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lunedì 1 aprile 2013

per favore, scegliete la vita

E da un po' di tempo che mi sono messa in testa l 'idea di essermi andata a cercare la malattia, di aver voluto entrare nel tunnel...
Infondo mi sono sentita dire più volte che a me non manca niente, posso avere tutto ciò che desidero, non sono mai stata grassa e quindi non ho avuto mai il bisogno di dimagrire ; però se la malattia mi ha fatto perdere venti chili al tempo del ricovero...non penso sia solo una strada cercata. È stata una soluzione ad un problema, ma una soluzione sbagliata.
Io non mi sono cercata la malattia,  anche perché posso dirvi che è davvero un inferno quando ci si è dentro fino al collo ...e anche dopo perché pur essendo cosciente dei pensieri malsani,  si continua ad averli, e a volte ad assecondarli, pur sapendo che è una mossa sbagliata.
Non so, la malattia si comporta come le sirene nell'odissea...ti incanta, ti ammalia, ti attira, fino a quando non ti uccide dentro e fuori. È questo richiamo però non scompare nel semplice momento in cui cerchi di allontanarti da Lei, continua a persistere in sottofondo, con il suo canto maligno e ingannatore.
Una sirena insopportabile,  ma quasi indispensabile.
Una sirena pericolosa ma affascinante, è amara ma dolce, è sbagliata ma si fa seguire con non so quale potere.
LEI è una bestia.
Dovete capirlo.  Tutti. Sia chi non ne avrà mai a che fare, sia chi , in una piccola parte di sé,  continua a farsi la guerra, continua a controllare ossessivamente ciò che mangia...
Perché posso dirvi una cosa... è strana detta da una persona malata da dca,  ma il cibo non è un problema.  Il problema sta nella testa.
Per qualsiasi persona sana il mangiare è indispensabile,  è un piacere....
Potrebbe essere così anche per noi, ma non ce la facciamo. Siamo terrorizzate da egli. Siamo spaventate dalla nostra immagine...
Solo una raccomandazione: chi per caso sta prendendo una strada sbagliata,  vi prego,  tornate indietro. Io darei tantissimo per tornare indietro. Ma ormai il passato è passato. Non posso far altro che guardare in avanti.
Ma tutti meritiamo di vivere.
Fate attenzione
, vi prego.
Un abbraccio a tutti ♥

7 commenti:

  1. anch'io, se potessi tornare indietro, non rifarei mai e poi ciò che ho fatto fino ad ora. La mia vita sarebbe stata diversa, ora forse sarei felice e non avrei buttato via nove anni della mia vita, nove anni degli anni più belli...
    Ma ora posso solo guardare avanti
    ti abbraccio forte, forte!
    Coraggio!

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  2. Sai, anche io ci ho pensato spesso.
    Sono sempre stata magra, pesavo 45kg "senza sforzi".
    Perché non mi sono accontentata? Perché diavolo mi sono cacciata in questo inferno?

    La verità è che in un certo senso ce la siamo cercata.
    Ce la siamo cercata sì, ma non per capriccio. Abbiamo "scelto" l'anoressia perché avevamo bisogno di essa.
    L'anoressia è una malattia terribile che ti distrugge sotto ogni aspetto ma in fondo ha una sua utilità. Fa emergere problemi latenti, tenuti segreti fino a quel momento. Ci permette di comunicare al mondo il nostro disagio, di attirare l'attenzione. L'anoressia può rappresentare un punto di svolta, l'inizio di un percorso POSITIVO che può portarci a risolvere conflitti con i nostri genitori, con noi stesse, con il mondo.
    L'unico problema è che, una volta "raggiunto l'obiettivo", i pensieri malati non spariscono.
    Mi spiego meglio : se una ragazza di ammala di anoressia perché non si sente considerata dai suoi genitori non è detto che una volta ottenuti l'attenzione e l'affetto di cui ha bisogno i sintomi spariscano, anzi. I pensieri malati si radicano in profondità e cessano di essere "funzionali". Si entra nel circolo dell'ossessione-compulsione ed uscirne è davvero dura, forse impossibile.

    Anche io darei tantissimo per tornare indietro... Ma credo che ripeterei gli stessi "errori".

    P.s. Tra le tue "mete da raggiungere" ho letto una cosa riguardante i voti che mi ha ricordato tanto me stessa.

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  3. Brava...hai ragione. Una volta raggiunto l 'obiettivo, la malattia ormai si è insidiata dentro te e ci sei dentro fino al collo.
    Io desideravo attenzioni si, soprattutto da alcune persone. E quando ormai le avevo avute, nemmeno le loro richieste di uscirne, nemmeno l'amore che io provavo per loro riuscivano a distogliermi dall'anoressia, nemmeno le loro suppliche.
    E io soffrivo ancora di più, e continuo a soffrire.
    Ovviamente dietro ci sono anche altre cose oltre all'attenzione...a volte ci sono troppe cose, il problema è capirle...

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  4. Io credo che nessuno scelga un male sapendo che è una male, ma solo se, per sbaglio, ad un certo punto della sua vita lo considera un bene rispetto ad un qualcos'altro che percepisce come un male maggiore.
    Io non penso che si scelga l'anoressia... perchè nessuna sceglierebbe scientemente la devastazione che questa malattia porta con sè. Però c'è una cosa che scegliamo consapevolmente: il sintomo. Noi scegliamo la restrizione alimentare... e questa sì, e una scelta chiara, conscia. Poi però questo sintomo si porta con sè tutte le conseguenze laceranti della malattia... e noi all'inizio non le conoscevamo, però ci finiamo inevitabilmente dentro.
    Il punto, secondo me, è che l'anoressia rappresenta una formidabile strategia di coping. Per questo è difficilissimo separarsene. Perchè il controllo, seppure illusorio, che essa ci trasmette, rappresenta il miglior ansiolitico che si sia mai riuscite a trovare. Perchè quello che vorremmo, inizialmente, non è la malattia con tutto ciò che comporta, ma soltanto l'avere il controllo, che è quello che fino ad un certo punto la malattia ci permette di percepire.
    Salvo poi accorgerci che ciò che credevamo di controllare è in realtà ciò che controlla spaventosamente.
    Anch'io vorrei poter tornare indietro. Ma la verità è che non so se, pur facendolo, riuscirei poi davvero a cambiare le cose, o ripeterei il solito pattern. Quindi, dato che è il futuro ciò che mi resta, tutto quello che posso fare è guardare avanti.

    Ti abbraccio...

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  5. Ha pienamente ragione Veggie. Anche tornando indietro credo ci ricadrei, era l'unica soluzione per me il quel momento, era l'inevitabile...ma se decido di andare avanti, di cambiare strada, con questa consapevolezza in più, avendo attraversato l'inferno, sarò più forte.
    E sei forte anche tu, tu sei una roccia.

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  6. Saremo tutte più forti. Scopriremo la ricetta per vivere una vita dignitosa...e capiremo molte più cose delle altre persone.
    Vi abbraccio ragazze

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