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mercoledì 27 marzo 2013

O tutto o niente


Bianco e nero.
Digiuno o abbuffata.
Magrezza o grasso.
Pienezza o vuoto.
Passività o iperattivà.
Bene o male.
Perfezione o nullità.
Silenzio o baccano.
O tutto, o niente.

Io viaggio, vivo, seguendo gli estremi, e mi rendo conto che è un modo di fare sbagliato...


Questo è il mio problema, in tutto.
Nel mangiare, se io non avessi uno schema o mangerei quasi niente o esagererei, abbuffandomi come succedeva in passato... quando stavo compiendo il percorso di psicoterapia privata, la mia psico voleva farmi entrare nell' ottica che tra il tutto e il niente c'è una via di mezzo...
Ad esempio la mia testa era ossessionata dal gelato della yogurteria che si trova davanti alla mia scuola...  sopra ci si possono mettere nutella, cereali, cioccolato ecc... e allora io ero tentata da esso. Io lo avrei voluto mangiare con la nutella e non i cuoricini di zucchero, ma poi avrei ristretto molto nei pasti successivi, e quindi era controproducente. Allora la mia psicologa, mi disse che dovevo anche prendere in considerazione di mangiare il gelato bianco e basta... per me non andava bene, non valeva la pena ingerire il gelato bianco e non farcito. A lei sembrava la cosa più facile del mondo, ma per me no, preferivo rinunciarci del tutto piuttosto che non mangiarlo come la mia testa voleva...come io lo desideravo diciamo...
Oppure se io mi prendo un impegno lo porto a termine sempre, anche se è magari faticoso, ma non potrei mai lasciare un lavoro , un impegno, un progetto, a metà. In passato è successo di dover fare stage con la scuola, e a me non piacevano affatto, ma li ho fatti anche se facoltativi, era il dovere della brava studentessa infondo...
Così capita il più delle volte, il senso del dovere prevale su tutto; nel mio caso molto anche nella scuola... voglio sempre sapere la lezione a pennello, esporla in modo impeccabile, se no perchè studiare?? sarei una nullità a non dare il massimo .
Il dovere. Dover essere perfetta, dover essere la brava ragazza, dover essere un buon esempio per tutti, dover essere forte, dover andare avanti... sempre avanti, fino allo sfinimento. Alla ricerca di continui apprezzamenti,  che a volte non arrivano, e quando arrivano non bastano mai, perché non sono mai soddisfatta di quello che faccio, perché dentro di me una vocina dice ,"potevi fare di più "
O tutto o niente.
Devo trovare una via di mezzo.

2 commenti:

  1. Hai ragione, ci vuole una via di mezzo... e credo che la psicoterapia serva anche a questo: ad aiutarti a trovare una via di mezzo tra i 2 estremi. Non è una cosa immaediata, ci vuole tempo per trovare un equilibrio, quindi non pretendere da te estrema rapidità nell'adattarti alla nuova situazione: è un percorso che stai facendo anche per questo, per imparare come mediare, come venire a patti con te stessa senza bisogno degli estremi. Ma ci vuole tempo, non è una cosa che accade dall'oggi al domani.
    Eppure, con l'aiuto della psicoterapia, ci puoi riuscire. Perchè la vita, la vita senza il costante assillo dell'anoressia, intendo, è tutta una via che si allontana dalla "perfezione" per avvicinarsi alla serenità.
    Ti abbraccio stretta...

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  2. SI ci vuole tempo...e io mi accorgo di voler fare in fretta. E sai di cosa mi accorgo Veggie? Che con questa smania di andare veloce alla fine ricado in atteggiamenti sbagliati, nei miei confronti e in quelli del cibo.
    Quindi mi impegno e con calma, accetto il fatto di impiegare buona parte del mio tempo a trovare un equilibrio.
    Un abbraccio

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