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venerdì 30 novembre 2012

ciao bilancia come stai?

Ciao bilancia come stai?
Io abbastanza bene e sai da quando? Da quando ti vedo una volta sola alla settimana.... certo, prima del nostro incontro settimanale sento agitazione, mi prende un po' di paura. Non è per niente piacevole vedere quel numero, basso o alto che sia. Mi provochi uno stato d'ansia che poche altre cose mi sanno provocare.; in più quando salgo su di te , dentro provo mille emozioni diverse e mi sembra di essere sulle montagne russe...
Ti vedo ancora come un giudice che mi deve dare il verdetto, se ho colpa o se sono assolta.
Oggi mi sono tornati in mente ricordi del nostro passato...
Ti ricordi quando mi pesavo ogni giorno e a volte anche più volte al giorno? Ti odiavo ma mentre sentivo un bisogno assurdo di vederti, di salire di te, di aspettare che tu mi dicessi il nuovo peso che portavo in quel momento. Quante inacavolature quando il nuovo ero era maggiore rispetto a quello del giorno precedente, e quanta adrenalina e timore e stupore nel vedere invece un numero minore a quello prima...
Che brutto rapporto era il nostro, con gli occhi di adesso lo vedo davvero assurdo. Eppure era così, aspettavo non ansia che tu mi dicessi che il mio peso non era più un normopeso, ma che il mio bmi finalmente era entrato nel sottopeso, quindi ciò voleva dire che ero magra ! Magra, ma magra non abbastanza, magra mai abbastanza.
A volte ti odiavo, eppure tu riuscivi sempre ad attirami , un po' come Ulisse era attirato dal canto delle sirene.
Sei stata la mia ossessione, e ora purtroppo lo sei ancora. È vero, ho ancora bisogno di vederti almeno una volta alla settimana se no vado in crisi acuta . Ma adesso non fai altro che incolparmi perché il numero aumenta. Ma sai, io mi sto allenando a non ascoltarti, a fare finta di non darti troppa importanza , a provare a non giudicarmi solo per il numero che sono. È solo un numero, io sono altro , sono emozioni, sono sensazioni, sono una persona e non un numero....
Spero che il nostro rapporto di indebolisca ancora un po', perché non voglio vivere tutta la vita con te che mi giudichi, e di conseguenza con me che mi reputo solo un numero....
Eravamo amiche, ma ora è tempo di imparare a staccarci. Non mi sei mai stata d'aiuto, anzi hai collaborato a creare questa gabbia invisibile.
Quindi.... il mio verdetto è: piano piano sarò io a vincere su di te .

giovedì 29 novembre 2012

L'inevitabile trascorrere del tempo

Eccomi quà, seduta alla scivania, e intenta a scrivere su questa pagina bianca... oggi non sono andata al day hospital perché per motivi che non ci sono stati comunicati, la struttura è rimasta chiusa...
Ed eccomi a casa da sola, un po' triste proprio perché mi sento sola, a fare il punto della situazione;
Adesso invece che essere qui a scrivere, dovrei studiare... mi è arrivato il programma su cui prepararmi: per ora le materie sono storia, storia dell' arte, filosofia , francese e italiano... ma più guardo i fogli da studiare, più mi viene da piangere... non ce la faccio, non mi sento di studiare, ho la testa completamente altrove, è andata su un altro pianeta. Quasi quasi scapperei anche io, in un posto dove nessuno mi troverebbe, dove però non esiste il problema alimentare e tutto ciò che si cela sotto a questa manifestazione di malessere. Starei così un po' tranquilla, niente ansia da prestazione scolastica, niente ansia al pensiero di stare fuori casa tutto il giorno, niente paura , nessuna perplessità e tristezza, un mondo utopico e inesistente.
... guardo fuori dalla finestra, le gocce rimbalzano sul vetro facendo un rumore quasi angosciante; sembra il rumore delle lancette di un orologio che ricorda continuamente il passare del tempo, il tempo che mi scivola dalle mani, il tempo perso dietro alla malattia e ai suoi giochetti, alle sue bugie e alla forza che lei mi dava, che però arrivata al fondo si è rivelata soltanto debolezza e impotenza ... il tempo passa, passano i mesi ma la situazione è sempre la stessa, ed è così da anni. A volte per consolarmi mi dico che magari in un futuro starò meglio, andrà meglio e che non dovrò più sforzarmi di sorridere e di dire che va tutto bene , quando in realtà non è così.
Vorrei essere libera da queste catene invisibili, da queste sabbie mobili che mi risucchiano piano piano a ogni mio sforzo per uscirne. Vorrei poter recuperare tutte quelle cose e esperienze che la malattia non mi ha permesso di fare , dalla notte di afther con le compagne di scuola, alle cene di classe saltate, ai compleanni e feste passate a pensare ad un modo per compensare ciò che in quelle situazioni ero costretta a mangiare, e con l' idea che da lì a poche ore il mio peso salisse già di un chilo per l'eccesso fatto...
Vorrei essere libera da tutto ciò, vorrei sentire la testa leggera, sgombra da tutte le mie ossessioni.
Vorrei essere libera, libera e ancora libera, leggera come una farfalla .

mercoledì 28 novembre 2012

Bisogno di affetto

Negli ultimi giorni, ho capito che, nella maggior parte dei casi, una persona affetta da dca , vada alla continua ricerca di attenzioni e affetto, un po' come un fiore che ha bisogno di acqua e cure per apparire bello...
A volte, dietro a un disturbo alimentare, si cela proprio questa ricerca di attenzioni. Lo dico anche perché mi rivedo un po.' In questa situazione...
Prima di ammalarmi mi sentivo invisibile agli occhi altrui , nessuno mi chiedeva " come stai? "? Stavo bene , ero in carne e quindi che problemi avrei dovuto avere? E sembra quasi che dopo la scoperta della mia malattia da parte delle persone che mi circondano, la loro presenza nella mia vita sia cambiata...
Ma ho compreso che non é così . Prima ero io che mi chiedevo nella mia corazza, che rifiutavo sempre gli inviti e quindi paradossalmente le attenzioni. E perché ? Perché c.'era la malattia di mezzo che porta all' emarginazione, alla solitudine... e anche che perché le situazioni sociali che comprendono il cibo creano tanto disagio, che si accumula a quello di essere in mezzo ad altra gente pronta a giudicare...
Quindi non é che la malattia ha fatto si che le persone si accorgessero della mia presenza, ero io che rifiutavo i loro tentativi di avvicinarsi a me , potrei paragonarmi a un muro in questo caso.
E devo ammettere che una delle mie paure sia che, una volta che comincerò a stare meglio, le persone si allontanino di nuovo da me e di ritrovarmi così sola , a fare i conti così la mia  parte di testa bugiarda e ingannatrice...
Come è andata oggi al day hospital? Abbastanza bene, è stata una giornata tranquilla, ma ho finalmente superato un mio grande alimento fobico: ho mangiato la milanese di tacchino al forno!! Non fritta ovvio, cotta nel forno tradizionale, ma per me è stata una grande vittoria, erano anni che non ne assaggiavo una... ho deciso di fare un po' di esperimenti nell' ambito alimentare perché mi sono detta " se non lo faccio ora che sono quà, apposta per lavorare sul sintomo, seguita da medici e dietista, quando mai lo farò? A casa no sicuramente.." e così ci ho provato in day, dove mi sento più protetta... non é stata una passeggiata, purtroppo i sensi di colpa per aver mangiato la milanese c'erano, ma sono stata soddisfatta di aver fatto questa specie di prova, per conoscere anche i miei limiti...
La frase di oggi è " i soliti limiti che hai sono quelli che decidi di avere "... un bacio !

martedì 27 novembre 2012

Aiutare gli altri per aiutarsi

Ciao a tutti!
Oggi finalmente ho fatto il tanto atteso piercing al naso! E poi ne ho approfittato per aggiungere un buco in più alle orecchie ! Sono andata a farmi forare potrei dire... però ora mi piace tantissimo!
Mi è servito svagarmi un po', oggi tra terapia individuale e terapia di gruppo ho fatto l' amplain di pensieri ed emozioni...e di stanchezza, perché alla fine lo stress si fa sentire.
Ho compreso come la mia sensibilità e capacità di ascoltare le altre persone sia un grande pregio, ma anche un po' un difetto, questo perché a me piace tantissimo ascoltare le persone, io ci sono sempre per parlare, nonostante non riesca a dare grandi consigli, sono molto empatica: riesco a mettermi nei loro panni della persona che ho davanti e capire cosa provano come emozione, non in tutte le occasioni ovvio perchè non sono un mago, ma la maggior parte delle volte sì. E poi però succede che mi faccio talmente prendere dalle emozioni e stati d'animo delle altre persone , che alla fine li trasferisco anche su di me, provocando così un ulteriore stress che va ad accumularsi a quello che io ho già di solito...
Se potessi, per aiutare una persona a cui tengo veramente, sono pronta a portare il suo peso sulle mie spalle per alleggerire il suo carico, mi farei in quattro per ogni cosa; mi arrabbio tantissimo quando riesco a aiutare una persona  solo tramite affetto e parole, e non concretamente, con i fatti... mi arrabbio perché mi sento impotente, e mi chiedo che se forse io fossi più grande e più forte potrei anche agire concretamente in alcuni casi.
So solo che io per i miei amici che sono difficoltà, sono pronta a non dargli solo la mano, ma anche il braccio intero, io ci sono sempre e comunque, anche nei momenti per me difficili, perché ho provato sulla mia pelle che aiutando gli altri e pensare ai loro problemi, si può aiutare anche noi stessi, perché non pensiamo solo alle nostre "croci", ma anche a quelle altrui... Adoro questa frase: un modo efficace per combattere l'angoscia è preoccuparsi meno di sé e più degli altri. Quando davvero comprendiamo le difficoltà degli altri, le nostre perdono d'importanza ".

lunedì 26 novembre 2012

La paura di crescere

In  molte situazioni , mi rendo conto che vorrei essere invisibile agli occhi altrui, che vorrei scomparire, trovare un posto per rifugiarmi e non affrontare la realtà che mi circonda, il confronto con le altre persone, i commenti altrui, le cose che mi fanno soffrire, le  mie responsabilità.... ebbene si, ammetto che ho paura di crescere, che vorrei tornare bambina, ritrovare quella spenseriarezza tipica dell infanzia, come quando ridevo con le mie amiche per delle piccole cose , dove lottavo per andare a casa dell'amica migliore amica nonostante avessi i compiti della scuola da fare, dove gli unici problemi erano arrivare a casa in  tempo al pomeriggio dopo la scuola per non perdere le puntate dei miei cartoni animati preferiti, oppure preoccuparmi di preparare il balletto da fare per la festa di compleanno dell' amica, e i problemi più grandi erano no dei genitori, che tutt'ora comprendo .
Vorrei ritornare bambina, ecco cosa frulla nella mia testa, pensare che tra pochi giorni divento maggiorenne!. E mi chiedo perché. Mi chiedo se questo mio bisogno abbia giocato anche lui a favore dell' anoressia... infondo la malattia ti porta ad avere un corpo simile a quello di una bambina, il ciclo scompare, e tutti ti attribuiscono un' età inferiore a quella che realmente si ha...ma non capisco.
Io sono sempre stata contenta quando mi dicevano "come sei cresciuta" .Sono stata contenta di aver ricoperto il ruolo di madrina a uno dei figli di mia sorella,  quella è una responsabilità . Sono stata contenta quando finalmente compiuti i sedici anni sono potuta andare in discoteca . Paura di crescere ma voglia di indipendenza ;per due estati ho lavorato in un bar e questo mi faceva sentirete indipendente, prima del ricovero frequentavo già il corso di guida per prendere la patente nonostante io compia gli anni il 4 dicembre, ma almeno appena compiuti avrei potuto prendere la patente e non dipendere più dai miei genitori anche nel trasporto, invece ora il corso é sospeso così come la scuola.
Tutto in sospeso, ora c 'é solo il day hospital e il lavoro che devo svolgere in quel luogo... lavoro non facile e scontato, ci sono certi momenti in cui mi viene da gettare la spugna e scappare, infondo nessuno mi trattiene con la forza, ma io voglio fare questo percorso per stare meglio e affrontare la scuola con un po' più di forze... alla fine penso di aver deciso di affrontare i tre mesi di DH e poi tornare a scuola, per togliermi questa assillante scuola, che per me é un grande problema perché mi carica di stress perché sono ancora nel circolo vizioso del dover prendere i voti più alti possibili , e quindi quando c'è la scuola esiste solo lei con il cibo, dovrei rompere questa convinzione... convinzione nata insieme alla malattia, quasi come se la perfezione abitasse anche nei bei voti a scuola. Che brutta la parola "perfezione", per tropo tempo ha fatto parte della mia vita: una continua corsa e aspirazione alla perfezione inesistente.

Oggi, su un libro, ho trovato una frase bellissima : "il futuro appartiene a coloro i quali credono nella bellezza dei propri sogni".
Mi piace quest' affermazione.
 
Un bacio a tutti

domenica 25 novembre 2012

Il momento in cui ho deciso di guarire

Il due settembre 2012, alla visita psichiatrica a Torino, i medici hanno deciso che per me era ora del ricovero. Il mio ricovero non è stato scelto da me, è stato scelto dai dottori, ma io tra lacrime e paura l'ho accettato. Lacrime perchè è stata una liberazione, finalmente c'era qualcuno che poteva aiutarmi, paura perchè non sapevo cosa mi attendeva, cosa sarebbe successo durante la mia degenza... il ricovero era previsto non prima delle due settimane seguenti, ma poi visto la situazione, fu anticipato al sette settembre. Quel giorno avevo così tante emozioni che non saprei dire cosa provavo realmente, dall' ansia, alla tristezza, alla speranza... so solo che quando i miei genitori uscirono dall' ospedale lasciandomi nella mia stanza di quel reparto apparentemente tanto triste, avrei voluto corrergli dietro e chiedergli di riportarmi a casa, non volevo passare le mie giornate in quel posto. E poi appena arrivata, tra prelievi, esami vari, visite psicologiche e non, devo dire che avevo molto paura di quel posto... Il primo giorno fu terribile, non c'era un menù scelto e fatto per me, come di consueto il quel luogo avviene, ma avevo il menù della ragazza che mi aveva lasciato il suo posto, c'erano cose che non avrei mai mangiato, ma tra una sensazione di odio nei miei confronti e tra i sensi di colpa ho dovuto consumare il mio vassoio. Meno male che per i giorni seguenti potevo scegliere io cosa consumare ai pasti, con il consenso del dietista ovvio, che mi mise dei paletti... dovevo mangiare più di come mangiavo a casa. Sul lato alimentare e del peso non fu per niente facile il ricovero, il mio peso saliva di quattro o cinque etti ogni tre giorni, io ero spaventatissima da questo, non sapevo nemmeno come era in quel momento la mia immagine perché naturalmente non c'erano specchi in reparto, gli aumenti li notavo su come calzano gli indumenti... Le giornate erano lunghe, a volte tristi, scandite dai vari colloqui individuali al mattino e tempo libero al pomeriggio. Non avevo nemmeno il permesso di uscire perchè i medici non volevano che io camminassi troppo, allora mi era permesso scendere per dieci minuti dopo il pranzo, accompagnata dall' assistente al pasto, fino al mini market che c'è dentro all' ospedale. Quindi le giornate erano eterne, io lottavo con i sensi di colpa perchè mangiavo e non potevo nemmeno muovermi più di tanto, passavo i pomeriggi a riflettere, a leggere, a chattare con mia sorella e con alcune mie amiche, ma quelle cose non facevano bruciare calorie, mi facevano solo aumentare aumentare e aumentare.... Diciamo che la mia fortuna è stata condividere la stanza con due ragazze molto più grandi di me, che avevano più o meno sui quarant'anni, e che avevano una grande forza dentro, e sono riuscite a trasmettere questa forza e determinazione anche a me, per questo io riuscii a sfruttare a pieno il ricovero in modo positivo , al punto di riuscire a anticipare le mie dimissioni di un settimana. Adesso cosciente del mio percorso, ringrazio tantissimo il fatto di essere stata ricoverata, per me è stata un' esperienza positiva e ne ho tratto alcuni piccoli giovamenti, per questo ora sto continuando con il percorso di day. Il ricovero mi ha fatta crescere, mi ha fatta staccare dall' ambiente famigliare al quale ero troppo legata, mi ha fatto stare meglio fisicamente, perchè con quattro chili in più ora mi sento più in forze, prima a volte facevo fatica a stare in piedi. Con questo non voglio dire che il ricovero sia una passeggiata, anzi è una corsa dove ti trovi davanti gli ostacoli che la malattia ti impone. Il mio ricovero non è stato uno dei più drastici, non solo perche c'erano situazioni peggiori della mia, ma anche perchè non mi trovavo in una struttura di ricovero dove ti obbligano a mangiare, dove ti vogliono far prendere chili e chili in una settimana... loro ti danno dei limiti oltre ai quali non scendere, e poi sei tu stessa che sul piano alimentare devi decidere di curarti, di provare a stare meglio fisicamente. Io non dico di essere stata brillante in questo frangente, anzi io ho seguito il minimo che mi era stato imposto con molta difficoltà, solo seguire il minimo era per me uno sforzo enorme. Poi ci sono stati giovamenti dal punto di vista psicologico: la mia testa era ed è tornata abbastanza cosciente, i ragionamenti sono più lucidi, so cosa vuol dire farmi del male restringendo l'alimentazione, anche se a volte, seppur raramente, mi succede ancora e il pensiero invece persiste ... ho scoperto alcuni miei punti deboli su cui lavorare e io sono disposta a lavorare su essi . Ho imparato di nuovo a sorridere, a apprezzare ciò che mi circonda, l'affetto che le altre persone riescono a darmi, egoisticamente parlando mi sono accorta che anche le altre persone hanno bisogno di me, e non solo io devo avere bisogno di loro, mi è tornata la forza e la voglia di aiutare le altre persone, di provare nuove esperienze, di mettere piede fuori casa senza cadere nel panico ... Il ricovero per me quindi è stato positivo, non l'ho vissuto come un dramma, anche se è stato difficile perchè a quel punto ormai sono i medici a decidere per te, per il fatto che tu non sei cosciente e quindi bisogna fare lo sforzo di fidarsi e di affidarsi nelle mani dei medici, con l'idea che loro ti vogliono aiutare... E intanto oggi è domanica, il mio giorno preferito perchè sono a casa , posso stare un po' tranquilla e mettere in sesto il casino che durante la settimana sono riuscita ad accumolare nella mia stanza, poi oggi mi darò a qualche attività tranquilla e terapeutica, in modo da provare a allontanare i pensieri del cibo per almeno mezz'ora... chi lo sa, magari con un piccolo passo alla volta riuscirò in futuro a raggiungere l'ora intera o magari anche due ore di pensieri non riguardanti al sintomo... un po' come un allenamento di qualsiasi sport, come nella pallavolo ad esempio, non si può pretendere di imparare a fare un palleggio giusto senza prima capire la tecnica, e ripeterla anche per un anno intero, fino ad arrivare a fare un bel palleggio senza falli e doppi ;) Buona domenica a tutti !!

sabato 24 novembre 2012

Semplicemente io

"  La nostra gloria più grande non sta nel fallire mai, ma nel risollevarci ogni volta che cadiamo".
Questa frase non ha bisogno di tante interpretazioni, dice già tutto da sè...
Nella vita ci sono mille scivoloni, mille cadute, mille sbagli che si possono compiere, ma non bisogna fossilizzarsi su questi, non bisogna lasciarsi prendere dalla paura e dall'affanno per cosa di negativo è accaduto. Tutti siamo umani, tutti sbagliamo, non esiste essere sulla terra che non abbia mai compiuto un errore, che non abbia mai preso una strada sbagliata... il segreto per andare avanti sta nel non rimurginare troppo sugli scivoloni accaduti, accettarli e andare avanti perchè sono parte della vita . E poi, per mia esperienza, quante volte ho imparato dai miei sbagli...
Dopo essere caduti bisogna ritrovare la forza dentro di sè per andare avanti, per vivere una nuova giornata, senza pensare troppo al ieri, perchè cosi si rischia di non vivere il presente, e non si può vivere nel passato.
Molto spesso mi capita di fallire nei miei obiettivi, che possono essere di vario tipo: prendere il massimo voto a scuola, non pensare al cibo per un giorno intero, non restringere niente sul mio schema alimentare, impormi di fare tutto bene, di essere la brava ragazza in tutte le circostanze... ma quante volte non ho raggiunto il massimo a scuola, o ho ristretto l'alimemtazione... sopratutto in quest' ultimo aspetto scivolo molto facilmente, e sul non pensare al cibo per tutto il giorno per ora è un obiettivo utopico. Ma sto cercando di non fare un dramma quando cado, di accettare di avere dei limiti . Nessuno è l'incarnazione della perfezione, quindi io non cerco più di essere perfetta, ma semplicemente io, con i miei difetti e pregi, con le mie manie, con le mie emozioni e reazioni, semplicemente io. Quindi con questo nuovo spirito provo a affrontare le giornate, ci provo, non è detto che al primo tentativo vada tutto rosa e fiori, ma ci saranno altri tentativi da parte mia. Buon sabato a tutti voi!!

venerdì 23 novembre 2012

Bianco e nero

E' passata un' altra settimana di day hospital, non mi sembra possibile di come sia passato veloce il tempo,ieri e' stato il mio complimese, un mese di day hospital giusto... Nonostante la giornata di ieri, dove mi sentivo strana ma in modo positivo, per le conquiste fatte dal lato psicologico, oggi mi sento triste perché dal lato alimentare-psicologico non noto cambiamenti; il sintomo continua a farsi sentire, in ogni momento della giornata ... mi guardo alo specchio, la mia immagine non mi soddisfa.... ma a ben pensarci non mi soddisfaceva nemmeno quando ero più magra o quando ero più in carne diciamo. E allora come faccio?
Così non riesco e non posso andare avanti, ogni giorno sembra quasi che la mia testa  abbia un unico scopo, aspettare con ansia il momento di mangiare, dalla colazione alla cena, vorrei mangiare sempre, il mio sogno sarebbe quello mangiare tanto e tante cose deliziose senza ingrassare. E invece no , esiste il corpo, esistono le taglie dei vestiti, esiste la realtà.... e mi sento ridicola, come faccio a basare il mio umore su questi fattori? Neanche io capisco, ma continuo a stare male. Sono stanca di mangiare e ogni forchettata di cibo pensare "quanto mi farà ingrassare? Quando grasso avrà? " Sono stanca di dover sempre contare le calorie di tutto, ormai conosco a memoria le calorie tutti i cibi, faccio perfino distinzioni nelle verdure.
Voi penserete, ma allora quanto ci vuole a smettere di farsi tutte queste paranoie se è quello che vuole?
Non è così facile e automatica la cosa, l' anoressia non e il semplice rifiuto del cibo, e la manifestazione di più malesseri interiori che continuano a autodistruggerti.
È come se esistessero due parti di me, una cosciente della situazione e volenterosa di uscire da questo schifo, e l 'altra che invece si sente qualcuno solo se c'è la malattia di mezzo, che continua a bruciare dentro e distruggere con la sua voce le mie speranze, che è pronta a rimproverarmi appena secondo lei sgarro... e se poi penso chi è la vera Faby? Non lo so , conosco solo quella legata alla malattia, quella che la malattia ha fatto vedere agli altri, ma sento che sono anche altro, ma come posso capire questo altro?
Mi dispiace essere così negativa ma oggi non riesco a sorridere alla vita, erano un po' di giorni che andava meglio ma adesso sono di nuovo in crisi, non posso neanche pretendere di aver fatto passi da gigante in un solo mese; un mese è poco , me ne servono ancora di più. E continuo ad andare avanti con la speranza di riuscire a creare un bagaglio di strategie per affrontare veramente la vita .
La speranza e la forza di volontà non mancano. Voglio fare un esercizio , ogni volta che metto in bocca una forchettata di cibo, invece di pensare "quanto mi farà ingrassare?", provo a pensare" lo faccio per me e mi fa bene, infondo sono quà per lavorare su me stessa e voglio sfruttare a pieno la possibilità che mi è stata data". Devo imparare a fidarmi dei dottori e affidarmi del tutto nelle loro mani, mettendoci anche il mio lavoro ovvio, si chiama collaborazione dicono...:-)
Vi voglio bene

giovedì 22 novembre 2012

Alcuni scogli piano piano si stanno abbattendo


Oggi finalmente ho visto la dietista e ... come mi aspettavo il peso è salito , ma nonostante ciò non mi ha diminuito l'apporto calorico giornaliero, anzi me lo ha aumentato ancora un po'. Ok io ho capito che in realtà non ne ho capito niente ! Davvero... ho superato il range accordato, quindi in realtà dovremmo fermare l'aumento di peso, invece la dietista ha detto di aspettare ancora una settimana e poi vedere se effettivamente continuo ad aumentare o se piano piano mi fermo. Ok grazie! Mi sento un po' una cavia in realtà.
Onestamente io spero di non aumentare più di molto , a me piace la gradualità...
Poi oggi ho superato uno scoglio, finalmemte ho portato una mia problematica all' interno della terapia di gruppo... una volta era successo che avevo aperto il gruppo,  invece sta volta ho proprio lavorato e mi sono sentita collaboratrice del mio percorso. Non è stato facile, le psico mi hanno riempito di dubbi e domande su cui riflettere, ma allo stesso tempo mi hanno aperto gli occhi, facendomi capire che in realtà una parte della mia infanzia non è stata normale, era normale per me, ma ci sono degli elementi esterni che hanno influito negativamente, e che tutt'oggi persistono.
Adesso mi sento esausta, ma ho un peso in meno dentro; poi provo un po ' di preoccupazione per il peso ma è normale...
All' interno del gruppo adesso mi sento benissimo, inserita al cento per cento :mi trovo bene con tutte le ragazze e soprattutto con alcune sento che stiamo legando parecchio, infatti mi dispiace dover prendere il pullman per tornare a casa perché vorrei passare più tempo con loro, anche fuori dalle mura dell' ospedale.... infatti forse la prossima settimana con una ragazza del day abbiamo deciso di andare a farci il piercing al naso insieme!!
Sono io che dico queste cose?
Cavolo non mi riconosco quasi. Beh, un' altro scoglio forse si sta abbattendo, piano piano... lo spero!
Un abbraccio a tutti

Vorrei il sole



Piano piano la magia dell' autunno sta scomparendo... le foglie si stanno staccando dagli alberi , ormai quasi spogli; ai rami sono rimaste appese poche foglie ormai sbiadite nel loro colore, reduci del freddo di questi giorni , e che freddo!!
La natura ormai si sta spegnendo, non può più trasmettere quei colori sgargianti che l'autunno porta con sé.
Sono le sette del mattino e sto andando a Torino con il pullman, sto attraversando banchi e banchi di nebbia, le strade sono quasi deserte .
Forse vorrei essere a scuola , appoggiata al mio banco a prendere appunti in modo quasi maniacale, pensando che poi dovrò ricopiarli tutti con una bella scrittura perché è ciò che pretende la mia testa, in questo modo mi avvicinerei alla perfezione in qualche cosa.
Vorrei essere a scuola nella mia aula, con le mie compagne... ma poi mi rendo conto che sarei presente solo fisicamente e non mentalmente, la testa ha il vizio di fare i propri ragionamenti e mi estranea dal mondo che mi circonda. A volte mi sembra quasi che io viva  in una sfera diversa da quella delle altre persone, come se ci fossero due dimensioni, la mia e la loro. La mia è fatta dei miei pensieri, della mia malattia, dei miei ragionamenti a volte senza senso, dove la sensazione di vuoto e solitudine non mi abbandonano mai. E poi c'è la realtà, il mondo fatto di responsabilità e tanti impegni, dove tutto accade in modo frenetico, dove non si ha il tempo di ragionare su ciò che è appena accaduto perché se no ci si perde nel vortice del caotico.
Che riflessione strampalata, ma è ciò che questa mattina sento ...
Buona mattinata a tutti.

mercoledì 21 novembre 2012

Acqua e ghiaccio

   Molte volte mi sono chiesta come sia vista dall' esterno una persona affetta da anoressia.... non è neanche una delle domande più furbe da farsi , ma io ci ho pensato lo stesso... solo chi prova sulla propria pelle la malattia e forse solo le persone più strette che stanno vicino alla persona malata, dalla famiglia al migliore amico, possono comprendere cosa significhi veramente vivere con questa difficoltà. Per molte persone l' anoressia non è altro che un capriccio, un modo per mettersi in mostra, per attirare le attenzioni altrui, quindi va a designare una persona infantile, solo concentrata sul cibo per scelta propria , quasi come se il calcolo assiduo delle calorie fosse un gioco o un passatempo... per altre la persona anoressica non è altro che una persona schizzinosa nei confronti del cibo, e che non pensa alla gente che nel mondo muore di fame, perché se mangerebbe fino a scoppiare.... Non è così, l'anoressia, così come la bulimia, non sono gioco, non sono un capriccio, sono delle malattie così come lo sono la depressione o l'alcolismo . Se non fosse un serio problema non esisterebbero centri per curare i pazienti affetti da dca, non esisterebbero le case di cura o le comunità, non ci sarebbero nemmeno ambulatori e ricoveri per aiutare le persone in difficoltà con il proprio rapporto con il cibo e con l'immagine corporea, non esisterebbero così tante équipe di medici che trattano questo disturbo...
Quindi per guarire da un dca non basta mangiare, non basta acquistare peso, non basta "mettere la testa a posto "e "farsi furbi"... quella della guarigione è una strada lunga da percorrere, lottando con le unghie per ogni piccolo passo in avanti che si vuole fare; a volte vuol anche dire sradicare del tutto le convinzioni che fin da quando si era bambini si erano acquisite, vuol dire mettersi in gioco senza sapere al punto in cui si arriverà. La cantante Emma ha dedicato una canzone alle ragazze affette da anoressia... ho pensato di proporvela. Buon ascolto e buona continuazione di giornata!!

martedì 20 novembre 2012

Colorare il buio


In questi giorni ho ripreso in mano un libro che ho già letto due volte e che sto analizzando di nuovo, parlo del libro " il bambino che imparò a colorare il buio" di Sparks... mi piace davvero molto come libro, dentro vengono riportati dei piccoli e grandi consigli per vivere una vita felice e serena...
Ad esempio per il libro i consigli principali sono
● sono conscio di essere l' individuo più speciale che sia mai stato creato
● apprezzo i doni che la vita mi ha dato
● affronto la vita con ottimismo e speranza nel futuro
● stabiliscono obiettivi nuovi e interessanti
● vivo ogni giorno come se fosse l' ultimo
● mi adatto alla vita accettando ciò che mi riserva
● imparo a convivere con me stesso ed a amarmi
● non sarò mai un perfezionista
● imparo a ridere della vita
● imparo a tener conto dell'opinione altrui
Ecco... davanti a tutti questi punti mi rendo conto che non ne seguo nemmeno uno, sono controtendenza diciamo !!
Mi impegnerò a prendere qualche spunto da questa lista e voi?
Un bacio a tutti e buona mattinata!

lunedì 19 novembre 2012

Cercasi stabilità disperatamente


Oggi non ho nuovamente visto la dietista e questo mi preoccupa davvero molto... sento che il mio peso è ancora salito: mi guardo allo specchio e lo noto, non mi sbaglio, però fino a quando non avrò l'incontro con la dietista che mi peserà e vedrà così che sono aumentata , oltrepassando così il nostro range stabilito nel contratto di entrata al day, non mi può diminuire l'apporto calorico del mio schema alimentare . Alcuni di voi penseranno " meglio così perché vuol dire che il peso aumenta ancora ", secondo me anche i miei genitori pensano questo, vogliono vedermi ingrassare ovvio....
Però non è così semplice, ho bisogno di stabilità, di abituarmi a vedere la mia figura allo specchio con qualche forma in più. E sono del tutto consapevole che dovrò poi ricominciare a salire di peso, io chiedo solo di farlo con calma perché mi manda in una crisi ancora gestibile, se no impazzirei. So che sono ancora sottopeso di un po' di chili , e che devo arrivare prima poi a un normopeso , ma senza correre...poco alla volta perfavore, solo questo.
Tutti i giorni, per quasi tutto il tempo penso che non vorrei avere alcun problema con il cibo, e mi chiedo "perché a me? Perché cavolo?" ? Non lo so, non riesco a trovare risposta.
Il nulla infinito .
Mi sto facendo troppe domande, mi sono addirittura chiesta se aumentare il mio percorso di day hospital da tre mesi a sei, vorrebbe dire perdere la scuola, ma ora mi sento ancora sperduta nel buio, oggi più che mai... non tutti i giorni sono uguali, a volte mi sento forte, come se fossi pronta a scalare anche la montagna più ripida, mentre altri giorni mi sento un pesce fuor d' acqua, un piccolo pesce rosso in mezzo ai mille squali che la vita mi mette davanti.
Oggi sono un pesce, altro che una tigre come quando giocavo a pallavolo...


domenica 18 novembre 2012

Ti voglio bene...mi voglio bene

Oggi tanto per cambiare ho riflettuto, io ho il difetto di riflettere troppo...
In conclusione, devo ammettere che ho passato un periodo abbastanza lungo in cui non riuscivo nemmeno più a dire" ti voglio bene" per molteplici motivi.

Avevo paura che il mio affetto non fosse ricambiato, oppure di apparire ridicola. Avevo tanta paura di vivere a pieno le emozioni, belle o brutte che erano; ero tipo un muro possiamo dire, sul quale le emozioni rimbalzavano e io negavo che ci fossero , ma  paradossalmente andavo alla ricerca di affetto e amore, avevo bisogno ogni giorno di sentirmi dire "ti voglio bene", ero alla ricerca di continue attenzioni, anche perché io non ho ancora imparato a volermi bene, quindi era una rassicurazione del fatto che io ero qualcuno.
Non riuscivo neppure a abbracciare veramente una persona: mi ricordo che, quando venivo abbracciata, mi si diceva che sembravo un tronco di un albero, proprio perché mi rifiutavo di vivere le emozioni....
adesso qualcosa é cambiato, accetto di vivere tutte le emozioni che una persona è portata a vivere, dalla rabbia, alla affetto alla serenità alla sconfitta.... riesco a dire" ti voglio bene "alle altre persone senza sentirmi inadeguata e riesco a dimostrare il mio affetto .
Adesso dovrei imparare a dire "mi voglio bene" , ecco il tasto dolente . Da quando ho iniziato il percorso di guarigione, la mia famiglia mi fa notare che sono circondata da persone che mi vogliono bene, che ci tengono a me e io ne sono consapevole, ma se io sono la prima a non volermi bene come faccio? Se continuo a non accettarmi per quello che sono, se continuo a trovare i difetti e non i miei pregi, se continuo a essere ostinata e pretendere il massimo da me stessa in tutte le cose che faccio provocandmi stress e ansia, come faccio a volermi bene ?
Devo imparare a volermi bene , questo è il punto da cui partire. Il problema è trovare la strategia, o meglio la strada per imparare a apprezzarmi per quello che sono, accettare che ho dei limiti, riconoscere anche i miei difetti senza cadere nella crisi più totale.
Quindi in poche parole l 'obiettivo é : volermi bene .

Alla ricerca di hobby



Buongiorno!!! e buona domenica a tutti!
Sapete, a  volte mi arrabbio perché tra tutte le cose belle che si possono fare durante le giornate libere, in questo periodo non riesco a concludere mai niente, perché?

Perché mio pensiero é focalizzato sul cibo e solite cose già dette...
Eppure mi piacciono tantissime altre cose : adoro il trucco: ho un beauty pieno di ombretti e matite, mi piace infatti di più truccare gli occhi che le labbra, mi piace abbinare i colori, mi piace creare diciamo. E poi adoro gli smalti, cambierei colore ogni giorno, peccato che ho il brutto vizio di mangiarmi le unghie quando sono nervosa, quindi lo smalto non rende bene sulle mie unghiette, ma adesso sono quattro settimane che non le massacro, guardiamo quanto dureranno!!
E poi mi sono appassionata al pachwork, al decupage, al collage, a tutte le cose creative, cosa che ho scoperto grazie al day hospital. Prima non mi passava nemmeno per la mente di dedicarmi a certe attività. Poi adoro ascoltare la radio mentre metto in ordine la stanza, i cassetti, gli armadi, gli scaffali. Mi piace molto leggere, i libri una volta li divoravo, infatti mi piacciono tutti i generi, dal thriller al romanzo.
Ho anche l' hobby di fotografare la natura, ma adesso per me uscire di casa è già un problema perchè patendo tanto il freddo, rimango bloccata... peccato che molto spesso avendo l 'umore giù, oppure a causa della vitalità che la malattia toglie, mi ritrovo a non concludere niente, e in quei momenti mi sento impotente, un po' sconfitta perchè vorrei fare mille cose e invece non ce la faccio...
Però c' è una cosa che mi rende serena, fino a pochi mesi fa non sapevo di avere un hobby, non riconoscevo ciò che mi faceva piacere fare, girava solo tutto intorno al sintomo e basta: anche la passeggiata aveva come fine quello di bruciare calorie e non di osservare la natura e fotografarla, oppure non mi passava nemmeno in  mente l' idea di leggere perché a stare ferma non avrei consumato calorie.
E la creatività? non esisteva per niente nella mia vita. Quindi questa è una nuova scoperta verso me stessa, e la cosa mi fa molto piacere .

giovedì 15 novembre 2012

Uno dei motivi per continuare a lottare

Oggi sono molto pensierosa, domani é venerdi e finisce la mia quarta settimana di day hospital.... che impressione, non riesco quasi a capacitarmi di aver viaggiato per un mese su e giù da torino, di essere stata per un mese nel reparto, e infatti solo ora inizia a stabilirsi un rapporto di vera fiducia tra noi ragazze, e tra me e le infermiere :diciamo che si sta creando piano piano un nuovo gruppo, e io sto bene con loro. Le infermiere riescono a trasmettere molto affetto, oltre che fare bene il proprio lavoro, hanno un'energia assurda e il sorriso sulle labbra in ogni momento, e ogni tanto danno anche due coccole se si è in una giornata  tanto difficile.
Invece oggi abbiamo continuato nella realizzazione del nostro presepe; noi ragazze  abbiamo creato con nostre stesse mani le montagne per il paesaggio, ma non disegnate, sarebbe troppo facile e scontato. Con pezzi di sacchi di iuta, gesso e acqua abbiamo modellato noi stesse le montagne, sprigionando la nostra fantasia. Io sono anche riuscita a creare un ruscello su un versante della mia montagna.
Quando l 'infermiera ci ha spiegato il lavoro da fare, mi è preso il panico, era troppo difficile per me... invece tra chiacchiere, consigli e sorrisi, con la musica di sottofondo, sono riuscita a realizzare una bellissima montagna, e ne sono stata molto più che soddisfatta!! Così il nostro presepe diventerà unico, e non vedo l' ora di finirlo e vederlo esposto nel giardino!
E sabato e domenica riesco a vedere i miei nipotini....sono zia di due bambini fantastici e dolci, e madrina del piu grande...
Era il 4 aprile quando Filippo, il mio primo nipote, nacque ; che emozione... mi ricordo la prima volta che che l 'ho visto, un bambolotto con il naso un po' schiacciato all' in giù ,e ricordo anche la mia attesa del momento in cui avrebbe aperto gli occhi per vedere di che colore erano,  azzurri grigi, come quelli che ha  ancora oggi. Un bimbo biondo con occhi azzurri, secondo me da grande farà stragi tra le ragazze!
Un'emozione ancora più grande fu quando mia sorella mi chiese di fargli da madrina, che grande responsabilità, ma accettai subito, senza pensarci due volte.
Il 12 giugno 2011 nacque il mio secondo nipote, Alessio, era una domenica; anche lì fu una grande emozione, anche perché mi sentivo di dover essere meno parziale possibile per non far soffrire troppo Filippo; io continuai a dargli le mie attenzioni senza fare distinzioni...Alessio assomigliava invece di più al nonno, fin da neonato era paffuto e con il naso sempre un po' schiacciato, e aveva già un bel colorito rosso.... fui presente per entrambi in egual modo, fino a quando  il sintomo  rovinò anche il rapporto con i miei nipotini. Mi rendo conto di essere stata assente con loro in questo periodo, è ho paura che soprattutto Filippo ne risenta. La sua mimmi era cambiata, non era più sorridente come una volta, non giocava più molto tempo con lui, era sempre triste rinchiusa nella sua stanza.
Ma sono stati i miei nipotini con i loro sorrisi a darmi la forza per andare avanti, per cambiare la mia strada.... li adoro quando corrono verso di me con il loro dolce sorriso, nonostante ne combinino di tutti colori, mi fanno sentire importante e mi fa piacere quando vengono a trovarmi.
Chissà Filippo cosa avrà pensato quando ero ricoverata, me lo sono domandata più volte, gli avevamo detto che ero all' ospedale perché avevo mal di pancia , e lui con molta tenerezza rispose che allora tornata a casa mi  avrebbe fatto tante minestrine,così mi sarebbe passato il male, quel mal di  pancia che avevo tutte le volte che mangiavo con lui per giustificare il fatto che consumavo cose diverse da quelle che mangiava la mia famiglia, e questa scusa la sto usano tutt'ora.
Però mi chiedo se abbia sofferto nel periodo in cui io ho toccato il fondo quindi per lui ero assente. Spero tanto di no ....
I miei nipotini sono tra le forze che mi spingono ad andare avanti, ad arrivare un giorno a vedere un bel cielo azzurro, e non pieno di nuvole come attualmente...

C'entra poco con questo argomento ma vorrei lasciarvi una bella canzone, un po' vecchietta come al solito ma fantastica!!




Buona serata e buona notte a tutti . Io come al solito sono cotta , meno male che domani i miei genitori mi accompagnano a Torino con la macchina perché hanno anche loro un appuntamento , quindi mi evito il pullman! Anche se la sveglia é sempre alle cinque e mezza.... e poi dopo il day, arrivata a Alba andrò a fare da baby sitter fino a sabato pomeriggio... quindi per un po' mancherò !
Buona serata e buon venerdì a tutti !

mercoledì 14 novembre 2012

La mia passione

La pallavolo è sempre stato lo sport della mia vita... ho iniziato a praticarlo quando avevo solo cinque anni e ho smesso un anno fa....
Quanti ricordi legati alla pallavolo. Mi ricordo che già quando ero piccina andavo a vedere le partite delle mie sorelle, poi mi ricordo i miei primi tornei, che belli che erano.... ero moltissimo legata a altre due bimbe e ci chiamavano il trio meraviglia !
Non potrò mai scordare quando mia mamma mi ha portato ad assistere alla partita dell' Asistel Novara, fantastica, un' emozione unica, e finita la partita ero andata in campo dalle giocatrici per farmi fare gli autografi, avevo otto anni!!
Poi ho continuato a giocare con il ruolo di alzatrice a causa della mia altezza (153 cm!!), se no averi voluto ricoprire il ruolo di attaccante... però vivevo lo stesso per la pallavolo...
Ma la malattia mi ha portato via anche questa passione, non avevo più le forze per fare gli allenamenti alla sera tardi, non sentivo più muscoli nelle gambe, e così di mia spontanea volontà decisi, con molto rammarico, di abbandonare lo sport.

Oggi al day hospital è successa una cosa: ho aperto con un mio discorso la terapia di gruppo...miracolo! io che prima non riuscivo nemmeno a intervenire nel gruppo, oggi ho portato i miei pensieri...poi nel pomeriggio, durante il gruppo di arte terapia, con l'aiuto delle infermiere, noi ragazze, abbiamo imparato a decorare le palline per Natale con una nuova tecnica, il patchwork, ovvero con la stoffa, mi è piaciuto tantissimo, e infatti subito dopo sono corsa in un negozio di bricolage a acquistare una pallina di polisterolo per provare a realizzarne anche una a casa.
Ora sono un po' stanca, penso che il mix viaggio, sveglia presto e lavoro psicologico siano un bel colpo alla stanchezza!

Bacioni a tutti :)

martedì 13 novembre 2012

Un' altra parte della mia storia

In terza superiore mi balenò in testa l' idea di dover essere la ragazza modello, la brava ragazza o meglio bambina ...é da lì che partì la mia discesa vorticosa nel tunnel, anche se prima avevo un anno di precedenti sintomatici... non so dirvi quante ore ho passato davanti allo specchio a fissarmi le cosce ,penso minuti lunghi un' eternità, mezzo ore passavano in un lampo quando mi confrontavo con l' immagine che lo specchio rifletteva... un' immagine che non mi soddisfaceva, non ero magra, non ero carina: c' era, secondo la mia testa, un po' troppa carne attaccato alle mie ossa. Ogni giorno mi osservavo. Fino quando non decisi che dovevo seriamente impegnarmi per perdere un po' di peso, i 45 chili sarebbero bastati.
 Ma arrivata al mio obiettivo, dentro di me sapevo che potevo pretendere di più da me, sia con la scuola che con il cibo. A scuola iniziai a non avere più problemi , e il peso piano piano continuava a scendere. E io mi sentivo realizzata perchè riuscivo a raggiungere i miei obiettivi. Il peso andava sempre più giù, io pretendevo sempre che il mio peso rimanesse stabile o scendesse, ma assolutamente non doveva aumentare... e così 44, poi 44 non bastava allora 42 e poi 39... e così via, tanto ero sicura che sarei stato in grado di fermarmi quando sarebbe stato necessario; i medici non capivamo, io potevo fermarmi, non c' era da preoccuparsi, semplicemente volevo essere magra, avere le cosce piccole e sottili tipo quelle di alcune ballerine che si vedono in televisione.... ma poi iniziai ad essere intimorita perchè volevo fermarmi, ma ormai la mia testa non ne era più in grado, ogni mio sforzo veniva annullato con delle compensazioni.... adesso vedo lucidamente queste fasi ma prima non me ne rendevo conto.
Quando si inizia a prendere coscienza che qualcosa non va nel proprio rapporto con il cibo si comincia a sospettare di avere il sintomo. Solo che è tipico pensare "a me non su cederà come alle altre ragazze, io non arriverò mai al ricovero perché io sono diversa da loro, io saprò fermarmi".
Beh, sono tutte balle.
Non ci si riesce a fermarsi perchè è come se l' unica cosa che ti rende forte e onnipotente è il controllo sul cibo, ti rende indipendente, i pensieri volano vorticosamente solo attorno al cibo, con lo scopo di dimenticarsi degli altri problemi, delle delusioni, delle mancanze che si provano....
Questa è la dura verità, la mia storia è uguale a molte altre, quindi non rara, perché alla fine l 'anoressia gioca su dei punti deboli ben precisi e su persone sensibili , poco forti... ma c' è una frase che vorrei ricordare....

...ciò che il fuoco non brucia, lo fortifica....
Buona serata...

lunedì 12 novembre 2012

Un passo alla volta mi basta

Ciao a tutti!
Oggi è stata una giornata particolare: al day nonostante le nuove entrate per me é stata una giornata un po'morta perchè il lunedì è il giorno dedicato ai colloqui individuali, ma la mia psico invece riceve il martedì... in più oggi come presumevo ho incontrato la dietista, mi ha pesata e ....in una settimana sono aumentata di ben sei etti. E' una cosa assurda; ok credevo d'essere aumentata, lo vedevo, me lo sentivo, ma io pensavo a due tre etti non a sei! Cavolo ci sono rimasta male...strana la cosa vero? Prima mi lamento se il  peso scende e poi mi spavento se aumenta, ho paura di non riuscire a fermare la mia salita di peso.
É strano perché tanto so che devo aumentare di peso, ma la cosa mi spaventa tanto, non riesco ad accettarlo. Per adesso terrò ancora una settimana lo schema con gli aumenti, e se per caso prendo di nuovo sei etti la dietista mi ha rassicurata dicendomi che diminuiremo un po' le calorie giornaliere per mantenere il peso, in modo da abituarmi a vedere quel nuovo numero sulla bilancia, e poi ovvio si andrà avanti nel recupero del peso, fino a uscire dalla situazione di sottopeso...pero non riesco a stare tranquilla. Queste bilance! Io le prenderei tutte e ne farei un falò, così come con le taglie dei vestiti...però senza bilancia non resisterei  nemmeno un giorno....

Poi ho una grande notizia, oggi dopo il day, arrivata a Alba, sono di nuovo uscita! Eh già!
Chi mi conosce sa che per me mettere piede fuori casa era veramente un problema a causa dell 'ansia e proprio della svogliatezza che la malattia porta con sé, e invece oggi sono stata di nuovo io a vincere, passando un pomeriggio bello bello con una grande persona .
Non dico che sia stata una passeggiata, ho dovuto fare un po' di violenza su me stessa per accettare l' invito molto gradito, ma alla fine ho passato nuovamente un bel pomeriggio con una mia amica e ne sono stata molto contenta....
E vero che dal punto di vista alimentare non ci sono stati cambiamenti, ma questo è un cambiamento psicologico credo.... certo che il fatto che le uscite siano di pomeriggio e non di sera aiuta, perchè per me la sera è un momento di crisi, l' ansia per il giorno dopo prende il sopravvento e inizio a sentirmi una strana sensazione di vuoto dentro, e li mi viene la paura dell' abbuffata, quindi per me uscire alla sera è ancora un obiettivo a lungo termine....
Intanto cerco di realizzare quelli a breve termine !!

domenica 11 novembre 2012

Una domenica diversa dalle altre

Oggi mi trovo a scrivere un secondo post...
Ho passato una domenica molto gradevole, questo pomeriggio si è svolta la fiera del mio paese, e mi sono incontrata con una mia.amica dell'infanzia, che era da parecchio tempo che non incontravo; eravamo come due sorelle ma poi con il tempo ci siamo perse un pochino...
Sono stata felice di averla vista, di aver parlato con lei è nuovamente, come era successo lunedì scorso con un' altra mia grande amica, sono riuscita a essere veramente me stessa , e per tutto il tempo solo una volta ho pensato al cibo, alla mia situazione. Devo ammettere che ero un po' ansiosa per domani, ma l'amicizia e le chiacchiere hanno placato leggermente l'ansia...
Ansia per domani e perché.?
Inizia un' altra settimana di day hospital, molto probabilmente domani o martedì mi peseranno quindi dovrò fare sicuramente i conti con un peso aumentato per via del nuovo schema datomi. Ma c'è un però: sono serena per il fatto di andare ad day, un po' anche perchè diventato una seconda casa per me , anche perchè ci passo mezza giornata là dentro! Ma il rapporto con le infermiere è fantastico, e anche con le altre ragazze. In più domani vi saranno due nuove entrate, sono curiosa di conoscere le due nuove ragazze, nonostante poi la mia timidezza faccia da freno nei rapporti.
Comunque inizia così la mia quarta settimana di questo percorso...
Buona settimana a tutti!!

Il sogno nel cassetto

Golden Gate Bridge
Tutti abbiamo un sogno nel cassetto: il mio è quello di fare un viaggio di due mesi negli Stati Uniti, a visitare la California! Soprattutto tre città mi hanno sempre attirata come una calamita, e sono San Francisco, Los Angeles e Las Vegas ...
Mi immagino di passare sul ponte Golden Gate (sono fissatissima con questo ponte, non per altro ho attaccato al muro della mia stanza un puzzle che ritrae il ponte durante il tramonto! oppure ho come sfondo del pc e del cellulare la spiaggia del Golden Gate! ) .
Cable Car
Case in stile vittoriano 
Mi immagino già questo enorme ponte rosso passarmi sulla testa . Oppure mi immagino sulle cable car a fare su e giù per le colline di San Francisco, con l 'obbligo di passare nella via delle case vittoriana per vedere anche quella in cui  è stata girato il telefilm Streghe.
E poi mi immagino a girare le vie Beverly Hills e Hollywood, guardando le vetrine...
Los Angeles

 E poi percorrere la 66 ruote, quanto sarebbe. Bello?!!?
Troppe cose da vedere. Potrei fare una bella lista .... fin da piccola sono fissata con gli Stati Uniti, non so da dove è nata questa passione, so solo che ci penso quasi ogni giorno.
Magari quando starò meglio potrò farmi questo enorme regalo, intanto rimango a sognare il viaggio!!!
66 Route

giovedì 8 novembre 2012

Tutto bene ?

"Ciao come va?"
"Bene" .
Tutti i giorni mi viene posta questa domanda e la mia risposta e sempre la stessa ," bene grazie e tu?" ,accompagnato da un bel sorriso... già a volte si sorride anche quando dentro ci si sente uno schifo...Ma poi mi rendo conto di essere ridicola, perché in realtà non va tutto bene, anzi vorrei essere sotterrata e l 'umore è sotto le suole delle scarpe. Ma con un grande sorriso solare dico che è tutto ok, al massimo rispondo così così e alla domanda "perché?" mi limito a rispondere "sai le solite cose"....
Non sono capace di dire che non sto bene, che vorrei parlare, che vorrei sfogarmi, che ho un peso assurdo sullo stomaco e che vorrei tirarlo fuori , ma non so come fare, da dove partire, non riesco a trovare le parole giuste per formulare un discorso che abbia senso, senza passare per ridicola . E così mi chiudo nel mio guscio e mando giù ciò che mi turba ....
Nella mia testa oggi regna il caos più totale, sta quasi per scoppiare . Quanto fa male la verità, quanto fa male accettare le osservazioni degli altri sui propri comportamenti errati, sui propri difetti.
Oggi sono tanto stanca di combattere, non ne posso più, per oggi basta così, ho già compreso fin troppe cose.

A sostegno della teoria dell'unione fa la forza vi volevo lasciare con una storiella molto carina a mio avviso...
Un uomo vuole mostrare ad un altro uomo due stanze, una che è il paradiso e l 'altra che è l' inferno. I due entrano nella prima stanza, l' inferno. Al centro della stanza c'è una pentola piena di cibo, le persone sono raccolte attorno alla pentola ma per prendere il mangiare hanno dei cucchiai con il manico molto lungo, quindi riescono a intingerlo nella pentola ma non riescono a portarlo alla bocca .
 Poi i due entrano nella stanza del paradiso, e vedono la stessa cosa: una pentola al centro della scena, gli uomini radunati attorno ad essa che prendono il cibo con gli stessi cucchiai lunghi, ma con una differenza, loro hanno imparato ad imboccarsi, a darsi da mangiare l 'uno con l' altro.
Questa storiella sottolinea come l uomo e fatto per vivere con gli altro uomini e non in solitudine, e come aiutarsi a vicenda sia nella natura umana; da soli a volte non ce la si può fare, bisogna accettarlo..

Un abbraccio virtuale a tutti

mercoledì 7 novembre 2012

L' unione fa la forza

Quante persone sono in grado di chiedere aiuto quando si trovano in difficoltà? Poche credo.
Questo perché a volte il chiedere aiuto è visto come un segno di debolezza, a volte il proprio orgoglio fa da freno, altre volte invece si ha paura del giudizio altrui... ma se c' è una cosa che ho imparato in questi mesi è che chiedere aiuto non vuol dire avere fallito, non vuol dire essere degli incapaci e dei buoni a nulla. A volte dopo aver chiesto aiuto ci si sente meglio perché si ha la sicurezza di avere qualcuno al proprio fianco, pronto a sostenerti nei momenti di difficoltà, a cercare delle soluzioni insieme a te, e così un peso che prima era enorme inizia a alleggerirsi perché è condiviso con altri...
Io, nell' ultimo periodo ho quasi imparato a chiedere aiuto. Non è facile perché bisogna mettere da parte l'orgoglio, rinunciare all' idea di essere forti solo se si riesce a fare tutto da soli...
E per quanto mi riguarda, io sono molto felice quando qualcuno mi chiede un aiuto perché vuol dire che quella persone nel momento del bisogno ha pensato a me, ciò vuol dire che ha fiducia in me e nelle mie qualità; in più quando riesco a aiutare qualcuno mi sento realizzata anche io, provo serenità perché sono riuscita a aiutare una persone che aveva bisogno di me.
Quindi chiedere aiuto non è una cosa di cui vergognarsi, perché a volte quando si è in tanti a lavorare contro un problema, quest'ultimo tende a indebolirsi , e poi l' unione fa la forza. Lo so che è solo un detto, ma io ci credo comunque, e forse penso di averne avuto la prova nel mio piccolo... dico forse perché per me in questo momento nulla è sicuro, sono molto confusa, ciò che un giorno per me prima era bianco, il giorno seguente è diventato nero... cambio spesso idea, sono molto indecisa quasi su tutto, quindi essere sicura di qualcosa è per me difficile....
Comunque, ricordo e sottolineo che l' unione fa la forza :) 

martedì 6 novembre 2012

Aria di Natale

Ormai siamo immersi nell 'atmosfera natalizia... le vie di Torino sono già illuminate, i negozi espongono merci natalizie e super colorate da acquistare; tra poco arriveranno i babbi natale appesi ai balconi, che più che dei babbi natali sono degli strani esseri arrampicanti! . E siamo solo agli inizi di novembre , ma respiriamo già il Natale, alla faccia della crisi!
 Quanto mi piace però questo clima, io adoro il Natale, l 'albero con mille luci, il presepe, i regali da scartare... tutto molto magico direi.
Anche noi in day hospital ci stiamo attrezzando per decorare il reparto. Stiamo realizzando un presepe fatto con le nostre mani, utilizzando le scatole di cartone per fare le case e le chiese. Con le foglie invece decoriamo le case e ne facciamo i tetti, così come con la paglia. E le casette sono tutte colorate da noi: che soddisfazione quando ne finiamo alcune perchè sembrano delle piccole opere d' arte e sono uniche, una diversa dall'altra.
 E poi stiamo anche decorando le palline per portare la magia del Natale anche nelle stanze. Partiamo con una semplice pallina di polesterolo bianco e le decoriamo con il decupage che a me piace moltissimo!
Parlando della soddisfazione che si prova nel creare qualcosa con le proprie mani e con la propria fantasia, oggi sono andata a comperare delle scatoline di legno, e ho deciso che le decorerò con la tecnica del collage o del decupage , e poi le regalerò ad alcune persone a me molto care.

Ieri il day hospital è stato lungo, il tempo sembrava non passare, ma oggi é andata meglio, ho avuto il mio colloquio individuale, e si è arrivati alla conclusione che passi in avanti con l' alimentazione non ce ne sono stati, infatti è meglio stendere un velo pietoso sul peso, mi e stato cambiato lo schema alimentare con degli incrementi, e la cosa mi agita parecchio, ma dal lato psicologico qualche passettino in avanti nelle relazioni con gli altri è avvenuto, non solo alla interno del gruppo di terapia ma anche al di fuori del day hospital...
Ieri ho passato un pomeriggio bellissimo e piacevole con una mia amica, e sono stata molto contenta perché con lei mi trovo a mio agio, e riesco a essere davvero me stessa, non una Faby diversa da quella che é veramente. Quindi per me è stata una grande vittoria personale ....
Ora preparo il fagotto per domani...
Un bacio a tutti e buona serata

lunedì 5 novembre 2012

la ricetta per il buon umore

Quanto sarebbe bello se si scoprisse l'esistenza di una ricetta per vivere a pieno la vita, senza lasciarsi travolgere troppo dagli eventi da noi ritenuti negativi, vero?
Io la seguire passo per passo, senza ombra di dubbio!
Secondo me ci sono piccoli trucchetti per vivere il più possibile in modo positivo:

  •  cercare un piccolo lato positivo in ogni situazione sgradevole o indesiderata in cui spesso (o forse troppe volte) ci troviamo ad affrontare
  • fare un passo alla volta verso i nostri obiettivi, e non cercare di ottimizzare troppo i tempi, perchè così poi si rischia di farsi prendere dall'affanno e quindi vivere con un' ansia continua
  • addormentarsi la sera pensando di aver fatto tutto il possibile per raggiungere il proprio obiettivo a lungo termine, e che quindi per l' oggi va bene così
  •  fermarsi ogni tanto ad ammirare la bellezza del mondo che ci circonda, e poi l'autunno è una stagione bellissima: le foglie cambiano colori quindi i vigneti e le piante che ci circondano assumono tinte dal rosso all'arancio al giallo. Si può ammirare il sole mentre nasce o mentre tramonta, il cielo stellato sopra di noi, le montagne innevate, e apprezzare quel tiepido sole che ogni tanto si fa ancora vedere...
  • pensare che non esistiamo solo noi con i nostri problemi, siamo circondati da altre persone che hanno anche loro delle difficoltà, diverse magari dalle nostre, ma tutti nella vita dobbiamo affrontare i nostri problemi, ma aiutare gli altri ad affrontare le proprie difficoltà fa sentire meglio pure noi
  • non cercare mai la perfezione. Non bisogna essere un perfezionista nella vita, basta impegnarsi al massimo e fare tutto quanto è nelle nostre possibilità, ricordandoci che raggiungendo un successo parziale, e a volte neppure raggiungendolo, saremo da ammirare
Scriverli e facile, seguirli molto difficile, ma perchè non provare?
Baci a tutti 

domenica 4 novembre 2012

La forza della vita

Buongiorno a tutti!
che giornata nebbiosa quella di oggi, siamo proprio a novembre, il tempo bello ormai ci sta lasciando e piano piano arriva il freddo... io patisco tantissimo il freddo. Sto già viaggiando con tre maglie e la giacca vento adesso, e mi chiedo : quando la temperatura scenderà sotto lo zero come mi vestirò? strati e strati di vestiti fino ad assomigliare all'omino della Michelin ?
Oggi mi godo la giornata "libera", posso stare un po' di tempo a casa e fare le cose senza avere fretta. Ma poi mi chiedo: che cosa devo fare? sempre le solite noiose cose. Devo cercare qualche svago, qualcosa che distragga la mia testa dai pensieri del cibo, che sono di nuovo altamente presenti... Infatti dopo quasi un mese, sta notte ho sognato il cibo, quello da me proibito. Ero così contenta perchè era da molto che non succedeva, e forse ho pensato troppo in fretta di aver fatto un passo in avanti, forse i miglioramenti non ci sono ancora, forse pretendo subito dei miglioramenti, e non accetto che il percorso di guarigione sia lungo, vorrei i risultati subito, e ovvio risultati perfetti, come quelli che dovevo avere a scuola...
Già la scuola, un tasto dolente. Non riesco più nemmeno a prendere un quaderno in mano, le mie compagne mi hanno passato degli appunti di scienze sociali e italiano ma non riesco a leggerli, non ho concentrazione, la mia testa pensa a tutt'altro... Mi preoccupa così tanto la mia situazione scolastica attuale...
Va beh, cambiando argomento, ho deciso di condividere con voi una canzone che secondo me è fantastica, per la melodia e per il testo. Per me ha un grande significato, e ci sono alcune frasi che ritengo adatte proprio alla mia situazione e al mio stato d'animo, le sento mie; è "La forza della vita" di Paolo Vallesi, un po' anzianotta come canzone ma è pur sempre un piacere ascoltarla...
Buona domenica a tutti
Un abbraccio!

venerdì 2 novembre 2012

Un po' di nostalgia

Ciao e tutti... la nebbia che ha accompagnato il tempo di oggi, ha accompagnato anche la mia giornata.
Continuo a farmi mille domande... adesso che vado al DH in realtà mi sento inutile. Cosa faccio durante il giorno?
Mi alzo, faccio colazione, viaggio, poi faccio day hospital con le varie attività inerenti, poi alle tre che finisco devo escogitare uno stratagemma per far passare il tempo e far arrivare l'ora per tornare a casa con il pullman. Poi arrivo nella mia casuccia alle sei e dopo? devo preparare il fagotto per il giorno dopo, mangio cena e alle nove crollo nel letto a causa della stanchezza. E lo studio? non esiste più. E i rapporti con le altre persone? neppure quelli . Ogni tanto mi piacerebbe andare a vedere una partita di pallavolo delle mie amiche, o anche solo guardare un film in tv, ma non ce la faccio perchè mi sento esausta, e se poi cerco di leggere un libro? la testa parte e va in un altro pianeta, nei suoi pensieri fastidiosi. E così arrivo a fine giornata con la consapevolezza di non aver fatto nulla di concreto. E mi arrabbio, perchè non riesco nemmeno a dedicare un po' di tempo alla scuola. Questo è l'ultimo anno cavolo, già perdo tre mesi, ma se faccio così come lo prendo il diploma? non esistono miracoli.
Quindi che cosa sto facendo di concreto nella mia vita?
A me pare nulla ... e poi mi manca così tanto il mio gruppo di classe a scuola, mi mancano le battute delle mie compagne, mi manca ridere con loro, vederle tutti i giorni, mi manca seguire le lezioni, lamentarmi perchè c'è troppo da studiare. Mi manca prendere appunti, seguire le lezioni che mi interessavano.
E mi manca stare a casa, passare il tempo con mia mamma, c'è di nuovo stato tolto del tempo che io ritenevo speciale perchè di condivisione di emozioni, mi mancano le serate che passavo con lei, la sua compagnia mentre svolgevo i miei lavoretti in casa, mi manca esporle la lezione del giorno, i suoi abbracci...
Mi manca un po' tutto diciamo, sono alla continua ricerca d'affetto, ne ho tantissimo ma non mi basta mai, questo è un mio tasto dolente...
Mi manca la mia "quasi normale" vita quotidiana...






giovedì 1 novembre 2012

Cara Mamma,
ho talmente tante cose da dirti che non so da dove partire.
Partiamo dal passato...
ti chiedo scusa per il male che involontariamente ti ho fatto. Ti ricordi tutte le nostre litigate perchè tu volevi farmi mangiare? quando prima di andare a scuola protestavo perchè il mio latte, che pesavo e peso quotidianamente per la colazione, invece di essere 100 ml era 103 ml, e quindi volevo togliere l'eccesso ma tu non mi lasciavi? robe da pazzi, 3 ml che differenza fa? adesso per me quasi più nessuna, ma solo pochi mesi fa non era così, era un abisso... Oppure quando tu volevi che usassi un pochino di olio a condire quella verdura bollita e io invece alzavo la voce perchè non volevo? E noi, che ci arrabbiavamo una con l'altra, che ci dicevamo cose brutte che in realtà non pensavamo, tu cercavi  di farmi capire che stavo sbagliando, ma io come un mulino a vento continuavo a urlarti addosso dicendoti che tanto tu non capivi, che avevo ragione io e che era giusto così. Quando poi le acque si calmavano, tu non volevi mai accettare le mie scusa e a volte mi dicevi di dubitare del fatto che io ti volessi veramente bene.
Mi dispiace, non ero io quella che ti urlava contro, che ti maltrattava verbalmente, era una parte della mia testa, era la "bestia" che prendeva il sopravvento sulla situazione e mi faceva fare cose inconsciamente e involontariamente. A pensarci ora mi vergogno, come ho potuto fare certe scenate? dirti certe cose che ti hanno ferito?
Ma tu nonostante tutti i nostri scontri hai continuato a starmi vicina, a prenderti cura di me, a cercare qualcosa che potesse rendermi felice, e a supplicarmi di mangiare di più, di mangiare da persona normale. Quando ti ho chiesto fiducia, tu non me l'hai negata, io ne ero stata molto contenta, ma poi la malattia è riuscita ad annientare anche il nostro rapporto di fiducia e io da sola non sono poi più riuscita a gestire la situazione.
Mamma, non dimenticherò mai quando, di notte, sono venuta dal tuo letto e tu piangevi per la mia situazione; ricordo che mi ero sentita un mostro perchè io non volevo farti del male, non volevo che si arrivasse a toccare il fondo, e così non facevo altro che abbracciarti e darti dei baci come per consolarti, sembrava un incubo quella notte, era la notte prima del ricovero.
Però dopo il ricovero, tu sei stata pronta ad accogliermi e a darmi tutto l'aiuto possibile per far sì che il mio ritorno non fosse troppo traumatico, e hai deciso di prenderti una grande responsabilità decidendo di occuparti della mia alimentazione.
Il nostro rapporto non è speciale solo perchè mi stai aiutando e incoraggiando ogni giorno, ma anche perchè tu per me ci sei sempre, 24 ore su 24, sei sempre pronta ad ascoltarmi e cercare di capire una parte dei miei problemi e delle mie paure, con te mi confido e tu ti confidi con me, come se fossimo due care amiche. Grazie per tutto ciò che stai facendo per me: ti alzi alle 5 e mezza tutte le mattine pur di darmi la possibilità di andare a prendere il pullman che mi porta a Torino per il DH, grazie per fare il "carabiniere" per farmi seguire lo schema alimentare datomi dai medici, se tu non controllassi sono quasi certa che qualche restrizione la farei per provare quella sensazione di controllo che per molto tempo mi ha accompagnata nella vita quotidiana. Grazie per essere sempre pronta a consolarmi quando io penso di non farcela più ad andare avanti, quando dico "non ne uscirò", e tu invece mi abbracci dicendomi che sono forte e che insieme ce la faremo perchè ci vogliamo bene. Se bastasse solo il nostro affetto per distruggere il mio nemico sarebbe così facile, ma quello non basta benchè possa essere d'aiuto.
Ti lascio con tre semplici parole ma piene di significato "TI VOGLIO BENE"