"Il mio corpo è il bersaglio di tutta la rabbia che non riesco a tirare fuori. E con lui ho intrapreso una sorte di roulotte russa".
Se si riflette, ad un qualsiasi disturbo alimentare, dall' anoressia, alla bulimia, al bed, è sempre legata una forma di autolesionismo.
Le anoressiche si fanno del male digiunando, vomitano quel poco che mangiano, esagerando con l'attività fisica.
Le persone bulimiche si abbuffano, mangiano una quantità assurda di cibo in poco tempo, e poi vomitano tutto, fino a stare male, a ridursi a pezzi. Oppure con lassativi eliminano il cibo, pur sapendo di fare danni irreparabili al proprio organismo.
Alla base di tutto? La rabbia.
Rabbia, nervoso, paura di qualcosa a noi sconosciuto.
A volte il cibo non basta, non serve a placare quel senso di rabbia che si prova. E allora si ricorre a tagli, bruciature... secondo me sono lo stesso verso della medaglia. È tutto collegato al non riuscire a volersi bene, ad accettarsi per come si è . All' incapacità di dire di " no" , di non essere perfette, di aver paura di deludere le altre persone... all' incapacità di mostrare la rabbia, il malessere, in un modo che non sia prendere di mira il corpo. Pensando di trovare una soluzione, ma è una soluzione che dura poco, il tempo del dolore fisico. È come se il dolore fisico per un certo momento placasse tutti i pensieri che vorticano nella mente, che cancelli il malessere psicologico. Ma una volta finito il dolore fisico, ritorna tutto uguale, ricominci a stare male, e si capisce che si è fatta un' ennesima cavolata.
Cavolate su cavolate. Ma a forza di inciampare, prima o poi si imparerà a volersi bene, partendo dalle piccole cose.
Fabiola De clerq
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