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giovedì 29 novembre 2012

L'inevitabile trascorrere del tempo

Eccomi quà, seduta alla scivania, e intenta a scrivere su questa pagina bianca... oggi non sono andata al day hospital perché per motivi che non ci sono stati comunicati, la struttura è rimasta chiusa...
Ed eccomi a casa da sola, un po' triste proprio perché mi sento sola, a fare il punto della situazione;
Adesso invece che essere qui a scrivere, dovrei studiare... mi è arrivato il programma su cui prepararmi: per ora le materie sono storia, storia dell' arte, filosofia , francese e italiano... ma più guardo i fogli da studiare, più mi viene da piangere... non ce la faccio, non mi sento di studiare, ho la testa completamente altrove, è andata su un altro pianeta. Quasi quasi scapperei anche io, in un posto dove nessuno mi troverebbe, dove però non esiste il problema alimentare e tutto ciò che si cela sotto a questa manifestazione di malessere. Starei così un po' tranquilla, niente ansia da prestazione scolastica, niente ansia al pensiero di stare fuori casa tutto il giorno, niente paura , nessuna perplessità e tristezza, un mondo utopico e inesistente.
... guardo fuori dalla finestra, le gocce rimbalzano sul vetro facendo un rumore quasi angosciante; sembra il rumore delle lancette di un orologio che ricorda continuamente il passare del tempo, il tempo che mi scivola dalle mani, il tempo perso dietro alla malattia e ai suoi giochetti, alle sue bugie e alla forza che lei mi dava, che però arrivata al fondo si è rivelata soltanto debolezza e impotenza ... il tempo passa, passano i mesi ma la situazione è sempre la stessa, ed è così da anni. A volte per consolarmi mi dico che magari in un futuro starò meglio, andrà meglio e che non dovrò più sforzarmi di sorridere e di dire che va tutto bene , quando in realtà non è così.
Vorrei essere libera da queste catene invisibili, da queste sabbie mobili che mi risucchiano piano piano a ogni mio sforzo per uscirne. Vorrei poter recuperare tutte quelle cose e esperienze che la malattia non mi ha permesso di fare , dalla notte di afther con le compagne di scuola, alle cene di classe saltate, ai compleanni e feste passate a pensare ad un modo per compensare ciò che in quelle situazioni ero costretta a mangiare, e con l' idea che da lì a poche ore il mio peso salisse già di un chilo per l'eccesso fatto...
Vorrei essere libera da tutto ciò, vorrei sentire la testa leggera, sgombra da tutte le mie ossessioni.
Vorrei essere libera, libera e ancora libera, leggera come una farfalla .

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