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mercoledì 10 aprile 2013

questione di etichette. ..

"Fabiana rifletta, quante volte ha usato il suo disturbo alimentare come scusa? Se l'ho ha usato ovvio...".

Quante etichette mi sono presa in questi anni...
Fabiana quella che non mangia
Fabiana l'anoressica
Fabiana la fuori di testa
Fabiana la stupida.
Però la più ricorrente e quella su cui pure io ho fatto leva è Fabiana,  quella che ha problemi con il cibo...
Già. Mi riconoscevo, e a volte,  mi riconosco ancora ora,solo come Fabiana l'anoressica. Ma non lo dicevo ad alta voce, il corpo parlava per me.
Parte tutto da un disagio, che nemmeno tu conosci,  e che non riesci a sfogarlo a parole,  e allora ci si sfoga e ci si accanisce sul cibo. Cibo per alcuni maledetto, e per altri una divinità,  ma è pur sempre lui.
Ho usato la mia malattia come scusa?
Forse si. Giustificava il perché non uscivo per le cene, il perché non avevo rapporti con le altre persone,  il perché volevo essere magra. A volte, questa mia condizione, mi ha portato ad avere attenzioni che desideravo.  Cavolo l 'ho ammesso. Quanto è difficile ammettere che usavo l'anoressia come strategia per dire "guarda che esisto anche io, vorrei un po ' di attenzioni, che ora non ho".
"Voglio che voi vediate che esisto anche io".
E scomparendo sarei forse stata notata di più?  Non lo so e sapete perché?  Perché ad un certo punto si perde il senno, la concezione che si ha del mondo circostante.
Ora preferirei qualche altra etichetta. Tocca a me crearla, trovarla e prima di tutto rinunciare in parte a quella che mi ha segnato per anni.

9 commenti:

  1. nelly:in molte cose ti capisco..però solo una cosa tu dici che cerchi attenzioni e poi se gli altri ti cercano per uscire le cene ti tiri in dietro sei tu che ti levi dal giro facendo così pensaci..se anche mangi poco almeno stai li chiaccheri e magari ti sforzi ci sono molte grasse con tanti amici..la compassione è un'attenzione negativa..ma che fa parte di sto circolo..lo so

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    1. Lo so. Soprattutto in passato non accettavo gli inviti. Adesso con le persone che veramente tengono a me riesco ad uscire ed è stata una conquista enorme.
      Attenzione e compassione, già. Tu desideri l 'attenzione, ma poi quando ti rendi conto che gli altri patiscono al vederti, ti compatiscono, e crei solo pena in loro, ormai tutto il circolo è iniziato e provi vergogna verso te stessa e gli altri....

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  2. sii solo Fabiana. Le etichette non ci rappresenteranno mai perchè sono sempre GLI ALTRI a darcele.
    Sartre, filosofo esistenzialista, diceva: "l'inferno sono gli altri".
    In fondo, se noi ci troviamo in queste condizioni, la colpa è delle etichette che altri ci hanno affibbiato.
    Io non voglio un'altra etichetta. Io voglio essere solo Alice. Punto.
    Ti abbraccio <3

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    1. Ok allora vado alla ricerca di me stessa. In realtà sono già partita da tempo , ma la cosa si fa complicata. Ma mi troverò.
      Un abbraccio a te

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  3. Sono pienamente d'accordo con Alice!! C'è altro dietro all'anoressia, ora c'è una ragazza che è talmente coraggiosa da volerne uscire.
    Che ne pensi di:
    Fabiana la ragazza coraggiosa che ha deciso di voltare pagin.
    Secondo me devi riuscite a vederti in modo positivo, senza sensi di colpa per quello che c'è stato

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    1. Si mi piace eccome. Spero di essere all altezza di portare questo nome ;)
      Un abbraccio

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  4. Ciao Fabiana
    Non ti conosco di persona ma quel poco che ho letto nel blog mi ha permesso di scorgere dietro alle righe una ragazza estremamente intelligente, dolce, sensibile e altruista...Parti da te stessa, riconosci quelle qualità che hai e che ai miei occhi sono evidenti, questo è il modo che hai per ricominciare e vivere essendo te stessa al 100%.
    Ha ragione Alice, le etichette ce le danno gli altri, sono un modo per spiegare ciò che appare, per semplificarlo, renderlo più facilmente comprensibile, ma come tali sono anche estremamente distorcenti. Liberatene e raccogli tutta la forza e le capacità che hai per essere ciò che vuoi: ce la farai ne sono certa!
    Un abbraccio
    Lory

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  5. Potrei avere scritto io le tue stesse parole.... anoressia come nostra identità. Ma noi NON SIAMO UNA MALATTIA, noi ABBIAMO una malattia. E' diverso.
    Troveremo la nostra vera identità...=)

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    1. Sarà una strada lunga ma la troveremo. A volte mi chiedo, chissà chi è la vera Faby?

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