In molti post mi sono ritrovata a scrivere di quanto ringrazio il fatto di essere stata
ricoverata, e perché la vedo come una salvezza che mi ha permesso di riprendere in meno la vita.
Fino a pochi mesi fa, anche a pensare al periodici di ricovero non provavo grandi emozioni, se non speranza, forza e speranza di guarire; tutte emozioni positive quindi.
ma negli ultimi giorni le cose sono cambiate.
Se penso al ricovero mi vendono i brividi...quando sento il suono dei tasti del codice digitato dai medici che tenevano chiusa la porta del ricovero, un brivido mi attraversa il cuore, il corpo, inizio ad avere freddo.
Nella mente inizio a rivivere quelle settimane. Settimane che mi hanno permesso di non cadere ancora più in fondo, ma settimane di sofferenza.
Un velo di tristezza accompagna il ricordo delle code fatte da noi pazienti per prendere i medicinali...eravamo numerati. Facevamo la coda dopo colazione, dopo pranzo e dopo cena. La tristezza della sera, quando si faceva notte e io, niente stanca, ero obbligata a coricarmi e provare a dormire, svegliandomi alla mattina alle cinque. Quelle mura bianche, l'attesa del carrello dei pasti...attese durate ore, perché spaventata del pasto aspettavo ciò che mi creava terrore.
Il giro dei medici la mattina dopo colazione; tutti gli occhi fissati su di te, mentre parli dei problemi e delle vittorie avute.
La solitudine provata, ero attaccata al computer e basta. C'ero io con i miei libri e il computer. Non uscivo dalla stanza, se non obbligata. Rimurginavo sui chili presi, sapendo che era la cosa giusta, ma provando paura.
Tutto malinconico.
Meno male che c'erano molte persone che facevano il tifo per me, che mi messaggiavano ogni giorno, come A. E R. E mia mamma, che mi mandava messaggi bellissimi, come mio papà e le mie sorelle...le chat con le amiche...
Grazie a tutti,senza di voi sarebbe voi sarebbe stato bruttissimo.
Io penso che lo scopo del ricovero è sempre buono ma ovviamente il ricovero di per sè non può essere un momento bello, per tutti quelli che lo affrontano, questo proprio perché le persone si trovano davanti alle proprie paure da affrontare in un luogo sconosciuto e privo di famigliarità...è normale avere questi ricordi che ti fanno quasi paura..Ma ricordati sempre che lo hai affrontato e superato per un grande scopo cioè la salute :))
RispondiEliminaUn abbraccio
Forse il ricovero è servito anche a capire da quante belle persone sei circondata? :)
RispondiEliminaTi abbraccio forte tesoro <3
Il ricovero in sè è una specie di "medicina" contro il dca, no?????!!!!!!! E, come tutte le medicine, hanno un sapore cattivo quando le si prendono, però poi ti fanno stare bene scacciando la malattia. E' ovvio che un dca non è come una malattia fisica, però penso che l'analogia sia comunque valida. Il ricovero ha avuto anche dei momenti che per te sono stati difficili, e che oggi ricondi con un brivido, però, alla fine, ti ha fatta stare meglio, quindi è stato efficace.
RispondiEliminaSe fosse una cosa semplice e non desse nessun problema, chiunque vorrebbe farsi ricoverare e combattere subito contro il dca. Invece è un percorso difficile, e che ti lascia addosso anche ricordi non proprio piacevoli, però in virtù dei miglioramenti che hai avuto, direi che nonostante tutte le difficoltà ne è proprio valsa la pena!!!!!!!!!!!
Un abbraccione!!!!!!!!!!!!!!!
bellissimo post ... spero che ti abbia aiutata davvero :) io purtroppo sono stata sfortunata (tanto per cambiare..)
RispondiEliminati abbraccio forte, forte
Cucciola non riesco a descriverti se non con la frase:sei una forza della natura.
RispondiEliminaIl ricovero che hai affrontato è una cosa tremenda,ci sono passata anch'io,per sei mesi,e ci sono giorni in cui fa tanto male.
Io sono peggiorata dopo il ricovero,e dunque non riesco a non odiarlo,ma tu invece hai fatto ottimi passi avanti e dunque ne è valsa la pena,nonostante tutto.
Ora sei fuori,nella vita vera e non devi più avere paura...ti abbraccio piccola,mi sei sempre così di supporto con questi tuoi post.
Un abbraccio,
Fra
Già, è un percorso che lascia i suoi segni, per sempre...
RispondiEliminaA volte va bene, altre volte no, dipende molto dai medici, dalla struttura e dal nostro carattere...ma soprattutto dalla forza con cui la malattia sa impossessarsi di noi...
Ma penso sia l'unica strada utile per iniziare a risalire dal fondo in cui siamo cadute...
Vi abbraccio forte ragazze
Ho vissuto da poco esattamente la stessa cosa tua.identiche emozioni e situazioni....non so come tu stia ora, io continuo a lottare e ora che sono stata per l ennesima volta salvata...ora forse dopo anni ho compreso. Voglio la mia vita. Voglio togliere peso alla mia anima, un peso che la malattia rende sempre peggiore, se noi la ascoltiamo. Ma si lotta. E la lotta è la voglia di guarire ci porterà alla salvezza...è alla libertà. Passetto dopo l'altro...con calma ma...con calma ma con una nuova luce ♡
RispondiEliminaHo vissuto da poco esattamente la stessa cosa tua.identiche emozioni e situazioni....non so come tu stia ora, io continuo a lottare e ora che sono stata per l ennesima volta salvata...ora forse dopo anni ho compreso. Voglio la mia vita. Voglio togliere peso alla mia anima, un peso che la malattia rende sempre peggiore, se noi la ascoltiamo. Ma si lotta. E la lotta è la voglia di guarire ci porterà alla salvezza...è alla libertà. Passetto dopo l'altro...con calma ma...con calma ma con una nuova luce ♡
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