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lunedì 12 agosto 2013

9 :non sono solo abitudini...

Mi è stato chiesto " lei ha dei rituali? "?
Io , con la faccia da tonta, rimango in silenzio, con un punto interrogativo stampato sulla fronte.
"Ha dei rituali? Delle cose che fai tutti i giorni nello stesso identico modo e non devono essere diversi?".
E io ancora muta, guardo mia madre...e lei fa " direi proprio di si".
"Tipo?"
Bene, questa è una parte del mio colloqui psichiatrico che ho avuto l'altro giorno con uno psichiatra che non avevo mai visto.
Appena l' ho visto, ho indugiato un pochino: un uomo grande e grosso.  Ma sentendolo parlare beh, devo dire che mi sono sbagliata alla grande.  Molto professionale ma con i piedi per terra, è una persona che ti illumina mentre parla, che sa molte cose e che riesce a spiegartele con poche parole, semplici e chiare.
Gli sono bastate te domande per capire tutto il mio carattere, non avevo mai incontrato una persona del genere...sono rimasta ammaliata.
Hl riflettuto sulla sua domanda, si ho dei rituali, e tanti purtroppo.

Mi alzo la mattina, e la prima cosa che facevo, e che ora sto cercando di evitare,  era guardarmi allo specchio...dopo una radiografia del mio corpo, la prima cosa è andare in bagno per lavarmi la faccia, se no non riesco a fare niente altro. Poi vado in camera,  mi vesto, mi trucco , metto gli orecchini e infine mi pettino.
Poi devo accendere il cellulare e metterlo già nella borsetta.
Vado in cucina per fare colazione; sempre stessa tazza e stesso cucchiaino,  non devono cambiare. Prima di mangiare colazione al latte faccio fare tre volte la schiuma, tre perchè numero giusto, perfetto...
Mangio guardando in continuazione l'ora, devo andare con calma e non fare in fretta. Mangio lentamente,  mastico lentamente e mi muovo lentamente. La colazione è il pasto che fa iniziare la battaglia giornaliera...
Dopo colazione, vado a lavoro,  ma prima bevo già mezzo litro di acqua, tutti i giorni.
Al lavoro faccio tutti i miei doveri nell'ordine che mi sono stabilita...
Dopo lavoro torno a casa. Prima cosa che faccio appena entrata in casa è la doccia; mi sento sporca, non posso stare in casa senza prima lavarmi.
E poi la merenda, seduta al tavolo in  cucina con il solito vassoio bianco davanti e il solito cucchiaino se mangio lo yogurt magro.
A cena tutte le cose sul tavolo devono essere disposte in ordine, e soprattutto dividere le mie cose da quelle dei miei genitori... la mia pentola sempre alla mia sinistra. Ma prima della pasta o riso devo mangiare la verdura. Devo. Non inizio un pasto diversamente. Poi se ho il riso lo devo mangiare con il cucchiaio,  e la pasta spezzarla in due prima di imboccare la forchetta. Prendo piccoli cucchiai dalla pentola per più volte, in modo da ingannarmi e farmi sembrare di mangiare abbastanza da saziarmi.
Appena finito di consumare ciò che ho nel piatto, sparecchio subito la tavola, non ci devono essere residui in giro di cibo.
Poi mi aspetta di nuovo un' altra doccia, e aspetto che venga ora di dormire. Intanto preparo su una sedia gli indumenti, gli accessori e i trucchi per il giorno seguente. Non posso uscire di casa struccata, e tutto deve essere abbinato, smalto, trucco, orecchini...

Un po' di tempo fa avevo letto il libro " questo corpo non è mio", e mi aveva colpito un a parte che diceva:

"Ogni sera, prima di andare a dormire, devo preparare tutto quello che indosserò la mattina successiva. Non individuo soltanto l'abito, ma anche le scarpe, le calze e i gioielli che si intonano con quella mise. Ciò che scelgo deve garantirmi il raggiungimento di un punto ineccepibile di eleganza e perfezione. A volte impiego più di un'ora a trovare le soluzioni più giuste. Quando ogni cosa è compiuta bene, lascio il vestito e tutto il resto pronti sulla sedia e vado a dormire. Non potrei addormentarmi senza la sicurezza che mi dà questa operazione".

9 commenti:

  1. Forse non ho capito bene il senso di questo post, e mi scuso in anticipo per la mia stupidità, però io non vedo cosa ci sia di male a fare le cose in un certo ordine. Anch'io la mattina quando mi alzo vado in bagno, mi lavo il viso, mi pettino, poi vado a fare colazione, sempre in quest'ordine. E anch'io la sera prima di coricarmi mi preparo le cose che indosserò la mattina dopo (anche se non ci metto mai più di dieci minuti, perchè più o meno so cosa indossare in funzione di ciò che andrò a fare il giorno dopo). Chiamiamoli pure "rituai", se vogliamo. Ma non capisco cosa ci sia di male. Più che altro, mi sembra che si tratti di una forma di organizzazione: se non preparo la sera ciò che indosserò la mattina dopo, mi dovrei svegilare prima per farlo, e invece a me piace poter stare a letto fino all'ultimo minuto. E poi non è che posso uscire senza essermi lavata il viso o con i capelli spettinati o senza aver fatto colazione. Possono anche essere "rituali", però sono comunque delle cose che è necessario fare. Poi certamente ci sono delle cose ripetitive che ci fa fare il dca e che sono deleterie, per esempio c'è stato un periodo in cui io mi abbuffavo sempre alla stessa ora del giorno, e qui è chiaro che il "rituale" non va per niente bene perchè comprometteva la mia salute, e la stessa cosa vale per il tuo "rituale" di guardarti allo specchio tutte le mattine: questo è un "rituale" che ti fa male perchè rafforza un comportamento tipico della malattia. Però, se i "rituali" che si hanno ci servono fattivamente, che male c'è ad averne????????????

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    1. Ehi stai tranquilla!
      Volevo dire che ci sono tanti rituali legati alla malattia, e che si hanno grandi difficoltà a vederli, ammetterli, e eliminarli...quindi volevo far presente che anche chi non li vede, magari pensando può trovare dei propri riti da sconfiggere.
      Ti abbraccio ★

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  2. Siamo persone abitudinarie, c'è poco da fare. Anche io ho i miei "riti", così come li hanno tutti. La cosa difficile sta nel capire quali di questi sono sani e quali invece hanno uno sfondo malato o ossessivo. Dietro ad ogni gesto, anche se non ce ne rendiamo conto, c'è un perché. La tua mania del perfezionismo la si ritrova in ogni cosa che fai e che hai raccontato in questo post, se ci fai caso.
    Credo che comunque lo psichiatra che ti ha posto questa domanda sia davvero molto bravo. E' riuscito a metterti davanti alla realtà, a farti riflettere su te stessa, a fare un lavoro di introspezione.
    Spero che sappia aiutarti, a te la forza non manca, ne hai tantissima.
    Un bacione <3

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    1. Già tutte abbiamo dei nostri riti, alcuni però sbagliati, patologici diciamo...
      Partendo da un singolo rito, piano piano voglio provare ad eliminarne alcuni.
      Un abbraccio forte

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  3. La mia risposta è tutta qui:

    http://hellieperfection.blogspot.it/2012/08/buoniconsigli-ii-addio-alla-comoda.html

    Guarire dall'anoressia all'inizio per me ha comportato sostituire le vecchie abitudini con nuove abitudini. Ma questo forse è un primo passo necessario. Vedila così: sei andata oltre le ossessioni che ti spingevano verso la morte. Ci vorrà un po', ma andrai anche oltre queste.
    Ti mando un bacione.
    Sei fortissima, lo sai :)

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    1. Ci vorrà tempo si, bisogna darci tempo...ma alla fine spero vada tutto bene per tutte noi.
      Un abbraccio forte

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  4. Sono contenta che tu abbia iniziato a vedere qualcuno che possa aiutarti, vedrai, se riuscirai ad accettare che questa persona entri nella tua vita sarà tutto più facile...

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    1. Sto cercando di affidarmi...anche se non è facile, e lo sappiamo bene tutte...
      Grazie
      Ti stringo forte

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  5. Ho letto tutto con molta attenzione. Grazie per aver condiviso questa parte di te!

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