Mi è stato chiesto " lei ha dei rituali? "?
Io , con la faccia da tonta, rimango in silenzio, con un punto interrogativo stampato sulla fronte.
"Ha dei rituali? Delle cose che fai tutti i giorni nello stesso identico modo e non devono essere diversi?".
E io ancora muta, guardo mia madre...e lei fa " direi proprio di si".
"Tipo?"
Bene, questa è una parte del mio colloqui psichiatrico che ho avuto l'altro giorno con uno psichiatra che non avevo mai visto.
Appena l' ho visto, ho indugiato un pochino: un uomo grande e grosso. Ma sentendolo parlare beh, devo dire che mi sono sbagliata alla grande. Molto professionale ma con i piedi per terra, è una persona che ti illumina mentre parla, che sa molte cose e che riesce a spiegartele con poche parole, semplici e chiare.
Gli sono bastate te domande per capire tutto il mio carattere, non avevo mai incontrato una persona del genere...sono rimasta ammaliata.
Hl riflettuto sulla sua domanda, si ho dei rituali, e tanti purtroppo.
Mi alzo la mattina, e la prima cosa che facevo, e che ora sto cercando di evitare, era guardarmi allo specchio...dopo una radiografia del mio corpo, la prima cosa è andare in bagno per lavarmi la faccia, se no non riesco a fare niente altro. Poi vado in camera, mi vesto, mi trucco , metto gli orecchini e infine mi pettino.
Poi devo accendere il cellulare e metterlo già nella borsetta.
Vado in cucina per fare colazione; sempre stessa tazza e stesso cucchiaino, non devono cambiare. Prima di mangiare colazione al latte faccio fare tre volte la schiuma, tre perchè numero giusto, perfetto...
Mangio guardando in continuazione l'ora, devo andare con calma e non fare in fretta. Mangio lentamente, mastico lentamente e mi muovo lentamente. La colazione è il pasto che fa iniziare la battaglia giornaliera...
Dopo colazione, vado a lavoro, ma prima bevo già mezzo litro di acqua, tutti i giorni.
Al lavoro faccio tutti i miei doveri nell'ordine che mi sono stabilita...
Dopo lavoro torno a casa. Prima cosa che faccio appena entrata in casa è la doccia; mi sento sporca, non posso stare in casa senza prima lavarmi.
E poi la merenda, seduta al tavolo in cucina con il solito vassoio bianco davanti e il solito cucchiaino se mangio lo yogurt magro.
A cena tutte le cose sul tavolo devono essere disposte in ordine, e soprattutto dividere le mie cose da quelle dei miei genitori... la mia pentola sempre alla mia sinistra. Ma prima della pasta o riso devo mangiare la verdura. Devo. Non inizio un pasto diversamente. Poi se ho il riso lo devo mangiare con il cucchiaio, e la pasta spezzarla in due prima di imboccare la forchetta. Prendo piccoli cucchiai dalla pentola per più volte, in modo da ingannarmi e farmi sembrare di mangiare abbastanza da saziarmi.
Appena finito di consumare ciò che ho nel piatto, sparecchio subito la tavola, non ci devono essere residui in giro di cibo.
Poi mi aspetta di nuovo un' altra doccia, e aspetto che venga ora di dormire. Intanto preparo su una sedia gli indumenti, gli accessori e i trucchi per il giorno seguente. Non posso uscire di casa struccata, e tutto deve essere abbinato, smalto, trucco, orecchini...
Un po' di tempo fa avevo letto il libro " questo corpo non è mio", e mi aveva colpito un a parte che diceva:
"Ogni sera, prima di andare a dormire, devo preparare tutto quello che indosserò la mattina successiva. Non individuo soltanto l'abito, ma anche le scarpe, le calze e i gioielli che si intonano con quella mise. Ciò che scelgo deve garantirmi il raggiungimento di un punto ineccepibile di eleganza e perfezione. A volte impiego più di un'ora a trovare le soluzioni più giuste. Quando ogni cosa è compiuta bene, lascio il vestito e tutto il resto pronti sulla sedia e vado a dormire. Non potrei addormentarmi senza la sicurezza che mi dà questa operazione".