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lunedì 25 febbraio 2013

mettersi in discussione

Quattro mesi di day hospital... come passa veloce il tempo, mi sembra impossibile.
Quattro mesi di corse da Alba a Torino e viceversa. Ma non mi sembra vero.
Sono a più della metà del mio percorso, quanti passi fatti, sia in avanti che in indietro... quante titubanze superate, e quante paure ancora da affrontare.
Sono stati quattro mesi duri, difficili, piacevoli e sereni, quattro mesi ricchi di emozioni. Ci sono stati alcuni giorni in cui avrei voluto dire " basta, mollo tutto, non ne posso più, voglio che mi lasciate stare", ma il giorno dopo tutto cambiava già colore.
Eh sì, è così. A nessuno fa piacere quando vengono fatti notare i propri difetti, i propri punti deboli su cui lavorare. All' inizio si preferisce rimanere ciechi davanti a questi punti dolorosi, sono troppo brutti e difficili da affrontare, perché non si vuole nemmeno accettare che siano comportamenti sbagliati. Ma poi, con il passare dei giorni, tra riflessioni e riflessioni, si iniziano a digerire quelle dure parole dette dalle psico e si accetta di guardare in faccia i problemi e fare i conti con i fantasmi passati, con le situazioni rimosse e schiacciate in chissà che parte della nostra memoria.
Ed ecco che i ricordi tornano a galla, salgono piano piano, li senti attraversare il tuo corpo, dallo stomaco fino alla testa, e si iniziano a provare emozioni e a porsi interrogativi, forse troppi.
Ed è in mezzo a tutte queste domande che bisogna andare avanti, continuare a lottare, senza sapere se si porterà a casa una vittoria , una sconfitta o una parità.
Ma lottare è l'unica possibilità per uscire dalla malattia, non arriva una mano dal cielo a tirarti fuori dal baratro. Se fosse così facile chiederei anche solo mezza mano, per il resto faccio da sola .

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