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venerdì 17 maggio 2013

un vecchio testo che vorrei condividere con voi

Ieri stavo cercando dei fogli di scuola guida e mentre ho trovato un foglio che avevo scritto mentre ero in ricovero ....

12 settembre 2012


Un urlo silenzioso e invisibile che dura da anni...
Inizia tutto con il non saper parlare di emozioni, non saper confidare i propri stati d'animo a qualcuno...forse per paura del giudizio altrui, forse per timidezza, forse per paura di parlare. L'unica soluzione rimane il silenzio .
Le emozioni rimangono dentro il tuo corpo, all'inizio non fanno male, ma piano piano diventano un masso di quintali da portare con sé,  tutti i giorni a tutte le ore.
Continui a gridare,  provi a far capire silenziosamente che non stai bene...tagli, bruciature, restrizione...nessuno si accorge di ciò che ti sta capitando dentro.
Dentro senti la guerra, fuori vedono una ragazzina brava a scuola, sempre gentile e disponibile. Una ragazza timida...forse per quello non esce, forse perché non osa farsi vedere per strada...
L'urlo continua e il tuo corpo inizia a cedere, le tue forze svaniscono. Ma perché nessuno sente il dolore che provo?  Perché?
Dimagrisco....perdo peso,  ma nessuno si preoccupa più di tanto.
Non mangio, sto male dentro, il mio stomaco si contorce. La rabbia mi ha invasa, sono piena, piena di rabbia, questa mi sazia.
Dimagrisco ancora...
Mi ricoverano.
Forse ora qualcuno ha capito che non sto bene.
Ma perché non l'ho mai detto  parole?
Forse non sono capace a parlare.  Forse non credevo di arrivare a questo punto. Forse non pensavo di rischiare così tanto.
Ma continuo ad urlare.
Urlo piano. Nessuno mi sente. Tutto tace. Sono le cinque del mattino...aspetto la sveglia delle otto e la colazione.

14 commenti:

  1. Mi si stringe il cuore...
    Sei stata molto forte, ricordatelo...

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    1. Si all'inizio ero come una roccia...piano piano si è sgretolata, ma la roccia c'è ancora in parte.
      Un abbraccio

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  2. adesso puoi dirlo a parole, forse hai imparato, hai capito che tramite il corpo non arrivi a nulla, continua a urlare anche quando non ti sentono! io ho un orecchio fino, quindi conta sempre pure su di me...

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  3. Grazie per aver condiviso questo frammento di te così profondo e personale...
    A volte capita di espremere col corpo ciò che non riusciuamo a dire a parole, ma il messaggio non-verbale non sempre passa... E se ci è stata data una voce, è proprio per utilizzarla per esprimere quello che abbiamo dentro, senza più bisogno d'inchiodare le emozioni sul corpo, distruggendoci così interiormente ed esteriormente...
    Ti abbraccio forte...

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    1. Passa davvero poco il messaggio non verbale, ma quando una persona non riesce a parlare, fa di tutto pur di farsi sentire...adesso posso usare la parola, faccio fatica ma ci riesco...
      Ti stringo forte

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  4. Mi rispecchio in ciò che hai scritto, ma solo parzialmente. Io non ho mai avuto difficoltà nel parlare, il problema è che nessuno era disposto ad ascoltarmi. Venivo sempre liquidata, i miei problemi non erano mai sufficientemente "importanti"...

    Comunque la cosa importante è che tu sia riuscita ad esprimere il tuo dolore, in un modo o nell'altro, e che questa esperienza tremenda ti abbia insegnato ad usare le parole e non il corpo.

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    1. Deve essere davvero difficile vivere senza essere presa in considerazione quando si fa sentore la propria voce...
      Spero che adesso vada meglio.
      Ti stringo tesoro

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  5. È molto toccante quello che hai scritto.
    Ma ora la rabbia svanirà vedrai <3

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    1. Lo spero tanto. Per ora persiste ancora. Spero che parlandone piano piano questa rabbia si calmi.
      Un bacio

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  6. Esprimere a parole le proprie emozioni credo sia una delle cose più complicate a questo mondo. Potresti sprecare miliardi di parole e non venire ugualmente capito, non venire ascoltato, allora l'unica soluzione è chiudersi in s stessi, ridursi necessariamente al silenzio, sopprimere tutto quello che hai dentro, chiudendolo in un angolino piccolo di te stessa, in attesa che esso prima o poi svanisca. All'inizio come hai detto tu, risulta la soluzione più semplice, ma presto capisci che è una lama a doppio taglio...ne esci devastata. Eppure almeno esteriormente sembra calma piatta, conduci agli occhi degli altri una vita serena da ragazza timida, gentile e disponibile, ma celi un vuoto, una disperazione, una rabbia che se solo avesse il coraggio di uscire fuori potrebbe smuovere montagne. C'è una contraddizione nelle tue parole, dici "Ma continuo ad urlare.
    Urlo piano. Nessuno mi sente.". Un urlo non può mai essere silenzioso, dovrebbe squarciare i muri, dovrebbe imporsi, invece viene sussurrato semplicemente. Allora lasciamo che sia il corpo a parlare per noi.
    Ti abbraccio forte.

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  7. Favoloso... sembrano i miei testi... siamo proprio simili te ed io...*_*
    Sai cosa dico sempre? che dovremmo imparare a 'vomitare parole'....

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