Negli ultimi giorni, ho capito che, nella maggior parte dei casi, una persona affetta da dca , vada alla continua ricerca di attenzioni e affetto, un po' come un fiore che ha bisogno di acqua e cure per apparire bello...
A volte, dietro a un disturbo alimentare, si cela proprio questa ricerca di attenzioni. Lo dico anche perché mi rivedo un po.' In questa situazione...
Prima di ammalarmi mi sentivo invisibile agli occhi altrui , nessuno mi chiedeva " come stai? "? Stavo bene , ero in carne e quindi che problemi avrei dovuto avere? E sembra quasi che dopo la scoperta della mia malattia da parte delle persone che mi circondano, la loro presenza nella mia vita sia cambiata...
Ma ho compreso che non é così . Prima ero io che mi chiedevo nella mia corazza, che rifiutavo sempre gli inviti e quindi paradossalmente le attenzioni. E perché ? Perché c.'era la malattia di mezzo che porta all' emarginazione, alla solitudine... e anche che perché le situazioni sociali che comprendono il cibo creano tanto disagio, che si accumula a quello di essere in mezzo ad altra gente pronta a giudicare...
Quindi non é che la malattia ha fatto si che le persone si accorgessero della mia presenza, ero io che rifiutavo i loro tentativi di avvicinarsi a me , potrei paragonarmi a un muro in questo caso.
E devo ammettere che una delle mie paure sia che, una volta che comincerò a stare meglio, le persone si allontanino di nuovo da me e di ritrovarmi così sola , a fare i conti così la mia parte di testa bugiarda e ingannatrice...
Come è andata oggi al day hospital? Abbastanza bene, è stata una giornata tranquilla, ma ho finalmente superato un mio grande alimento fobico: ho mangiato la milanese di tacchino al forno!! Non fritta ovvio, cotta nel forno tradizionale, ma per me è stata una grande vittoria, erano anni che non ne assaggiavo una... ho deciso di fare un po' di esperimenti nell' ambito alimentare perché mi sono detta " se non lo faccio ora che sono quà, apposta per lavorare sul sintomo, seguita da medici e dietista, quando mai lo farò? A casa no sicuramente.." e così ci ho provato in day, dove mi sento più protetta... non é stata una passeggiata, purtroppo i sensi di colpa per aver mangiato la milanese c'erano, ma sono stata soddisfatta di aver fatto questa specie di prova, per conoscere anche i miei limiti...
La frase di oggi è " i soliti limiti che hai sono quelli che decidi di avere "... un bacio !
A volte, dietro a un disturbo alimentare, si cela proprio questa ricerca di attenzioni. Lo dico anche perché mi rivedo un po.' In questa situazione...
Prima di ammalarmi mi sentivo invisibile agli occhi altrui , nessuno mi chiedeva " come stai? "? Stavo bene , ero in carne e quindi che problemi avrei dovuto avere? E sembra quasi che dopo la scoperta della mia malattia da parte delle persone che mi circondano, la loro presenza nella mia vita sia cambiata...
Ma ho compreso che non é così . Prima ero io che mi chiedevo nella mia corazza, che rifiutavo sempre gli inviti e quindi paradossalmente le attenzioni. E perché ? Perché c.'era la malattia di mezzo che porta all' emarginazione, alla solitudine... e anche che perché le situazioni sociali che comprendono il cibo creano tanto disagio, che si accumula a quello di essere in mezzo ad altra gente pronta a giudicare...
Quindi non é che la malattia ha fatto si che le persone si accorgessero della mia presenza, ero io che rifiutavo i loro tentativi di avvicinarsi a me , potrei paragonarmi a un muro in questo caso.
E devo ammettere che una delle mie paure sia che, una volta che comincerò a stare meglio, le persone si allontanino di nuovo da me e di ritrovarmi così sola , a fare i conti così la mia parte di testa bugiarda e ingannatrice...
Come è andata oggi al day hospital? Abbastanza bene, è stata una giornata tranquilla, ma ho finalmente superato un mio grande alimento fobico: ho mangiato la milanese di tacchino al forno!! Non fritta ovvio, cotta nel forno tradizionale, ma per me è stata una grande vittoria, erano anni che non ne assaggiavo una... ho deciso di fare un po' di esperimenti nell' ambito alimentare perché mi sono detta " se non lo faccio ora che sono quà, apposta per lavorare sul sintomo, seguita da medici e dietista, quando mai lo farò? A casa no sicuramente.." e così ci ho provato in day, dove mi sento più protetta... non é stata una passeggiata, purtroppo i sensi di colpa per aver mangiato la milanese c'erano, ma sono stata soddisfatta di aver fatto questa specie di prova, per conoscere anche i miei limiti...
La frase di oggi è " i soliti limiti che hai sono quelli che decidi di avere "... un bacio !
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