Eccomi!
Buongiorno people!
Domanda essenziale: quali sono stati gli istanti di vita di cui ho potuto godere grazie a questo mio fisico " normale"?
Prenderei in esame gli ultimi due mesi... perchè?
Perchè a inizio anno ho avuto una butta ricaduta. Avevo perso parecchio peso, tanto che la responsabile della casa di cura dove sono stata ricoverata lo scorso anno voleva ricoverarmi di nuovo. Ma io mi sono imposta di riprendermi da sola; l'ho fatto per diversi motivi: perchè dentro di me una vocina mi diceva che ne sarei stata in grado, facendo leva sulla grande importanza che ha per me l'università, per il mondo di bene che voglio a tutta la mia famiglia, per la fiducia che mi sono dovuta sudare per trasferirmi in Veneto e perchè confesso che il ricovero è un luogo quasi idilliaco, dove tutti ti capiscono e il ritorno alla realtà è una vera mazzata sui denti, cosa che non vorrei rivivere.
Ho ricordi bellissimi del ricovero e vorrei che rimanessero solo quelli.
Quindi... piano piano mi sono rialzata e la fatica è stata enorme, ho dovuto accettare i miei limiti, attestare ed accettare che fisicamente stavo a pezzi: solo andare a lezione per me era una fatica disumana, tornavo in collegio incapace di aprire ancora un libro per la stanchezza...
Ho assaporato vita quando sono uscita la sera con alcune ragazze del collegio per sentire una band che faceva una cover di Vasco e Ligabue e mi sono trovata in prima fila a ballare e cantare con tutta la mia voce le canzoni che conoscevo. Ridevo, mi divertivo, ero leggera, nonostante quei leggins troppo stretti e la maglia larga per nascondere il ventre gonfio... ma chi ci pensava in quel momento?
E' stata vita quando dopo una pizza con amiche, ci siamo ritrovate a dividerci una vaschetta di gelato ricordandoci di quanto è dura la vita da studente durante le sessioni di esami. Ho mangiato gelato, non so quanto, ma era forse normale? o meglio così buffa come scena.
Ho vissuto al compleanno di mio nipote A. quando dopo aver cenato e mangiato una fetta di torta, mi sono ritrovata a giocare a fresbee con altre persone e a pallone con entrambi i miei nipoti.
Ho vissuto quando sono andata a mangiare una pizza in compagnia dei miei genitori e non è mai calato il silenzio a tavola, perchè di solito accade quando sono presa dai miei pensieri catastrofici su calorie e robe varie... e soprattutto ho mangiato in mezz'ora e non in un'ora com'era solito mio fare seguendo i dettami del dittatore dentro la mia testa.
E' vita ascoltare musica, quella passione che avevo abbandonato da anni perchè fonte ansiogena. E' vita guardare un film con amiche o con la mia mamma.
Ho festeggiato compleanni, e ne ho evitati altri. Per paura, per questioni legate al cibo, all' ingrassare e al peso. Ne sono consapevole, a volte scappo dalle situazioni perchè ho imparato a sentire quando sono davvero in pericolo e quindi cerco di tutelarmi, a volte rinunciando; e la rinuncia fa male ma non sono ancora così forte ed elastica da non avere più ostacoli. A volte la rinuncia e l' evitamento sfociano in comportamenti malati, come abbuffate, sensi di colpa, solitudine, tristezza, senso di non appartenenza.
Ma sono umana e ho ancora tante cose su cui lavorare. Ci sono ancora molti aspetti della malattia da debellare. Il percorso è ancora lungo, ma intanto a volte la vita mi illumina e io a braccia aperte la accolgo.
VORREI ESSERE VITA. VORREI ESSERE VIVA.
Ciao pulce!!!Sei grande!! Molto coraggiosa!!! Hai una forza che ammiro molto! Ti abbraccio con affetto
RispondiEliminaCiao!!! grazie per queste tue parole... io avere forza? non lo so purtroppo, so solo che ho la testa molto dura. un abbraccio forte a te
EliminaBravissima Pulce, bellissime parole mi piace sentirti così. Un grandissimo abbraccio alla bellissima e grandissima donna che vedo in te.
RispondiEliminaGrazie Z.R.... ti voglio bene. Che parole bellissime, grazie davvero. un abbraccio forte e a presto!
Eliminache bello leggere di così importanti significativi momenti della tua vita!BBRAVA!!non mollare!!
RispondiEliminati stringo
Grazie!! non è facile... ci sono giornate davvero no, ma ogni tanto il sole si fa vedere.
EliminaAnche tu non smettere di riflettere sulle grandi domande che ti poni. un abbraccio
Cara Pulce,
RispondiEliminahai visto quante gioie può regalare l'affacciarsi sul mondo che c'è fuori? Quando siamo chiuse in noi stesse tutto sembra minacciarci, ma invece... quanto è semplice una volta che inizia il ballo!
Continua così e vedrai che sarai sempre più VIVA!
Ti abbraccio con affetto,
Ariel
Ciao Ila Ariel!!! grazie per questo tuo incentivo... oggi ne ho bisogno! sai, non tutti i giorni sono uguali! però è vero, la vita è fatta di insidie sì, ma anche di soddisfazioni e regali :-)
Eliminacome posso non darti ragione!
un abbraccio
Pulce!!! Mi era completamente sfuggito il blog nuovo e continuavo ad aspettare, aspettare che pubblicassi notizie, mi chiedevo dove fossi finita... Che bello sentirti così, dalle tue parole esplode la voglia di vivere. Cosa studi a Padova? Ricordo che ti piaceva tanto l'arte, hai seguito questa passione? La vita da fuori sede è difficile da gestire, specialmente se si ha un problema di dca, ne so qualcosa perchè quando mi sono trasferita tre anni fa a Bologna ero in piena malattia... però stare lontani da casa fa bene, è un gran vantaggio. Sei costretto a fare i conti con te stesso, a farti domande sul peso che il dca ha su di te in un contesto slegato da quello familiare, che spesso e volentieri "offusca" il tutto. Pian piano costruiremo la nostra vita, nonostante le ricadute e le difficoltà: siamo ancora all'inizio, ma l'importante è aver imboccato la strada giusta ;)
RispondiEliminaChe dire? Bentornata e un bacione!
Ciao!!!
Eliminae a me era sfuggito il tuo di blog! come vedi siamo alla pari! io ho continuato la mia passione per l'arte si si, seguo il corso di storia e tutela dei beni artistici e musicali, ma scegliendo il percorso artistico e non quello musicale.
Già passo dopo passo riusciremo a ricostruire la nostra vita, entrambe. l'importante è andare avanti, sempre!
comunque mi rivedo tanto in te quando hai scritto di aver lasciato casa nel pieno della malattia; lo è stato anche per me, ero e sono ancora tanto fragile, ma stare sola mi ha fatto fare i conti con i miei limiti e le mie possibilità.
Ti stringo forte!