ha smesso di piangere. Era da ieri che le sue lacrime cadono velocemente a terra...sentivo solo il rumore delle gocce d'acqua che cadevano sul terrazzo. Vivendo in campagna,  sono abituata a vivere nel silenzio più assoluto,  in mezzo alla natura che in questi giorni sta diventando spoglia e priva di colori.
Abito in un posto solitario, circondata da vigneti e alberi di noci e nocciole. Mi piace il posto, ma in autunno e inverno , mi fanno sentire più sola di quel che già mi sento. Penso che anche la mia cagnolina Luna si senta sola, dorme tutto il giorno senza chiedere coccole e senza mangiare.

Sono due sere che per dormire chiamo mia madre, che con santa pazienza viene a dormire nel mio lettone. Mi sta vicina fino a quando non mi addormento, per poi mettermi un cuscino vicino per continuare a farmi sentire che ho qualcosa vicino. Poi mi sveglio a metà notte, e mi rendo conto che lei è tornata nel suo letto, ma va bene così,  riesco a riprendere sonno abbastanza velocemente, basta tenere lontano i pensieri ansiogeni. Arrivo tutte le sere, stravolta,  ma senza riuscire a dormire. Non riesco a spegnere la mente e  non riesco a non sentire quel vuoto dentro di me. E allora vado a chiamare mia mamma, che non riesce a colmare quel vuoto, ma ha il potere di tranquillizzarmi. Mi addormento sempre rannicchiata vicino a lei, tenendole le mani strette alle mie.
È un atteggiamento infantile lo so, ma è l'unico modo per non scoppiare a piangere perché sento quel bisogno di essere abbracciata,  quella fame d'amore che ormai regna nelle mie giornate, e non sono capace a colmarlo...

Vi abbraccio

martedì 22 ottobre 2013

UN ABBRACCIO






Sono stanca... Vorrei che la giornata fosse già volta al termine...
Ho voglia di scaldarmi, di sentire e avere vicino a me qualcuno che mi abbracci... e che mi possa trasmettere calore, vorrei un abbraccio sincero, puro... uno di quegli abbracci che solo poche persone sanno dare.
Vorrei essere abbracciata e sentirmi al sicuro, far svanire per un po' ti tempo tutte le preoccupazioni che affollano la mia testa. Vorrei piangere in quell'abbraccio, perché so che non sono sola, perché non ricordo nemmeno più cosa sia un vero abbraccio. Vorrei sfogarmi, buttare via in lacrime e parole quella rabbia che nutro da mesi, quel senso di fallimento che sento, quella voglia di urlare al mondo quanto sono arrabbiata con lui.
Vorrei addormentarmi in quell'abbraccio, tenuta stretta e al riparo da quelle braccia. Mi farei talmente piccola da scomparire quasi, come se fossi una bambina.
Di solito, dopo quegli abbracci, riesco a ritrovare il sorriso,  riesco a scherzare facendo scendere ancora qualche lacrima amara, e mi sento esausta, ma più leggera, come se una parte di me se ne fosse andata per una vacanza. So che poi tornerà, niente svanisce,  se bastasse un pianto a far tornare le cose a posto, io a quest'ora starei da Dio!
Non so.  Penso sia una grande fame d'affetto, una fame d'amore... quel vuoto che mi lascia sempre con la testa pesante e piena di pensieri,  con la fame che bussa alla porta e io che mi arrabbio .

La scuola sta procedendo...alti e bassi, oggi ho consegnato la verifica di matematica in bianco... devo stendere un velo pietoso sulla scuola, mi sento ridicola e stupida perché non riesco nemmeno a fare qualcosa di sensato dopo ore di studio faticoso. Va bob, meno male che è il primo quadrimestre. Avrò tempo a recuperare. Ecco il bicchiere mezzo pieno!
  Con affetto

Ps. Vi lascio due mie foto con la nuova acconciatura!
Capelli neri con il ciuffo blu!

Pulce

domenica 20 ottobre 2013

Per tutti voi...


Ci sono giorni in cui ti senti una fallita e basta,
pensi che tua vita sia solo sbagliata, piena di errori e di sbagli. Pensi che non ce la farai, non ce la farai a lavoro, a scuola, a combattere contro la malattia, a essere forte.
Ecco, questo è il momento giusto per iniziare a combattere... continui a nutrire odio verso te stessa, verso quell'immagine che lo specchio ti riflette...e chi è quella ragazza? tu vorresti essere l'opposto. Ma io vi dico ragazze " siete bellissime così come siete", con il vostro fisico, con le vostre lentiggini, la vostra carnagione chiara, con i vostri capelli spettinati. Siete anche belle con il trucco sbavato a causa dei pianti che cercate di soffocare, ma che prima o poi non riuscite più a trattenere. Siete bellissime con i vostri sorrisi timidi, con la vostra insicurezza, la  paura di cadere, i vostri occhi pronti a scrutare tutto ciò che vi circonda come se non aveste mai visto nulla al mondo.
Siete belle quando vi rialzate dopo una caduta, dopo esservi sbucciate anche l'anima, a causa dell'amore, a causa delle fregature, a causa dei voti, del lavoro, del cibo, e degli esami universitari... ma state germogliando di nuovo, state ritornando a essere quel fiore timido che ha bisogno di tanta luce per far si che si apra.
State diventando forti anche non vi accorgete dei cambiamenti, dei passi in avanti che avete fatto, delle decisioni difficili che avete divuto predere e che hanno cambiato in qualche modo la vostra vita...ogni volta davanti ad un ostacolo ricordate quanta strada avete percorso per arrivare fino dove siete arrivate. Avete percorso tanti chilometri, ve ne siete accorte? forse no, perchè eravate troppo impegnate a vivere nel  passato fatto di paura e di errori, di strade sbagliate, di digiuni, di abbuffate, di vomito, di tagli e di bruciature... con la paua costante di ricadere, voi state continuando ad andare avanti, ed è questo che fa di voi le persone speciali che siete.
La bellezza non si misura in numeri, ma in tutte quelle qualità nascoste che dobbiamo tirare fuori e che sono nascoste nel nostro profondo.

Un abbraccio
Pulce

giovedì 17 ottobre 2013

voglio essere VITA

Buongiorno
Mi sono presa questi giorni per pensare, o meglio per mettermi in gioco...
Grazie a tutte per i vostri commenti...sono serviti, alcuni mi hanno spronata, altri mi hanno fatto capire che stavo andando per una strada sbagliata e che avevo perso di mira il mio obiettivo, quello di stare bene, ma veramente e non solo per finta...
Ho scelto la VITA , questa nuova strada. Sono sei giorni che non faccio cavolate con il cibo, è difficile ma ce la sto facendo. Ovviamente il cibo è solo un aspetto della strada che dovrò intraprendere, è solo un piccolo pezzo, poi ci sarà ben altro.
Ma questa volta l'anoressia non mi fermerà più.  Non mi fermerà nessuno, e nessun commento farà cambiare la mia decisione: io non voglio solo vivere, io voglio essere vita. Non voglio solo far vedere che dentro di me c'è energia da emanare, io la voglio tirare fuori questa energia. Voglio rinascere, voglio finalmente vivere. Andando incontro a tutte le difficoltà Sì,  e non mi fermeranno.
Pochi giorni fa mi è arrivato un regalo da una mia amica...giusto un libro che sto leggendo lentamente per comprendere bene il significato,  si intitola" in te non c'è nulla di sbagliato". Parla dell'odio verso sé stessi e di come poter , a passi, sradicare la convinzione di avere in noi qualcosa che non va , qualcosa di sbagliato.

Grazie a tutte per essermi state vicine

Pulce

domenica 13 ottobre 2013

vedo una nuova strada...

Ragazze, sono davanti a una decisione difficilissima. È una decisione che voglio prendere per me stessa, e nessuno mi obbliga a scegliere o una cosa o un'altra.
Mi trovo davanti ad un bivio: posso scegliere di rimanere fisicamente con questo peso ( sottopeso), andare avanti nella vita come ho fatto fino ad ora. Guardarmi allo specchio e ogni tanto vedermi abbastanza giusta. Mangiare il minimo indispensabile e sempre le stesse cose....privarmi però della vita sociale, essere quasi sempre depressa, avere continuamente fame e non concedermi niente.
Oppure potrei cambiare. Potrei cominciare ad avvicinare la mia alimentazione alla normalità e iniziare attività fisica. Questo significherebbe aumentare di peso, aumentare le forme del mio corpo,  e non apparire più come sono adesso. Vorrebbe dire cambiare, andare incontro alla mia paura maggiore: quella di prendere peso. Vorrebbe dire diventare normopeso, non apparire più malata.
Come mi sentirò se cambiassi la mia vita?
Non lo so. Nessuno mi dice se starò meglio o peggio.
Nessuno può darmi una risposta.
Mannaggia quanto è difficile.

sabato 12 ottobre 2013

ohhhilaaah!

ciao...
Nel post precedente ho parlato di come sia importante rompere quel silenzio che la malattia ci porta ad avere nei confronti di chi ci sta intorno, di chi ci vuole aiutare e in
qualche modo cerca di venirci incontro...
È difficile ragazze e lo so. Solo ieri mi è successo che alla domanda "cosa mi racconti?" Me ne sono stata in silenzio, come se la mia vita non fosse importante, con la paura di dire solo cavolate e cose di poco valore.
Sarei piena di cose da urlare, ho tanta rabbia dentro...legata alla scuola,  a me stessa, al cibo, al mio non controllo... piena di emozioni umane, che provano tutti gli esseri umani, e perché io mi devo sottovalutare così? Faccio tutto da sola .

Tolto questo ieri sono andata a farmi tagliare di nuovo i capelli, e mi piacciono molto, peccato che con questo freddo patisco di più la temperatura bassa! Prima avevo una lana a farmi compagnia. E presto mi farò anche il colore...non vi svelo i due colori che ho deciso, posterò poi una foto! Se no non vale :)

Sono sempre stra presa dalla scuola...
Lunedì ho la possibile interrogazione di economia, che mannaggia a me non capisco nulla di grafici. Martedì ho la verifica di grammatica francese. Mercoledì la possibile interrogazione di italiano, giovedì interrogazione di arte e verifica di inglese. Poi basta così. Mamma mia che settimana di nuovo! Si prevede tanto studio, e quindi devo anche impegnarmi sul piano alimentare per riuscire ad avere le forze per affrontare tutto. Adesso mi sento stanca, ma penso siano i postumi della scorsa settimana che era anche lei bella intensa, e di conseguenza la notte faticavo  a dormire. Strano!
Ora passo da voi
Bacioni ★

giovedì 10 ottobre 2013

dobbiamo parlare, dar voce al silenzio!

Buongiorno!
Dopo una mattinata di nebbia e nuvolo, sembra rompere questo enorme grigio un raggio di pallido sole. La natura sembra subito più viva, ancora propensa ai colori...
E anche oggi la scuola è andata. Posso dire bene. Sono stata interrogata di sociologia e ho preso 7 più. Il voto come ha detto la professoressa è stato abbassato a causa della mia timidezza, nonostante le nozioni ci fossero...
Cavolo cavolo cavolo, ma perché non riesco ad apparire sicura di me...e poi il voto, lo sai che potevi prendere di più senza troppi problemi e invece...hai fatto solo caos.
Ecco la vocina nella mia testa, ma sapete,  me ne frego. Sono sufficiente e questa è la cosa importante. Non sono un dannato numero, il voto non conta perché in realtà io so di sapere molto di più che un sette più. Quella è solo una valutazione fatta sul momento, niente di più.
Poi oggi a scuola, la mia ex coordinatrice di classe è stata molto carina e gentile, facendo con me due parole su come stanno andando i miei problemi con il cibo adesso, di come mi sento andando dallo psichiatra privato, e di come sto vivendo la scuola... diciamo che mi sono un po' sfogata, e mi ha fatto bene, e lei è stata gentilissima ad ascoltarmi e a darmi consigli per come cercare di dare meno peso alla scuola,  che detto da un professore sembra quasi impossibile!
Con il cibo sto cercando di fare pace in confronto alla caduta di poche settimane fa. Non è facile,  ma lo sappiamo tutte...alla fine qualche brivido di quella caduta che ti ha fatto male si, ma che ti ha dato sicurezza fasulla, ma pur sicurezza, rimane. Il brivido non sparisce,  quella sensazione di essere forte. Ma sappiamo che quella è la malattia, che non si è bravi per uno spuntino o una restrizione fatta.
Infondo il cibo è quello che dovrebbe farci vivere, tenerci in vita, dovrebbe essere un piacere,  e noi ci priviamo di questo piacere. Non so il perché,  è violenza gratuita mossa da una figura più grande o meglio più spaventosa in noi, la malattia.
Se dovessi definire definire adesso la malattia direi che è una bestia, soffice e pungente allo stesso momento, rifugio ma anche tana dei lupi...distrugge persone, famiglie, e manco chiede scusa. Crea preoccupazione, tensione, rabbia, e nulla da in cambio. Si prende tutto, anima compresa,  e non ci darà le cose indietro, siamo noi che dobbiamo andarcele a prendere. Dobbiamo stringere i denti e andare avanti, e non aver paura di parlare pensando che le cose che abbiamo dentro sia stupidaggini o parole inutili. Non è vero, noi abbiamo bisogno di parlare,  dobbiamo obbligarci a rompere quel silenzio che abita in noi tutti i giorni.
Dobbiamo dar voce a questo malessere.
Da sole non potremo andare avanti,  non potremo essere vincitrici. Dobbiamo essere aiutate, accettare l'aiuto, e fregarcene per una volta di cosa potrebbe pensare la gente di noi...
Noi andiamo bene così,  siamo uniche per le nostre caratteristiche che nemmeno noi sappiamo di avere.
La vita ci aspetta
Vi abbraccio

mercoledì 9 ottobre 2013

l 'emozione ha preso il sopravvento

Ciao...rieccomi dopo un'altra assenza...scusatemi ma sono davvero molto impegnata in questi giorni. Devo ammettere che è quasi uno sforzo per me non aggiornare il blog, perché è una valvola di sfogo e un modo per rimanere a contatto con le persone che questo mezzo di comunicazione mi ha permesso di conoscere. Solo che tra studio, guide, e sedute, non riesco mai a scrivere qualcosa di sensato, però sappiate che vi leggo sempre!
Sono molto presa dalla scuola, che però non da il massimo... ieri ho avuto la verifica di filosofia. Ho studiato per giorni, in modo da non creare troppo caos nella mia mente già piena di altre cose, però ieri quando mi sono ritrovata davanti al foglio bianco con quelle quattro domande con un limite di dieci righe nella risposta mi sono bloccata. Sono andata nel pallone, e ho dimenticato tutto. Risultato: ho risposto solo a mezze domande e a volte sparando veramente delle cavolate, potrei dire di aver inventato una nuova filosofia!
Ammetto che ci sono rimasta davvero male, non me lo aspettavo. E ieri ne ho parlato con il mio psichiatra,  che invece mi ha detto che secondo lui è una cosa molto positiva, perché vuol dire che almeno per una volta mi sono controllata di meno, ho lasciato andare le staffe che tenevano saldo il mio controllo emotivo ed esso mi ha assalito. Non  essendo abituata a provare queste emozioni, mi sono spaventata, e così la mia mente ha cancellato tutto...
È una spiegazione molto valida, e anche positiva, se non penso al voto e a quella verifica.
Adesso torno a studiare sociologia.
Un abbraccio fresco come l'aria che oggi scompiglia i capelli

lunedì 7 ottobre 2013

sorrido, perché quella ragazza ero io

Ieri, non so il perché,  mi è tornata alla mente l'immagine di me all' inizio della prima superiore,  e più ci pensavo,  più tempo rimanevo con un sorriso ebete sulle labbra...
Non potrò mai scordare le struccazzate che mi facevo durante le lezioni senza farmi beccare dai prof, quei quintali di matita nera... tutto con un'ottima complice. Non dimenticherò le sigarette fumate di nascosto, le foto scattate in bagno perché era l'unico specchio alla portata di mano...i disegni sui banchi, le scritte sui libri, le ore passate fuori dalla classe a girovagare per la scuola con la scusa di dover fare delle fotocopie.
Le intromissioni nelle classi dei più grandi per vedere e farci vedere dal ragazzo che ci piaceva. I doppi sensi cercati nelle frasi dei professori, le risate soffocate nella sciarpa per non far rumore... i bigliettini per le verifiche nascosti nei fazzoletti,  nel portapenne e nelle maniche delle felpe. Il profumo a quintali per nascondere l'odore del fumo di quelle sigarette proibite, i discorsi poco seri sui ragazzi, i desideri per il futuro... le verifiche fatte in due o tre, i brutti voti rimediati al pelo con un'interrogazione veloce.
Le ore di lezione passate a cazzeggiare, a messaggiare di nascosto, a leggere le barzellette, a fare le parole crociate. Il solletico fatto dalla vicina quando era ora di leggere il classe ad alta voce, le colazioni al bar fatte con cappuccino e brioche.

Sorrido e mentre scende una lacrima...ero io. Poi sono diventata seria e rigida...ma quella ragazza che si divertiva ero io...

Un abbraccio

sabato 5 ottobre 2013

Faby stai attenta!!

Provo a studiare, ma non ce la faccio.
Apro il quaderno,  leggo due frasi, poi mi alzo, faccio un giro per la casa, ritorno seduta a studiare, mi alzo per farmi in thè caldo, penso al cibo,  poi mi rimetto sul quaderno, non riesco a memorizzare le cose...faccio due passi con il cane, prendo una boccata d'aria fresca che profuma d'autunno... le foglie cambiano colore, le vigne si divertono a prendere gradazioni diverse di rosso e giallo...le nocciole perdono le foglie. Tra queste però spuntano delle piccole bacche rosse.
La mia testa non c'è,  non è propensa allo studio, e sono giorni che vado avanti così.
La prossima settimana a scuola sarà un incubo:
Lunedì interrogazione di economia
Martedi verifica di geometria sulla circonferenza e prima verifica di filosofia
Marcoledi interrogazione di italiano
Giovedi seconda parte della verifica di filosofia
Venerdi interrogazione di scienze sociali...

Davanti a tutte queste cose vado in tilt... meno male che la prossima settimana ho un incontro con il mio psichiatra, sicuramente saprà darmi qualche spunto sul quale riflettere.
Oggi è solo sabato, ho due giorni per prepararmi alla prima interrogazione. Ma non è quella a spaventarmi, è il tutto messo insieme che mi preoccupa. Mi sembra così tanto.
Non pensavo che ricominciare dopo un anno di zero studio fosse così difficile, , pensavo che le cose fossero più facili, che me la sarei cavata dignitosamente come una volta.
Non è così.
Devo accettarlo.
Forse ce la farò,  la scuola serve solo per prendere un diploma, un foglio di carta...non contano i voti, ma conta quello che una persona sa della vita, e conta come essa si comporta nella vita. La scuola è solo un angolino di questa vita.

giovedì 3 ottobre 2013

parole bagnate da acqua salata

Scrivo queste parole con le lacrime agli occhi...
Non sono lacrime di felicità,  non sono lacrime di soddisfazione,  e neanche di vittoria.  Sono gocce di acqua salata di arresa...mi arrendo.
Mi arrendo alla malattia, non nel senso che le darò retta e cadrò di nuovo nel suo abisso, ma cercherò di prendere peso.
Sono arrabbiata? Si.
Sono triste? Sì.
Come vi avevo già accennato, le scorse settimane ho avuto una caduta abbastanza notevole. Ora mi è stato chiesto di rialzarmi, " perché ti devi voler bene".
Ma io non mi voglio bene, non riesco ancora a volermene. E quindi mi arrendo, e lo farò per la mia famiglia, per chi ogni giorno mi ha sostenuta e mi sostiene,  per chi mi vuole bene e per quei miei pochi amici che posso contare sulle punta delle dita.
Ricomincerò a mangiare seguendo uno schema, come facevo una volta.
Mi sento in colpa per essere caduta, ma è stato un rifugiarsi da qualcosa più grande di me, forse la paura per la scuola e il futuro, la paura di non farcela a realizzarmi . Così ci sono ricaduta, così volevo di nuovo vedere le mie cosce allontanarsi sempre di più una dall'altra, leggere e sottili. Ho ritrovato la sensazione di sicurezza nei maglioni grandi, larghi, che in terza media mi stavano attillati.  Mi facevano sentire un pulcino al sicuro da tutto, chiusa nella mia corazza. Di nuovo ho allontanato le persone da me, di nuovo ho ristretto, di nuovo provavo quel vuoto nello stomaco dato dalla fame , che poi
piano piano si attenuava...
Ho riprovato le stesse sensazioni dello scorso anno, ma con la differenza di essere consapevole di cosa stava succedendo,  di cosa mi stavo facendo. Per questo mi sento in colpa verso voi e gli altri, perché sono caduta essendone cosciente,  ma incapace di fermare quel vortice.
Ho ricominciato a fare la brava,  a mangiare, come se prendere peso fosse la soluzione al problema. Ma non è così. Chi ci è stato e chi sta vivendo adesso questo malessere lo sa...
Ce la metterò tutta, promesso.
Mi arrendo ai miei malsani ideali, seguendone di migliori.
Scusatemi per lo sfogo, ma è un peso grande. Non vedevo l'ora di poter condividere queste cose con voi.
Vi abbraccio

martedì 1 ottobre 2013

Ciao!!! E' passata una settimana...lo so

Ciao a tutti...
Sono ritornata! Scusate l'assenza, ma non era prevista.
Mi sono lasciata travolgere da troppe cose, cadendo così in giornate infernali e faticose, senza mai fine...ma adesso va meglio.
È stata una settimana lunga, fatta di cose positive e negative.
Parto dalle più " belle": il mio psichiatra mi ha aumentato i farmaci per dormire, visto che il mio corpo non aveva voglia di fare la nanna, e adesso sembra che le cose vadano meglio, e forse riesco a riposare di più. Le guide per la patente stanno andando bene, ieri l' istruttore ha detto che sono migliorata, e meno male! Se no prima che prendo io la patente divento vecchia!

Ora passo alle cose più serie...
Come ho detto mi sono lasciata travolgere da troppe cose, o meglio ancora, troppo dalla scuola; sono ricaduta in paranoia, sono ossessionata dallo studio maniaco, di notte sogno l'esame orale che dovrò dare alla maturità,  non riesco a mettermi in testa che prima viene la salute mentale e fisica, e poi la scuola. Fatto sta che sono ricaduta, questa volta di molto...da quando è cominciata la scuola ho ricominciato a restringere, saltando anche lo spuntino alla mattina. Mi sono di nuovo fatta illudere da quella voce che mi diceva che ero brava solo se restringevo, se tenevo il controllo, visto che a scuola non riesco ad avere concentrazione e mi sento sempre un passo indietro alle altre ragazze.
Così dopo tante belle parole, sono ricaduta. La stanchezza ha segnato i miei giorni, anche perché a casa al pomeriggio non riuscivo più a studiare, causa gran mal di testa e stanchezza. Non avevo nemmeno la forza di mettermi qui a scrivere...ho continuato a leggervi ma non riuscivo a commentare. Sono stata attratta da quella voce,  e l'ho seguita, forse più che mai, guardando ogni giorno allo specchio se il mio fisico stava cambiando, se le mie cosce si allontanavano sempre di più una dall'altra, fino a quando sabato scorso sono crollata e ho dormito tutto il giorno, compresa la domenica.
Da ieri ho ricominciato a gran fatica a rispettare il mio schema, anche se l'obiettivo dell'olio che avevo raggiunto è stato cancellato e ora il mio obiettivo e mangiare qualcosa a scuola...

Domani ci sarò,  cercherò di scrivere in questo posto, che mi è mancato molto. Mi siete mancate tantissimo, e mi è mancato condividere le mie emozioni e vicissitudini con voi.

Ora vado a studiare filosofia: Spinoza, Locke,  Hume e newton....
Un abbraccio
Vi voglio bene