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venerdì 15 febbraio 2013

" no grazie"

" no grazie ".
Quante volte mi sono nascosta dietro a questa risposta, ormai era automatica, non mi rendevo nemmeno conto di cosa dicevo.
Ho imparato a dire no quando mi sono imposta di dimagrire...
Ma un no non solo sul cibo, parlo di una negazione su molti versanti.
Il primo è quello alimentare; quando qualcuno mi offriva qualcosa da mangiare io rispondevo " no grazie, sto bene così, davvero", ma dietro quel rifiuto si celava uno sforzo assurdo... oppure mi inventano che quel cibo non mi piaceva o che ne ero allergica, tutto pur di non far entrare nella mia bocca una briciola di cibo... con il tempo la cosa è migliorata. Dico sempre no, ma perché seguo il mio schema con grande fatica, senza nascondere che taglio ancora gli alimenti in piccoli pezzi, persino la pasta, come le penne, prima di mangiarle le taglio in tre.... parentesi chiusa, torniamo sulla negazione.
Un " no" alle emozioni perché l'anoressia crea un muro di protezione dalla realtà, le uniche emozioni concesse sono controllo, tristezza, rabbia, determinazione,sconfitta e dolore, non si meritano le belle emozioni.
Si rifiutano gli aiuti dei medici, dei famigliari, quasi come se le loro parole non riuscissero a romperle quel muro... infatti non lo rompono, esso è troppo resistente, ma comunque anche se un anoressico non lo ammette, quelle parole vengono ascoltate e prese in considerazione, ma poi la malattia non permette di agire razionalmente.
Un "no " alla vita sociale, perché il sintomo elimina tutto dalla propria vita.


Una continua guerra contro me stessa perché mi nego tutto, anche di provare emozioni.
Negare, negare, negare. Forse, o meglio, sicuramente è meglio VIVERE LE EMOZIONI!

2 commenti:

  1. Hai detto tutto da sola, Pulce... Dire di "no" è certo più facile che affrontare le cose... ma, allo stesso tempo, dicendo di "no" si fa il gioco dell'anoressia... Più "no" si dicono, più s'innalza il muro che l'anoressia costruisce tra noi ed il resto del mondo. Bisognerebbe imparare a dire un po' di "sì"... non semplicemente per opporsi a quel perenne "no", ma per dare a noi stesse la possibilità di capire cosa vogliamo veramente, al di là della malattia, cosa ci può far stare meglio... Imparare a dire "sì" e "no" in maniera mirata, non perchè ce lo dice l'anoressia, ma perchè stiamo ascoltando noi stesse...

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  2. Per arrivare a comprendere ciò ho dovuto scavare, ricordare, riflettere su momenti e situazioni veramente pesanti e dolorose...
    Ma adesso riesco anche a dire di " sì ". È molto difficile dirlo a me stessa, forse meno difficile agli altri, ma è pur sempre difficile. Difficile ma possibile .
    Le tue parole mi danno forza
    Grazie ♡

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