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giovedì 13 dicembre 2012

cosi vanno le cose

Domani vado a scuola, questo è il mio chiodo fisso della giornata ; verrò interrogata di storia e francese, ma non è questo che mi preoccupa...
Sono molto contenta di tornare a scuola, anche se per un giorno solo, perché così vedo le mie compagne. Ma è tutto il contorto che mi fa stare male.
Pensare che le mie compagne hanno già fatto delle simulazioni delle prove d'esame che io mi sono persa, pensare a quanto sono indietro e a come non potrò o non riuscirò a recuperare le lezioni perse, pensare che dovrò gestire due cose insieme che mi creano tanto stress , pensare che dovrò farcela da sola.... tutto questo mi manda in tilt perché non mi sento di affrontare l'anno scolastico adesso, in questa situazione psicologica molto delicata e complessa.
È troppo un peso, già solo al pensiero mi prendono crampi allo stomaco.
Penso di non farcela. Penso di perdere l'anno scolastico, oggi vedo tutto nero...
In merito a domani sono molto agitata certo, soprattutto mi space saltare il day, perché ogni giorno è importante, perché questa malattia prima si cerca di scaricarla meglio è . E ho già perso parecchio tempo, perché non volevo riconoscere la malattia, o meglio bisogna parlare al plurale, non volevamo... e così tra sottovalutazione anche da parte di alcuni medici che mi seguivano, e che in questo momento provo tanta rabbia nei loro confronti, sono arrivata qui...
Sottovalutazione da parte dei medici, strano vero? Eppure è stato così...
Mi ricordo le visite dietistiche... la dietista vedeva che il peso scendeva, che non riuscivo a prendere inteigratori e maltodestrine, è la sua risposta di solito era "brava, continua così, il diario alimentare va bene"... scusa ? Io perdo peso e tu mi dici che va bene così? Non ti fai delle domande, magari che ho bisogno di un nuovo schema o di un aiuto diversi, come un colloquio psichiatrico in ambulatorio? Stesso discorso vale per il dietologo....
E la mia psicologa ? La sua reazione davanti alla notizia che sarei stata ricoverata è stata " e tu come l'hai presa? " . Già, non ti viene in mente che io per un anno e mezzo sono venuta da te per evitare di arrivare a questo punto. Tu hai sempre sottovalutato la mia situazione, il mio malessere. Io per te ero quella che non aveva bisogno di un aiuto in ambulatorio di tipo psicologico perché lo facevi già tu, io non ero un caso che sarebbe mai arrivato al ricovero, io non avevo bisogno di medicine.... e invece ? Sono andata incontro a tutte queste cose per necessità. E le balle che mi hai raccontato psicologa cara? Che il day hospital non era altro che flebo e sacche.... e invece? Vengo a scoprire che è un posto dove non esistono flebo, al massimo integratori, ma che si cerca il più possibile di alimentarsi tramite il cibo .
E io che devo dire?
Che sono stata fregata?
È stato così, ma ormai si volta pagina, basta pensare al passato, c'è il futuro che mi attende .

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