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domenica 25 novembre 2012

Il momento in cui ho deciso di guarire

Il due settembre 2012, alla visita psichiatrica a Torino, i medici hanno deciso che per me era ora del ricovero. Il mio ricovero non è stato scelto da me, è stato scelto dai dottori, ma io tra lacrime e paura l'ho accettato. Lacrime perchè è stata una liberazione, finalmente c'era qualcuno che poteva aiutarmi, paura perchè non sapevo cosa mi attendeva, cosa sarebbe successo durante la mia degenza... il ricovero era previsto non prima delle due settimane seguenti, ma poi visto la situazione, fu anticipato al sette settembre. Quel giorno avevo così tante emozioni che non saprei dire cosa provavo realmente, dall' ansia, alla tristezza, alla speranza... so solo che quando i miei genitori uscirono dall' ospedale lasciandomi nella mia stanza di quel reparto apparentemente tanto triste, avrei voluto corrergli dietro e chiedergli di riportarmi a casa, non volevo passare le mie giornate in quel posto. E poi appena arrivata, tra prelievi, esami vari, visite psicologiche e non, devo dire che avevo molto paura di quel posto... Il primo giorno fu terribile, non c'era un menù scelto e fatto per me, come di consueto il quel luogo avviene, ma avevo il menù della ragazza che mi aveva lasciato il suo posto, c'erano cose che non avrei mai mangiato, ma tra una sensazione di odio nei miei confronti e tra i sensi di colpa ho dovuto consumare il mio vassoio. Meno male che per i giorni seguenti potevo scegliere io cosa consumare ai pasti, con il consenso del dietista ovvio, che mi mise dei paletti... dovevo mangiare più di come mangiavo a casa. Sul lato alimentare e del peso non fu per niente facile il ricovero, il mio peso saliva di quattro o cinque etti ogni tre giorni, io ero spaventatissima da questo, non sapevo nemmeno come era in quel momento la mia immagine perché naturalmente non c'erano specchi in reparto, gli aumenti li notavo su come calzano gli indumenti... Le giornate erano lunghe, a volte tristi, scandite dai vari colloqui individuali al mattino e tempo libero al pomeriggio. Non avevo nemmeno il permesso di uscire perchè i medici non volevano che io camminassi troppo, allora mi era permesso scendere per dieci minuti dopo il pranzo, accompagnata dall' assistente al pasto, fino al mini market che c'è dentro all' ospedale. Quindi le giornate erano eterne, io lottavo con i sensi di colpa perchè mangiavo e non potevo nemmeno muovermi più di tanto, passavo i pomeriggi a riflettere, a leggere, a chattare con mia sorella e con alcune mie amiche, ma quelle cose non facevano bruciare calorie, mi facevano solo aumentare aumentare e aumentare.... Diciamo che la mia fortuna è stata condividere la stanza con due ragazze molto più grandi di me, che avevano più o meno sui quarant'anni, e che avevano una grande forza dentro, e sono riuscite a trasmettere questa forza e determinazione anche a me, per questo io riuscii a sfruttare a pieno il ricovero in modo positivo , al punto di riuscire a anticipare le mie dimissioni di un settimana. Adesso cosciente del mio percorso, ringrazio tantissimo il fatto di essere stata ricoverata, per me è stata un' esperienza positiva e ne ho tratto alcuni piccoli giovamenti, per questo ora sto continuando con il percorso di day. Il ricovero mi ha fatta crescere, mi ha fatta staccare dall' ambiente famigliare al quale ero troppo legata, mi ha fatto stare meglio fisicamente, perchè con quattro chili in più ora mi sento più in forze, prima a volte facevo fatica a stare in piedi. Con questo non voglio dire che il ricovero sia una passeggiata, anzi è una corsa dove ti trovi davanti gli ostacoli che la malattia ti impone. Il mio ricovero non è stato uno dei più drastici, non solo perche c'erano situazioni peggiori della mia, ma anche perchè non mi trovavo in una struttura di ricovero dove ti obbligano a mangiare, dove ti vogliono far prendere chili e chili in una settimana... loro ti danno dei limiti oltre ai quali non scendere, e poi sei tu stessa che sul piano alimentare devi decidere di curarti, di provare a stare meglio fisicamente. Io non dico di essere stata brillante in questo frangente, anzi io ho seguito il minimo che mi era stato imposto con molta difficoltà, solo seguire il minimo era per me uno sforzo enorme. Poi ci sono stati giovamenti dal punto di vista psicologico: la mia testa era ed è tornata abbastanza cosciente, i ragionamenti sono più lucidi, so cosa vuol dire farmi del male restringendo l'alimentazione, anche se a volte, seppur raramente, mi succede ancora e il pensiero invece persiste ... ho scoperto alcuni miei punti deboli su cui lavorare e io sono disposta a lavorare su essi . Ho imparato di nuovo a sorridere, a apprezzare ciò che mi circonda, l'affetto che le altre persone riescono a darmi, egoisticamente parlando mi sono accorta che anche le altre persone hanno bisogno di me, e non solo io devo avere bisogno di loro, mi è tornata la forza e la voglia di aiutare le altre persone, di provare nuove esperienze, di mettere piede fuori casa senza cadere nel panico ... Il ricovero per me quindi è stato positivo, non l'ho vissuto come un dramma, anche se è stato difficile perchè a quel punto ormai sono i medici a decidere per te, per il fatto che tu non sei cosciente e quindi bisogna fare lo sforzo di fidarsi e di affidarsi nelle mani dei medici, con l'idea che loro ti vogliono aiutare... E intanto oggi è domanica, il mio giorno preferito perchè sono a casa , posso stare un po' tranquilla e mettere in sesto il casino che durante la settimana sono riuscita ad accumolare nella mia stanza, poi oggi mi darò a qualche attività tranquilla e terapeutica, in modo da provare a allontanare i pensieri del cibo per almeno mezz'ora... chi lo sa, magari con un piccolo passo alla volta riuscirò in futuro a raggiungere l'ora intera o magari anche due ore di pensieri non riguardanti al sintomo... un po' come un allenamento di qualsiasi sport, come nella pallavolo ad esempio, non si può pretendere di imparare a fare un palleggio giusto senza prima capire la tecnica, e ripeterla anche per un anno intero, fino ad arrivare a fare un bel palleggio senza falli e doppi ;) Buona domenica a tutti !!

4 commenti:

  1. ciao Pulce, come ti chiami davvero? sono capitata nel tuo blog, sei davvero coraggiosa, che fatica il tuo percorso...ma i tuoi genitori sono aiutati? sai, anch'io sono mamma e immagino la sofferenza di vederti lottare con fatica senza essere aiutata a mia volta...questa malattia è proprio una brutta bestia, lo so per esperienza, se vuoi scrivermi qualcosa , ne sarei molto felice! poterti accompagnare in questa lota è un'onore...

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  2. Ciao ! In realtà mi chiamo Fabiana ... ti ho risposto per e-mail:)

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  3. Brava Pulce! Ho trovato il tuo blog e devo dire che è davvero come un bel fiore che sboccia :) Ti seguo! Un bacio grande :*

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  4. Grazie mille! spero tanto in questo fiore, che ogni tanto si trova nella tempesta, ma poi si alza di nuovo...
    Un abbraccio

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