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martedì 13 novembre 2012

Un' altra parte della mia storia

In terza superiore mi balenò in testa l' idea di dover essere la ragazza modello, la brava ragazza o meglio bambina ...é da lì che partì la mia discesa vorticosa nel tunnel, anche se prima avevo un anno di precedenti sintomatici... non so dirvi quante ore ho passato davanti allo specchio a fissarmi le cosce ,penso minuti lunghi un' eternità, mezzo ore passavano in un lampo quando mi confrontavo con l' immagine che lo specchio rifletteva... un' immagine che non mi soddisfaceva, non ero magra, non ero carina: c' era, secondo la mia testa, un po' troppa carne attaccato alle mie ossa. Ogni giorno mi osservavo. Fino quando non decisi che dovevo seriamente impegnarmi per perdere un po' di peso, i 45 chili sarebbero bastati.
 Ma arrivata al mio obiettivo, dentro di me sapevo che potevo pretendere di più da me, sia con la scuola che con il cibo. A scuola iniziai a non avere più problemi , e il peso piano piano continuava a scendere. E io mi sentivo realizzata perchè riuscivo a raggiungere i miei obiettivi. Il peso andava sempre più giù, io pretendevo sempre che il mio peso rimanesse stabile o scendesse, ma assolutamente non doveva aumentare... e così 44, poi 44 non bastava allora 42 e poi 39... e così via, tanto ero sicura che sarei stato in grado di fermarmi quando sarebbe stato necessario; i medici non capivamo, io potevo fermarmi, non c' era da preoccuparsi, semplicemente volevo essere magra, avere le cosce piccole e sottili tipo quelle di alcune ballerine che si vedono in televisione.... ma poi iniziai ad essere intimorita perchè volevo fermarmi, ma ormai la mia testa non ne era più in grado, ogni mio sforzo veniva annullato con delle compensazioni.... adesso vedo lucidamente queste fasi ma prima non me ne rendevo conto.
Quando si inizia a prendere coscienza che qualcosa non va nel proprio rapporto con il cibo si comincia a sospettare di avere il sintomo. Solo che è tipico pensare "a me non su cederà come alle altre ragazze, io non arriverò mai al ricovero perché io sono diversa da loro, io saprò fermarmi".
Beh, sono tutte balle.
Non ci si riesce a fermarsi perchè è come se l' unica cosa che ti rende forte e onnipotente è il controllo sul cibo, ti rende indipendente, i pensieri volano vorticosamente solo attorno al cibo, con lo scopo di dimenticarsi degli altri problemi, delle delusioni, delle mancanze che si provano....
Questa è la dura verità, la mia storia è uguale a molte altre, quindi non rara, perché alla fine l 'anoressia gioca su dei punti deboli ben precisi e su persone sensibili , poco forti... ma c' è una frase che vorrei ricordare....

...ciò che il fuoco non brucia, lo fortifica....
Buona serata...

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