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domenica 30 giugno 2013

Sempre più stretto

Ciao a tutti...
Vorrei provare ad esprimere un concetto difficile da spiegare, perchè non so se riuscirò a trovare le parole giuste...
Allora: ho deciso di dare ciò che non ho avuto. O meglio, di dare ai bambini, ciò che mi è mancato quando ero piccola, ovvero qualcuno che li aiuti a capire che emozioni provano e quali sono le cause di queste emozioni e reazioni...
Faccio un esempio: sabato scorso sono andata ad una festa di compleanno di un bimbo di 4 anni e ho giocato insieme ai suoi amici, piccoli come lui.. ad un certo punto il festeggiato mi corre incontro, affannato e con le lacrime agli occhi dicendomi che si era rotta la pistola nuova di plastica.
Allora gli ho chiesto " Piangi per il gioco? non ti preoccupare che si può aggiustare con la colla". E lui mi ha detto " no , non piango per quello" e io " allora per cosa??" "non so bene" mi ha risposto...
Allora gli ho detto " sei arrabbiato con M?" lui mi ha detto di sì...io con calma gli ho parlato. M ha rotto la pistola perchè era arrabbiato , ed era arrabbiato perchè non era al centro dell'attenzione. Quindi ha voluto farsi vedere in qualche modo, perchè tutti vogliamo non essere invisibili, e anche se questo bambino ha dimostrato di trovarsi a disagio con uno scatto di ira ( che non è positivo), deve essere accettato nei giochi... Ho fatto questa spiegazione al festeggiato, poi sono andata da M. e gli ho detto di calmarsi e di giocare con calma, e di non arrabbiarsi troppo. Poi ho messo i due bimbi vicini e gli ho chiesto di chiedersi scusa a vicenda. Così hanno fatto e poi...tutto è andato bene...

Ok è un esempio un po' scarso, ma quello che voglio dire è che, soprattutto quando si cresce, non si è ben in grado di capire quali sono le emozioni che sentiamo, perchè abbiamo certe reazioni...hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a capire, che gli spieghi bene le dinamiche della situazione scomoda e che gli stia vicino.
I bambini non devono essere lasciati soli  nel loro dolore o rabbia.
Io, fin dall'età di 9 anni, non sono mai riuscita a confidarmi con un'amica perchè ero abituata, e in parte lo sono ancora adesso, a tenermi tutto dentro, a non parlare delle mie emozioni...è così le cose che ritenevo troppo "private" sono state dentro di me, e facevano solo un tragitto: tavola e stanza da letto, dove mi chiudevo ad ascoltare la musica. E rimurginavo su ciò che mi succedeva a scuola, su qualche presa in giro dai compagni di classe, sugli allenamenti di pallavolo, sui litigi così facili con i miei genitori, con la voglia di evadere...e invece si faceva sempre più stretto.
Le emozioni le inglobavo dentro di me e dentro una stanza.
Sarà per questo che ora non vedo più la mia stanza come un rifugio?
Non so.

Vi abbraccio forte

8 commenti:

  1. Trovo che la tua idea sia molto bella perché sicuramente fa del bene :)
    Sei davvero una ragazza d'oro :)

    Ti stimo tanto sai? X tutto quello che stai affrontando e come lo stai affrontando :)

    Brava piccola :)

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    1. Grazie mille! Io non mi sento proprio una ragazza d oro...anzi ho paura di aver brutta influenza sugli altri. Ma è solo un pregiudizio che ho nei miei confronti.
      Grazie per le tue parole! Mi aiuteranno a spezzare questa idea!
      Un bacione

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  2. Sai che io invece ho sempre avuto il problema opposto? Parlavo sempre con tutti di tutto, volevo consigli o solo un po' di conforto..ma non trovavo mai nessuno che mi ascoltasse davvero. Parlavo sì, ma al vento. E poi tutti credevano di sapere quello che provavo, interpretando a modo loro quello che avevo detto e invece fraintendendo tutto.
    La frase più comune? "basta farti paranoie!".
    L'aprirmi agli altri, sinceramente, mi ha fatto e mi fa sentire ancora più sola.
    Scusa se le cose che ho scritto finora non sono molto positive/incoraggianti.
    Hai fatto davvero un bel gesto e hai dato il tuo contributo a far sentire importanti quei bambini. E' una cosa molto importante, spesso i pensieri dei piccoli vengono banalizzati e sottovautati. Piange=capriccio. E invece hanno bisogno più degli adulti di capire ed esternare ciò che provano.
    Stai diventando davvero un magnifico fiore, che si apre agli altri generosamente.

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    1. Stai tranquilla, hai riportato la tua esperienza e mi spiace per come sia andata. Non pensavo che chi riuscisse a parlare tanto e ad aprirsi agli altri, incontrasse questi problemi. Mi hai offerto un nuovo punto di vista.
      Grazie
      Un abbraccio tenero

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  3. Brava, è una bella idea. Soprattutto quelle come noi, tendono a voler dare ad altri quello che non hanno mai avuto. E questo basta a 'riempirci', a placarci... Ti auguro di riuscire in questo progetto, anzi sono convinta che ce la farai :)
    Un abbraccio grandissimo <3

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    1. Mah lo spero! Soprattutto devo crearmi le occasioni, e non chiedermi in casa!
      Un abbraccio forte ;)

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  4. Ho da poco finito di leggere l'ultimo libro di Catherine Dunne incentrato sul bullismo e sul disagio che colpisce il giovane protagonista.Una frase mi ha colpita particolarmente"Facciamolo adesso,un po'alla volta. E facciamolo insieme".Aiutiamo gli altri ad affrontare il bello e il brutto della vita..Vicino..laddove alcuni non sono arrivati!!!Liv

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    1. Già. Ci sono alcune sfumature, alcune emozioni, alcuni luoghi che le altre persone non possono vedere perché non ne sanno nemmeno dell' esistenza.
      Un abbraccio

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