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mercoledì 31 ottobre 2012

Quanti interrogativi sono?

Oggi ho iniziato a farmi tantissime domande... ho la testa piena di pensieri. Piano Piano i giochetti della malattia tornano a farsi sentire parecchio: calcoli calorici, voglia di restrizione e di stare sempre in movimento per bruciare le calorie ingerite, tagliare il cibo a minuscoli pezzettini e mangiare troppo lentamente, guardare ogni tre minuti l'orologio per cronometrare quanto dura il mio pasto per paura di fare troppo in fretta, il senso di inadeguatezza se qualcuno mi vede mangiare, avere il tavolo tutto preparato alla perfezione per quando è ora di consumare il pasto, pensare per la maggior parte del tempo a cosa ho mangiato, a cosa mangerò, a quanto mi farà ingrassare ciò che  ho mangiato, la tentazione di pesarmi ogni giorno...
Continuo la lista?
Paura di ingrassare troppo in fretta e di non fermarmi mai , la paura di essere criticata per il mio aspetto fisico, per quello che dico o faccio... mi sento osservata da qualcuno in ogni mio minimo movimento...
E mi chiedo: questa è la vita che faccio? beh, brava Faby, vedo che progressi non ce ne sono stati, anzi, sembra quasi che tu torni piano piano indietro.
In realtà ho paura di affrontare questa strada, non so come diventerò, dove andrò, cosa farò, è tutto un punto interrogativo sulla mia vita e sulle mie problematiche. Tornerò mai la Faby di una volta? Almeno un pochino? o continueranno le mie fisse e ossessioni?
Voglio uscirne o sto cercando di scappare dagli aiuti pur di non affrontare i problemi?
Grandi punti di domanda... risposte per ora zero.
Ho voglia di un time out, vorrei che i giorni passassero e io non me ne accorgessi, quasi come se non li vivessi, in modo da prendermi un attimo di tranquillità, quella che proprio non riesco a trovare dentro di me perchè sono in continuo conflitto con me stessa. . .

martedì 30 ottobre 2012

Inverno a primavera

Ciao a tutti...
Oggi non ho molte parole, è stata una giornata intensa, al day ho avuto il colloquio con la mia psico, ed è stata la prima volta in vita mia che una psico mi ha fatto vuotare una parte del peso che mi porto dentro, ha scavato, mi ha fatto ricordare situazioni che io avevo voluto rimuovere, e ora sono tornate a galla e fanno si che io mi senta svuotata dentro, una sensazione non molto piacevole...
La mia canzone del giorno è "Inverno a primavera" dei Modà... l' ho ascoltata mille volte sul pullman per far passare il tempo, è un po' lenta come melodia, ma trovo che le parole siano bellissime... la dedico a molte persone...
Buona serata a tutti

lunedì 29 ottobre 2012

Il sole dopo la tempesta

Quanti di voi si sono soffermati, negli ultimi giorni, a osservare il sole che nasce o che tramonta? la luna che brilla in un cielo scuro e velato di nuvole leggere e grigie?
Penso che pochi tra noi abbiamo avuto la malizia e la possibilità di dare attenzione a questi piccoli spettacoli naturali, noi che viviamo in un mondo caotico fatto solo più di tecnologie e lavoro.
Oggi, mentre tornavo a casa dal mio viaggio a Torino, guardando fuori dal finestrino mi sono accorta che il sole stava tramontando e creava una tinta rosso-arancio con sfumature sul rosa, e ho iniziato a riflettere. La luce viene sempre meno, il crepuscolo è il passaggio dal giorno alla notte, ma non è ancora sera. E' semplicemente una fase della giornata, poi il sole rinascerà e splenderà di nuovo nel suo cielo... e se si paragona la giornata alla vita, ciò significa che anche dopo la notte più buia, c'è sempre un'alba luminosa ad attenderti. Quindi per quanto la difficoltà sia lunga, faccia paura, metta inquietudine e timore, dopo quel periodo negativo e buio, da dove non vedi uscita, piano piano la luce tornerà a splendere anche nella vita.

domenica 28 ottobre 2012

Attivi o passivi? Meglio attivi

Domani inizia una nuova settimana... il solo pensiero mi fa sentire una stretta nello stomaco. Una settimana di Day Hospital, vuol dire una settimana in cui i dottori ti scaveranno dentro, ti faranno tirare fuori tutto ciò che possono, e ogni volta si spingono sempre più in profondo, facendoti andare in crisi, facendoti irritare e arrabbiare, ma alla fine il loro compito è quello di aiutarti a capire cosa ti ha portato su quella strada sbagliata quindi è giusto così... Questo è un percorso in cui bisogna mettersi in gioco, bisogna mostrarsi per quello che si è veramente e non per quello che si vorrebbe essere, bisogna tirare fuori le cose perchè se no è inutile investire tante energie in un percorso così.
Infatti secondo me ci sono due modi di affrontare quest' esperienza, e lo stesso discorso vale per un ricovero: da attivi e da passivi. Da passivi ovvero lasciare che i medici facciano il loro dovere e non dare un aiuto e pensare "tanto fanno tutto loro, tra medicine e sedute psicologiche ne uscirò senza tanti sforzi ", da attivi invece significa avere il coraggio ti scoprire quali sono il problemi che ti hanno portato al disturbo, e il perchè quando davanti a un problema, hai creduto di avere trovato una soluzione, e che poi la soluzione è diventata lei stessa il problema...
Tra le due possibilità io scelgo di essere attiva, tanto non si può uscire da un disturbo alimentare senza lavorare su se stessi, è impossibile, non avvengono miracoli.
Voglio che questi tre mesi diano i loro frutti, che mi lascino un bagaglio sulle spalle e che mi diano gli strumenti per affrontare la vita in un modo migliore di come ho fatto fino a ora, ed è strano a dirsi ma sento tantissimo la mancanza della scuola, del mio banco, della mia aula, dei miei professori, delle mie compagne, della mattinata scolastica in generale.

E con questo spirito domani si inizia una nuova settimana, con l' impegno di vivere a pieno la giornata, almeno per quanto ne sono capace per ora...
Un abbraccio a tutti e buona settimana

giovedì 25 ottobre 2012

Per oggi BASTA

Oggi non ho parole, non è stata una grande giornata...
Non capisco perchè quando cerco di fare dei passi verso certe persone queste sembra quasi che si allontanino da me, quando io mi sforzo per creare un "ponte" questo crolla in un secondo. Non mi viene neanche più da sforzarmi di aprirmi verso le altre persone , oggi sono incazzata , sono stanca, non so nemmeno io che cosa ho, sento solo un vuoto dentro grandissimo, non so come riempirlo. E quando è così mi sembra di avere una fame assurda e mi viene da mangiare il mondo. Ma devo tenere il controllo, non devo scivolare.
Sono stanca, stufa, stanca e stufa.
Mi viene da gridare BASTA, BASTA, BASTA non ne posso più. Mi fa schifo il mio mondo, mi fa schifo cosa provo, mi fa schifo come sono ridotta a pensare, come tutto giri solo sempre intorno al cibo, cibo e ancora cibo .
Ti prego, basta, vorrei addormentarmi sta sera, senza stare ore a rimurginare sulla giornata, e svegliarmi domani mattina e vedere che in realtà è stato solo un brutto sogno, che non ho più nessun problema e quindi vado a scuola senza fare troppa fatica , vorrei che fosse già passato tutto, ma questo tutto non vuole passare.

mercoledì 24 ottobre 2012

La rabbia

Mi chiedo per quanto tempo ancora dovrò continuare a ingoiare disillusioni e delusioni dalle persone a cui voglio tanto bene e a cui sono molto legata, dalle giornate che sembrano un fallimento in più frangenti; quante cose non dette per paura di ferire le persone a cui tengo, quante delusioni procurate dalle persone che ruotano attorno al mio mondo, quanta rabbia ho dovuto ingoiare, spingere giù dentro di me e soffocarle, per non farle più risalire e per non sentirle più. E ora sento tutti questi "mattoni" come un peso sullo stomaco, a volte sembra quasi di avere un topo che mi rosicchia dentro.
Quando mi arrabbio io non riesco mai a manifestarlo, non sono capace a reagire ai colpi che la vita e le persone mi infliggono, non riesco ad esternare la mia rabbia, e così rimane tutto dentro di me, e i pesi sono talmente tanti che non so nemmeno più individuarli, ma fanno male e questo lo posso sentire.
A volte quando provo rabbia e irritazione provo a distrarmi, a pensare a altro, ma niente, la rabbia è un sentimento molto presente nelle mie giornate, che a volte prende sfumature diverse, dalla tristezza all'irritazione.

Oggi è stato il mio terzo giorno di day hospital, e la giornata è volata. Abbiamo fatto tantissime attività di gruppo, in questo modo si riesce anche a socializzare più facilmente, e mi trovo bene perchè sono a contatto con persone che mi possono capire abbastanza, ma non del tutto, perchè ogni persona ha un proprio vissuto, ma tutti insieme cerchiamo di uscire da quel controllo che tanto ci assilla e non ci lascia liberi di vivere una vita normale... che bella la parola "libertà".

Ecco, io vorrei essere libera, libera da queste catene invisibili agli occhi altrui, ma la strada è ancora troppo lunga, è in salita, è difficile, è stancante ma forse vale la pena intraprenderla, per arrivare almeno il più vicino possibile al mio obiettivo di libertà.

martedì 23 ottobre 2012

La montagna

Una delle mie più grandi passioni è quella di camminare in montagna.
Per me la montagna ha diversi significati: uno è quello legato al disturbo alimentare perchè io lo vedo come una montagna da scalare, ma oggi non voglio soffermarmi su questa tematica, vorrei trattare la montagna in modo spensierato e positivo
Ma quanto è bello fare le camminate in montagna?
Io le adoro. Ma non tutti abbiamo la stessa idea ed è normale... solo per farsi un esempio, una mia sorella davanti alla proposta di andare a fare una passeggiata in montagna mi risponderebbe "mah, che fatica, non sono il tipo che fatica così tanto, preferisco andare fino ad un rifugio in macchina", mentre l'altra mia sorella condivide questa passione con me!
E' vero, quanta fatica richiede scalare una montagna, ma niente fermerebbe il mio cammino: l'aria che la montagna offre è una favola, quando il sole è caldo puoi avvertire quell' arietta che ti fa venire i brividi e che ti rinfresca, non solo la pelle ma anche i pensieri che diventano più leggeri. E poi la tranquillità, il silenzio, l'essere un tutt'uno con la natura che ti circonda; tutto questo ripaga la fatica che hai compiuto.

Queste foto riprendono l'ultima mia camminata dell'estate 2012, è il lago Visaisa, un posto straordinario, da cartolina.
Nell'osservare queste foto provo una grande soddisfazione verso me stessa perchè sono riuscita a arrivare fino alla meta, nonostante non fossi stata al top delle mie forze, ma ho comunque potuto condividere quest'esperienza con i miei amici <3





E mentre oggi è anche andato il secondo giorno di DH, non si tratta di un conto alla rovescia, perchè mi trovo bene, piano piano sto riuscendo a rompere il muro della timidezza che in ogni occasione si presenta davanti a me: ogni volta che devo interagire con persone della mia età questa timidezza rovina l'atmosfera, perchè non so mai cosa dire e ho paura di dire cose stupide alle persone che ho davanti, ho il timore di dire qualcosa che a loro non importa minimamente e quindi poi essere pesante e giudicata come una persona che non dice mai niente di giusto... è un mio disagio, grande lo so, dovrò lavorarci sopra per abbatterlo almeno in parte e per convivere con lui senza che questo mi crei troppe problematiche...

Buona serata a tutti :-)
Bacioni

lunedì 22 ottobre 2012

Beh, il primo giorno è andato!

Arrivata a casa ora...stanchissima per il viaggio. Ma oggi è stata una giornata intensa in tutti i sensi: sono entrata a contatto con una nuova esperienza, il DH. Devo dire che mi sono trovata bene, le infermiere sono davvero brave e dolci e le mie compagne di percorso sembrano simpatiche e disponibili... Mi sono trovata bene e questo mi infonde coraggio perchè forse è un segno che dimostra che ho preso la scelta giusta, e che una pausa dalla scuola per dedicare tempo e cura a me stessa non è stata una scelta sbagliata.
Ovvio oggi è il primo giorno, vedremo come saranno gli altri. Molti dicono che è la prima impressione ciò che conta, se questo è vero vuol dire che per quanto potrà essere difficile il percorso, c'è una cosa che mi fa sentire meno sola: tutte noi ragazze del day hospital condividiamo lo stesso sintomo, che si manifesta in modo diverso ovvio, ma come direbbe Leopardi, si può creare una "solidal catena" per affrontare i problemi che abbiamo...


PS: La citazione a Leopardi ci voleva! è stata l' ultima interrogazione di italiano che ho affrontato!!! :-)

domenica 21 ottobre 2012

La voce dentro te


Questa canzone per me è fantastica... Me l'aveva mandata per e-mail un mio caro amico un anno fa, ma non ci avevo dato molta attenzione perchè Christina Aguilera non è una delle mie cantanti preferite... Ma oggi, cerando di mettere un po' a posto la mia stanza dove regna sempre il caos assoluto, ho trovato la traduzione di questa canzone che un anno fa avevo stampato, e solo ora riesco a capirne il significato. Un anno fa avevo gli occhi chiusi, la vista annebbiata, ma adesso che sono leggermente più cosciente di cosa sia successo e cosa stia accadendo, del male che mi sono fatta e che continuo a farmi, ho capito che questo era il suo modo per farmi svegliare dal sonno in cui mi trovavo, era io suo modo per dirmi che così non andava bene, che non potevo continuare così... E che lui faceva il tifo per me...
Un grazie immenso a questa persona , che mi ha vista crescere e mi è stata sempre vicino, fino a quando non si è trasferito all'estero.
TI VOGLIO BENE <3

sabato 20 ottobre 2012

Devi, devi, devi

Eccomi quà... Immersa in un mare di sensi di colpa legati al cibo che ho ingerito (cosa normale) e piena di altri pensieri che non mi lasciano la testa libera di svagarsi un po'...già lo svago. Da quanto tempo è che non provo quella bellissima sensazione di avere la testa libera da tutto anche solo per un minuto? non so, è passato troppo tempo.
La mia testa è solo più capace a darmi ordini "devi, devi, devi". Devi andare bene a scuola, quindi devi studiare tutto, sapere la lezione cantando perchè devi prendere un bel voto. Devi cercare di essere perfetta nella scuola. Poi devi controllarti nel mangiare, non lasciare che la situazione ti scappi dalle mani, guarda che se poi ti abbuffi non puoi più tornare indietro e il peso altro che aumentare di un chilo a settimana, aumenterà di due... Poi da brava figlia devi lasciare la casa tutta in ordine, non ci deve pensare mamma, devi farlo tu così lei è contenta e sarai perfetta anche in quello. Poi Faby ricordati anche di preparare una buona cena a mamma e papà, che sicuramente tu non mangerai perchè troppo calorica, ma a loro fa piacere trovarsi un bel piattino davanti già pronto e in più tu cucini troppo bene, te lo dicono tutti, peccato che tu segui il tuoi triste schema alimentare perchè se no non sei in gradi di mangiare. Poi ti devi ricordare che per essere perfetta devi anche essere il prototipo della brava ragazza, non fumare, non bere alcolici, non essere maleducata e metterti la maschera del sorriso sempre. Devi sempre dire di sì, mai no, se ti chiedono un favore, per quanto pesante e fastidioso deve essere esaudire quel favore devi dire sì, le persone che te lo chiedono non possono essere deluse, ah e ricorda che magari poi quando è a te che serve il favore quelle persone non si fanno nemmeno sentire...
quanti devi nella mia testa oggi, mi stanno massacrando... ci sono giornate così di crisi, ma altre per fortuna va un po' meglio, speriamo che in futuro siano più le giornate positive che quelle negative.

La mia storia fino a oggi

Era la fine del primo anno di liceo... Andavo benino a scuola, non prendevo votoni ma me la cavavo. Però non stavo bene fisicamente, soffrivo di forti attacchi di emicrania. Allora dopo varie visite capii che si trattava di un problema legato all'insulina. Andai da una dietista di fiducia e mi assegnò una dieta per guarire da quel mal di testa quotidiano...in fondo si trattava di non mangiare più alimenti che contenessero gli zuccheri... Mi ricordo perfettamente la mia reazione davanti a quella dieta: lacrime agli occhi e tante lamentele confidate a mia mamma perchè non potevo più mangiare i biscotti bagnati nella cioccolata, i cereali al cioccolato da colazione, niente nutella, niente gelati, niente merendine, neanche il cioccolato e perfino niente banane perchè conteneva troppi zuccheri... mi sembrava che il mondo fosse cascato. Come avrei fatto a non mangiare più tutte quelle cose buone? tutte le torte che mia mamma mi preparava con tanto amore??
Ma passarono tre mesi, e con qualche sgarro riuscii a rispettare la dieta, niente dolci, e alimenti accuratamente pesati, e sorpresa: oltre a scomparire il mal di testa , scomparve anche un po' di peso.
Il peso era sceso? non ci credevo. Io non mi ero mai ritenuta troppo grassottella, si qualche chilo di troppo c'era ma non un'esagerazione...e iniziarono i commenti dei miei parenti, delle mie amiche "ma come stai bene adesso", oppure "sei dimagrita? ma che carina che sei, perfetta"... già ma piano piano la mia idea di perfezione iniziò a sfumare verso la malattia. Inizia a restringere l'alimentazione, porzioni sempre più piccole, solo cibi poveri di grassi e a volte perfino assenti, tanta verdura e l'olio non sapevo neanche più che cosa fosse... iniziai così a dimagrire...54...52...50...48...46...45..44 e dopo una fase critica di stabilizzazione sul peso 44 ricominciai a fatica a dimagrire...43...40...38...37...36...35....34....33 . Ricovero. 
Quando la mia psichiatra disse " l'unica soluzione è il ricovero " mi cadde tutto il mondo addosso...com'era possibile? non poteva  essere successo a me...io non ero così magra da essere ricoverata, le mia gambe non erano ancora perfette, eppure ci sono tante altere persone che sono magre come me e non sono mica ricoverate, ma scherziamo??? pianti a non finire. Ma perchè piangevo? in fondo non era un dramma... forse a ben pensarci, solo ora capisco che erano lacrime di sollievo, finalmente una piccola porta per uscire dalla mia malattia si era aperta. Avrebbe voluto dire staccarsi da mia mamma, dalle mie sorelle, da mio papà, dai miei nipotini, dalla mia amica Anna, ma io avevo bisogno di riprendere in mano la mia vita. Fu come un sollievo perchè io non sono stata in gradi di dire "Mamma, ho bisogno di un ricovero, non mi sento più di andare avanti così". Ho avuto paura di chiedere aiuto, ma anche paura di capire quella che realmente ero, capire cosa mi aveva portato fino a quel punto, e paura di non sentire più la malattia vicino a me a darmi sicurezza e odio allo stesso momento.
Ora dopo aver intrapreso il percorso di ricovero, posso dire che è stata un' esperienza dura, faticosa, tosta, ho dovuto fidarmi al cento per cento di medici sconosciuto, mi sono affidata a loro sia sul piano fisico che su quello psicologico. E ora va un po' meglio, il peso è salito un po' ma sopratutto adesso riesco a sorridere, riesco a vedere il mondo a colori e non solo in bianco e nero, riesco a dare attenzione alle altre persone, capire che anche loro hanno bisogno di me, e ho capito che ci sono davvero tante persone che mi vogliono bene e che fanno il tifo per me... Il ricovero non è una strada facile, è una montagna da scalare. Ti ritrovi su una strada che non sai dove ti porterà, ogni giorno sei costretta a fare i conti con il cibo e con la tua parte di testa malata, che si ribella, che ti fa sentire in colpa, che ti fa odiare il momento in cui hai deciso di imbarcarti in un percorso per distruggere il sintomo. Ma quando ormai il mondo attorno a te non sembra più mondo, quando ormai la tua testa non fa altro che pensare al cibo e al modo di consumare quelle calorie ingerite, al modo in cui fregare i dottori sul peso durante le visite di controllo ambulatoriali, allora a quel punto bisogna capire che per il tuo bene devi avere la forza di chiedere aiuto a chi veramente ti può aiutare.  
Ora va meglio, ma non vuol dire esserne uscita. Ho una strada davanti a me lunghissima da intraprendere, e non so nemmeno da dove iniziare
. L'anoressia non è uno scherzo, non è un capriccio e non è un modo per attirare l'attenzione, non è come un influenza che dopo tre giorni di medicine passa... è una subdola e terribile bestia che si prende gioco di te senza che tu ne sia consapevole. E non sarà possibile uscirne del tutto, ci sarà sempre una parte della tua testa concentrata sul cibo, anche se magari fisicamente non si può più notare perchè ormai hai raggiunto un peso accettabile, ma a un certo punto nemmeno il peso importa più, è il male che si prova dentro che ti annienta... 
Bisogna essere forti, bisogna essere volenterosi e sconfiggere la malattia.
BASTA CREDERCI!

Il mio nuovo inizio

Tre anni e mezzo di malattia. A pensarci, come prima impressione mi sembra che sia passata un'eternità, ma poi a ben pensarci non sono passati così lentamente questi anni... Forse per il fatto che tutti i giorni erano gli stessi: primo pensiero del mattino "cosa mangio da colazione? sarà troppo calorico? e i grassi? Faby sei sicura di voler mangiare quello? forse dovresti mangiare qualcosa di più leggero, ricordati che basta poco per ingrassare...". A scuola passavo davanti alle macchinette, mezz'ora impalata dai distributori a sognare di mangiare ciò che vi vedevo: merendine, patatine, panini, tante cose buone , tante cose proibite che pure di notte sognavo di mangiare... e poi ora dello spuntino, e di nuovo paranoie, tanta fame e tutti intorno a me mangiavano, anche io volevo mangiare ma non ce la facevo, la mia testa non voleva, dovevo far vedere agli altri che io sapevo tenermi nel cibo, che io non mi sarei mai lamentata perchè mangiavo troppo, io sapevo controllarmi e ero almeno in quello più brava di loro... E poi arriva il pranzo, la merenda, la cena, tutti i pasti scatenavano dubbi su calcoli calorici, grassi, restrizione: tutto il cibo tagliato a minuscoli pezzi per farlo sembrare di più, tutto mangiato lentamente per imbrogliare il mio stomaco e fargli credere che in realtà stava mangiando grandi porzioni. Quante bugie raccontate, a pensarci adesso quasi mi vergogno. E poi alla sera andavo a dormire presto, con la pancia che brontolava e così non dormivo per tutta la notte; intere notti passate a occhi spalancati, a pensare a  ciò che avrei potuto mangiare il giorno dopo, e se mi addormentavo sognavo il cibo, tutte quelle delizie che mi proibivo, ne sentivo il profumo e perfino il gusto. Ormai i miei pasti erano solo più fatti di minime porzioni di verdura bollita scondita e un piccolo pezzo di mela qualche volta come premio. Un'autodistruzione, durata così per circa 2 anni e mezzo ... Poi i miei genitori si accorsero che c'era qualcosa che non andava nella mia alimentazione, che non era solo un momento passeggero ma molto di più: forse si trattava di anoressia, ma nessuno osava pronunciare quel nome , nessuno voleva ammettere che stavo male... nemmeno la sottoscritta, troppo presa dal notare come l'ago della bilancia scendeva vertiginosamente, e che fatica per farlo scendere, quante "incazzature" davanti a quel numero che a volte non scendeva.
E tutto questo capitava nella mia testa, nel mio mondo che ormai era solo più fatto di cibo: le altre persone erano svanite, non importava più nessuno, eravamo solo più io e Lei. Ho perso così gli amici, le persone intorno a me piano piano hanno iniziato a allontanarsi.
Così mia madre prese in mano la situazione e mi portò a Torino, in un centro specializzato in DCA e lì iniziò a andare meglio...il peso rimase stabile per quasi un anno fino a quando non crollò tutto il castello e io venni ricoverata in ospedale perchè ormai il mio peso era troppo basso, questo accadde il 6 settembre 2012... dopo il ricovero ho ripreso la scuola ma i risultati non sono più di quelli di una volta . Ma ho deciso di affrontare il problema e da lunedì inizierò un percorso di day hospital a Torino. Viaggerò tutti i giorni, ma penso che ne valga la pena, perchè sono stufa di questa malattia, di questa ossessione, bestia, incubo, tunnel... chiamatelo come volete ma è pur sempre uno schifo...

Lettera all' Anoressia

Carissima Anoressia, sono ormai tre anni e mezzo che tu, in modo subdolo, sei entrata a fare parte della mia vita senza chiedermi il permesso . Ti sei presa gioco di me, hai sfruttato la mia insicurezza, sensibilità e timidezza, per creare così una prigione invisibile agli occhi altrui. All'inizio mi hai dato sicurezza , mi hai fatta sentire "bene", anche quando in realtà il mondo attorno a me piano pi
ano si stava sgretolando, non era più un sogno, piano piano tutto prendeva la forma di un incubo, di un' ossessione...
Ma ora dico "basta", hai trovato pane per i tuoi denti.
So che non potrò mai cancellarti del tutto dalla mia vita, porterò i segni psicologici che mi lascerai, ma ti prometto che imparerò a convivere con tutti i problemi che mi hai creato. Da sola non ce la farò, ma c'è la mia famiglia, ci sono le persone che mi vogliono bene e da lunedì ci saranno anche i medici che remeranno contro di te, che ti faranno stare male , o meglio che mi faranno stare male, perchè alla fine quella che dovrà portare i segni del nostro cammino insieme sarò io e non tu. Sarà una montagna da scalare, sarà una fatica immensa ma c'è un valido obiettivo: uscire dal tuo stupido circolo vizioso. Non vedo ancora una via d' uscita, non vedo ancora una soluzione al problema ma io sono determinata a compiere questa strada, di cui non conosco destinazione. Ma ho voglia di uscire dal tuo tunnel, di recuperare tutte quelle cose che a causa tua ho dovuto rinunciare, voglio avere il coraggio di essere la vera Faby, e non quella che ha preferito nascondersi dietro una maschera pur di non mostrarsi per come era per paura di non essere accettata.
Ancora due parole "mi fai schifo", tu e i tuoi stupidi giochetti del togli e metti, della restrizione, del controllo su tutto, e di tutte le altre cavolate che hai usato per impossessarti di una parte della mia testa. Ma ti ricordo che c'è un' altra parte della mia testa che ti odia a morte e che prima o poi , forse più poi che prima riuscirà a indebolirti... ma lo farò e così inizierà la mia rivincita.