Odio gli specchi.
Per una persona che non ha problemi alimentari, guardare la propria immagine allo specchio non è un grande dramma.... invece per me lo è.
Quando passo davanti a uno specchio, ad una vetrina, o a qualsiasi altra cosa che possa riflettere la mia immagine, i miei occhi cadono subito sulle mie coscie, e inizio a vederle sempre troppo grandi, storte, non belle , e i pantaloni mi fasciano troppo , non mi riconosco così in carne... mi vedo in carne e sono sottopeso, curiosa vero la cosa.? È normale, è la dispercezione corporea tipica di chi soffre di dca...
Nella mia "luna di miele" con l 'anoressia, non facevo altro che confrontare le mie coscie con quelle delle altre ragazze che mi stavano intorno: le loro erano sempre o più piccole, o più dritte, o più graziose, mentre le mie nonostante i vari sforzi, erano sempre uguali... Adesso purtroppo questo aspetto della malattia persiste ancora, in maniera minore perché i confronti tra il mio fisico e quello altrui li faccio solo più nelle giornate di crisi acuta, ma lo specchio continua ad ingannarmi... in realtà io vorrei rimanere così come sono adesso, ma perché non riesco a vedermi sottopeso, io mi vedo giusta, quindi che bisogno c'è di aumentare ancora .?Questa visione distorta nella realtà , purtroppo si manifesta anche nei confronti del piatto che mi trovo davanti; ci sono dei giorni che vedo la mia porzione di cibo enorme, troppo grande, e quindi inizio subito a pensare che c'è qualche errore nella pesatura... e invece il piatto è uguale a tutte le altre volte, è la mia testa che mi vuole ingannare... È tutto un circolo vizioso, ogni manifestazione del sintomo fa parte di questo circolo, che mi ha stufata davvero molto e che vorrei, prima o poi, non dico eliminare, ma attenuare... I medici dicono che questi pensieri e atteggiamenti tipici del sintomo, sono quelli che ci mettono più tempo ad attenuarsi, prima ci sono mille altre fasi, la prima è il recupero del peso, perché quando si raggiunge un peso accettabile, la testa incomincia a ragionare in modo più giusto e razionale, e poi il cammino varia da persona a persona, ci sono mille percorsi diversi, non c'è mai una situazione uguale ad un' altra...
Per una persona che non ha problemi alimentari, guardare la propria immagine allo specchio non è un grande dramma.... invece per me lo è.
Quando passo davanti a uno specchio, ad una vetrina, o a qualsiasi altra cosa che possa riflettere la mia immagine, i miei occhi cadono subito sulle mie coscie, e inizio a vederle sempre troppo grandi, storte, non belle , e i pantaloni mi fasciano troppo , non mi riconosco così in carne... mi vedo in carne e sono sottopeso, curiosa vero la cosa.? È normale, è la dispercezione corporea tipica di chi soffre di dca...
Nella mia "luna di miele" con l 'anoressia, non facevo altro che confrontare le mie coscie con quelle delle altre ragazze che mi stavano intorno: le loro erano sempre o più piccole, o più dritte, o più graziose, mentre le mie nonostante i vari sforzi, erano sempre uguali... Adesso purtroppo questo aspetto della malattia persiste ancora, in maniera minore perché i confronti tra il mio fisico e quello altrui li faccio solo più nelle giornate di crisi acuta, ma lo specchio continua ad ingannarmi... in realtà io vorrei rimanere così come sono adesso, ma perché non riesco a vedermi sottopeso, io mi vedo giusta, quindi che bisogno c'è di aumentare ancora .?Questa visione distorta nella realtà , purtroppo si manifesta anche nei confronti del piatto che mi trovo davanti; ci sono dei giorni che vedo la mia porzione di cibo enorme, troppo grande, e quindi inizio subito a pensare che c'è qualche errore nella pesatura... e invece il piatto è uguale a tutte le altre volte, è la mia testa che mi vuole ingannare... È tutto un circolo vizioso, ogni manifestazione del sintomo fa parte di questo circolo, che mi ha stufata davvero molto e che vorrei, prima o poi, non dico eliminare, ma attenuare... I medici dicono che questi pensieri e atteggiamenti tipici del sintomo, sono quelli che ci mettono più tempo ad attenuarsi, prima ci sono mille altre fasi, la prima è il recupero del peso, perché quando si raggiunge un peso accettabile, la testa incomincia a ragionare in modo più giusto e razionale, e poi il cammino varia da persona a persona, ci sono mille percorsi diversi, non c'è mai una situazione uguale ad un' altra...
Cara Pulce, ti lascio il link di questo mio vecchio post:
RispondiEliminahttp://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.it/2008/10/specchio-specchio.html
perchè anche a me non piace molto pecchiarmi, e allora ho trovato il piccolo escamotage di cui parlo nel suddetto post... Se ti va, prova a farlo anche tu... io credo che potrebbe esserti utile!
Un abbraccio...
Ciao!
RispondiEliminaGrazie mille , l ' ho trovato molto molto bello, reale e interessante . Sai io le frasi positive le ho attaccate all' armadio, ma mi ci vuole un attimo a cambiarle posto.
Grazie per aver pensato a me, e hai avuto una super idea veramente.
Ti abbraccio forte